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Accessori

Analizziamo ora la funzione di alcuni accessori, spesso venduti come necessari per il funzionamento dell’impianto.
Pur valendo pochi euro, la loro presenza può far salire di parecchio il costo totale; conoscendoli meglio, potrete valutare se sono davvero necessari.

Valvola di Auto Shut-off

La valvola Auto Shut-off consente l’automatizzazione di impianti d’osmosi.
Permette di tenere l’impianto ad osmosi inversa collegato alla rete idrica senza doverlo staccare; o di chiudere il rubinetto di alimentazione dopo aver prodotto la quantità di acqua desiderata.

Auto Shut off
Auto shut-off

È necessario inserire sulla linea del permeato un rubinetto.

È possibile utilizzarla anche con galleggianti passive nell’acquario, ottenendo il rabbocco automatico dell’evaporato.
Ogni qual volta il livello della vasca si abbassa per evaporazione, la valvola di auto shut-off, attiva l’impianto di osmosi facendole produrre quel tanto che basta per riportare la vasca a livello. In questo modo avremo un rabbocco automatico senza alcuna pompa, sfruttando semplicemente la pressione dell’acqua.

In caso di utilizzo con con pompe booster o con galleggianti a impulso elettrico è necessario inserire un pressostato di massima e minima pressione e un opportuno circuito che gestisca la pompa booster.

Flow restrictor

Conosciuta da molti come valvola di lavaggio dell’impianto, ha la funzione di innalzare la pressione del circuito in maniera tale che la membrana possa lavorare nei parametri opportuni.

Flow restrictor
Flow restrictor

Se non ci fosse, la pressione di lavoro potrebbe diventare prossima allo zero (open flow) e la membrana osmotica non lavorerebbe; inoltre tutta l’acqua filtrata dalle membrane finirebbe direttamente nello scarto.

Manometro

Indica la misura della pressione di esercizio di impianto di osmosi.

Manometro
Manometro

Va posizionato all’entrata del vessel; in questo modo possiamo conoscere la pressione in entrata dell’acqua.
La diminuzione progressiva della pressione può indicare l’intasamento dei filtri e la loro usura.

Riduttore di pressione

In impianti domestici difficilmente si hanno problemi di una pressione troppo elevata.
Se l’impianto è dotato di pompe di risalita, autoclavi, ecc., può capitare che la pressione in ingresso superi di molto quella ottimale, oppure sia altalenante.

regolatore di pressione
Regolatore di pressione

In questi casi, l’uso del riduttore di pressione regola la pressione in ingresso ai valori prestabiliti, smorzando le eventuali oscillazioni.

Pompa booster

Le pompe di rilancio sono necessarie in impianti nei quali la pressione in ingresso è troppo bassa.

Pompa Booster
Pompa booster

Ne esistono di vari tipi, in corrente alternata e in corrente continua (queste ultime sono più utilizzate, ma necessitano di un apposito trasformatore).
Naturalmente devono essere proporzionate al flusso e alla pressione richiesta dalla membrana osmotica utilizzata.

Contalitri elettronico

Il contralitri digitale è programmabile e permette di monitorare il cambio cartucce anche se le parti di consumo hanno diversa durata.

Contalitri
Contalitri

Tiene conto dello scorrere dei giorni e dei litri di acqua filtrata e, salvo diversa indicazione, va montato prima del vessel.

Conduttivimetro

Il conduttivimetro è un misuratore degli anioni e cationi disciolti in acqua (TDS).
Sugli impianti d’osmosi permette di valutare la qualità dell’acqua in entrata e di quella prodotta.
Conduttivimetro
Negli impianti dedicati all’acquario dolce va montato a valle del vessel; negli impianti per il marino con le resine anti silicati, anti nitrati, e anti fosfati, va montato a valle degli stessi.
In questi acquari, oltre a monitorare l’efficienza della membrana osmotica, monitora anche l’usura delle resine, in maniera da valutare il momento esatto della loro sostituzione.

Sterilizzatore UV

Lo sterilizzatore battericida a raggi ultra violetti (UV) è costituito generalmente da un corpo metallico all’interno del quale si trova un vetro di quarzo che, a sua volta, contiene una lampadina UV.

Sterilizzatore UV
Sterilizzatore UV

La sua efficacia può diminuire nel tempo senza l’opportuna manutenzione.

  • Sostituzione della lampadina: ogni lampadina ha un numero di ore di utilizzo a cui fare riferimento;
  • Pulizia del vetro da eventuale sporco e opacità; è buona norma pulirlo almeno una volta all’anno.

Lo sterilizzatore UV è l’ultimo stadio di ogni impianto e, correttamente proporzionato al flusso filtrato, permette di sterilizzare batteri, muffe e virus eventualmente presenti.

Al principio di questo articolo avevo scritto che parte dei parassiti, dei batteri e delle cisti vengono fermate già dalla membrana a sedimenti (canestro 2).

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Impianto osmosi a bicchiere
Impianto per l’acqua osmotica

A cosa può servire, quindi, sterilizzare un’acqua dove teoricamente non vi è nulla da sterilizzare?
La risposta, tranne casi particolari, è che non serve a nulla perché il nostro impianto ha già trattenuto tutto quello che c’era da trattenere.
A patto che, ovviamente, con una certa frequenza e periodicità venga effettuato un lavaggio dell’impianto e vengano sempre scartati i primi 2-3 litri di acqua prodotta.
E per chi invece sta utilizzando un impianto di riempimento automatico delle vasche connesso all’impianto di osmosi?
In questo caso, soprattutto nel periodo estivo con le alte temperature, la lampada UV può apportare qualche beneficio.
I canestri, infatti, trattengono i batteri e le uova di parassiti; e, con le alte temperature estive, ne possono stimolare lo sviluppo e la riproduzione.
Negli impianti a riempimento automatico non si possono scartare i primi litri; è consigliabile quindi una lampada UV che sterilizzi opportunamente l’acqua al suo passaggio.

Conclusioni

Come abbiamo visto, con un solo impianto per l’acqua osmotica avremo a disposizione diversi tipi di acqua da utilizzare a nostro piacimento.
È sufficiente un po’ di osservazione, studio e ragionamento… e anche l’impianto di osmosi diventa… facile!

Per qualsiasi dubbio o chiarimento necessario vi aspettiamo sul nostro forum Acquariofilia Facile.

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