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Coltivazione in acquario

“Per chi si fosse messo all’ascolto solo in questo momento, ricordiamo che…”
Questa frase veniva ripetuta piuttosto spesso da un famoso cronista sportivo di qualche anno fa, per ripetere episodi già noti, giustificandosi con chi li aveva seguiti in diretta.

In questa parte finale, sarò costretto a fare lo stesso.
Alcuni lettori potrebbero essersi disinteressati dei capitoli precedenti, saltando direttamente a questo.
Per loro, ogni tanto, dovrò ripetermi su qualche informazione già trattata. Me ne scuso fin d’ora con tutti gli altri, per quando accadrà.

Andiamo per ordine, trattando le varie esigenze in paragrafi separati.
In ognuno di essi vedremo le differenze relative alle due specie; in questo modo, l’importanza di distinguerle dovrebbe risultare evidente.

Il fondo

La Rotala rotundifolia cresce su qualunque terreno, compresa la sabbia.
E’ in grado di procurarsi i nutrienti assorbendoli direttamente dall’acqua, tuttavia presenta anche un consistente apparato radicale.

Vedendo quelle radici, alcuni deducono che un substrato di terriccio sia indispensabile; da qui nascono talvolta delle discussioni, con chi sostiene di coltivarla con successo su materiali inerti.
Ovviamente, un fondo fertile produce alcuni vantaggi, ma non è strettamente necessario.

Lo è molto di più per la Rotala indica, meno adattata alla vita sommersa.

Rotala indica in natura
Rotala indica in natura

Nessuna delle due è da considerare acquatica, in natura, ma alla rotundifolia può capitare di rimanere sott’acqua per periodi decisamente più lunghi. E’ stata quindi costretta ad evolversi secondo le circostanze.

Inoltre, tra l’emerso ed il sommerso, esiste una via di mezzo: il parzialmente sommerso.
È una condizione molto frequente per la rotundifolia, che raggiunge i 60 cm di altezza. Per la indica, con i suoi 20 cm, è  molto più comune il “tutto o niente”.

Per tutti questi motivi, la prima ha imparato ad approfittare anche dell’acqua; la seconda ancora no… Quando il fiume la sommerge, la indica si limita a bloccarsi in una sorta di letargo, per mancanza di CO2.
È soprattutto per questo che la rotundifolia cambia aspetto in modo così evidente, tra emersa e sommersa; la indica non presenta questa metamorfosi.

Consiglio di ricorrere a materiali drenanti come i Gravelit, con i quali sono stati ottenuti ottimi risultati.
Se avete acqua molto dura, l’Akadama vi consente di prendere due piccioni con una fava.

Capienza della vasca

Le già citate differenze di altezza sono importanti anche nella scelta dell’acquario, specialmente nella dimensione verticale.
Una piccola vasca da 30-40 litri, o giù di lì, non raggiunge mai i consueti 45 cm dei comuni acquari commerciali; per averli bisogna portarsi su capienze maggiori, almeno 60-80 litri.

Questo significa che la Rotala indica, grazie alla sua modesta altezza, può essere coltivata dappertutto, anche in un caridinaio…

Rotala indica
Rotala indica

…mentre i 60 cm della rotundifolia ci costringerebbero a potature molto frequenti.
Il problema è ulteriormente accentuato… dal prossimo paragrafo.

Velocità di crescita

La Rotala rotundifolia è una delle piante più rapide che possiamo trovare in commercio.
Forse non arriva ai livelli estremi delle Limnophila o dei Myriophyllum, ma non si discosta di molto.
In condizioni ottimali, alcuni sostengono di essere arrivati a 2 cm al giorno, con produzione di ossigeno ben visibile:

Rotala rotundifolia in Pearling
La Rotala indica è molto più lenta, anche con luce fortissima e CO2 abbondante.
Anche per questo, va sempre abbinata a piante più rapide, che sottraggano nutrienti alle alghe. Parliamo di una pianta che non ha molte armi per difendersi, a differenza della “cugina”.

Luce, CO2 e ferro

A proposito di alghe…
Le immagini viste fin qui mostrano una spiccata tendenza al colore rosso, più accentuata sulla Rotala rotundifolia

Rotala rotundifolia sotto luce intensa
Rotala rotundifolia sotto luce intensa

…ma quel colore si ottiene solo con luce molto forte; per conseguenza, dovremo somministrare una buona quantità di fertilizzanti, soprattutto ferro.

Disgraziatamente, lampade potenti e ferro a palate… sono notoriamente condizioni favorevoli per lo sviluppo di alcune alghe, in particolare le BBA.
Consigliamo qualche trucco per evitare il problema:

  • Aggiungete ferro nel terreno e non nell’acqua; sarà disponibile per le piante, ma non per le alghe.
  • Diversificate le piante rapide, ad esempio Ceratophyllum, Limnophila, Hygrophila o altre specie di Rotala; questo produrrà un forte contrasto contro qualsiasi alga.
  • Accontentatevi del colore verde, nei primi tempi; in seguito, aumentate la luce gradualmente e solo ad acquario ben maturo.

Voglio ricordare che lo stelo funge da “serbatoio” per il ferro; per questo è spesso di colore rosso, anche con luce debole.
In alcuni luoghi, la presenza del prezioso metallo è molto incostante. Queste specie si sono quindi adattate ad accumularlo quando lo trovano.

Rotala indica

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Sulla CO2 è inutile insistere.
Abbiamo già detto che in natura crescono emerse… Non dovrebbe essere necessario aggiungere altro, visto che l’atmosfera contiene 380 ppm di CO2.
Si tratta di un valore quasi 10 volte superiore, rispetto a quello massimo consigliato in acquario.
In altre parole, per quanta CO2 possiate erogare, alle due Rotala sembrerà sempre poco.

Valori dell’acqua

Gli habitat naturali di queste piante sono soggetti a clima monsonico, quindi può sembrare inutile parlare di valori chimici.
Quando piove così…

Piogge monsoniche

…possiamo facilmente immaginare cosa succede ai parametri dell’acqua.
Durezze, acidità e temperatura subiscono sbalzi che nessun acquario potrebbe riprodurre… e succede quasi ogni giorno per parecchi mesi all’anno.

Tuttavia, le Rotala del Mekong non devono essere fotografate da nessuno, non si trovano in un salotto e non partecipano a concorsi.
A noi piacerebbe che fossero anche di aspetto gradevole, quindi cerchiamo di metterle nelle migliori condizioni.
Anche in questo caso ci sono distinzioni, tra le due specie.

La Rotala rotundifolia apprezza un’acqua piuttosto acida, intorno a pH 6.5 o anche meno, per facilitare l’assimilazione del ferro.
Per poterci arrivare con la CO2, è necessario scendere sotto KH 4.

Ovviamente, tutto questo riguarda la presenza di luce forte, per portare ai massimi livelli il colore rosso.

Rotala rotundifolia Colore rosso

Se ci accontentiamo di un’aspetto meno vivace, possiamo tenerci su valori più alti.

La Rotala indica, per via della sua crescita lenta, risulta meno esigente in tutto, compresa l’illuminazione.
Anche il colore, quando vira verso il rosso, lo fa in modo molto meno vivace, e solo sulle foglie più esposte.

Rotala indica Colore rosso

Abbiamo già visto che le sue necessità sono legate soprattutto al terreno.
La sua unica vera richiesta è la forte presenza di CO2, per la quale l’acqua andrà difficilmente sopra pH 7.

Non abbiamo citato la durezza generale, perché entrambe le specie accettano una finestra molto ampia.
Il valore può crescere fino a GH 14, soprattutto se legato alla presenza di magnesio.

Concludiamo con la temperatura, sulla quale possiamo essere piuttosto elastici.
Le due specie cominciano ad avere problemi sopra i 28 °C.
Con il caldo, la Rotala indica tende a deperire più in fretta. In compenso può scendere anche fino a 15 °C, per periodi limitati.
Con la rotundifolia, consiglio di non andare sotto i 20.

Conclusioni

Le esigenze di queste piante non sono certo impossibili, anzi, generalmente sono considerate tra le più facili da coltivare in acquario.
Tutto ciò che facciamo, dalla luce al fondo, riguarda soprattutto il nostro gusto estetico, ovvero l’aspetto che vogliamo ottenere da loro.

Sia Rotala rotundifolia, sia Rotala indica, hanno ampiamente dimostrato di avere una notevole adattabilità; inoltre non sembrano creare problemi di allelopatia, quantomeno non ancora noti alla pubblicazione di questo articolo.

Il punto più importante è la distinzione tra le due specie.
Abbiamo visto che non sono affatto la stessa pianta, ma che differiscono moltissimo quasi su tutto: fondo, luce, velocità di crescita… perfino sulla capienza dell’acquario.

Quasi sempre, i risultati deludenti derivano proprio da quella confusione di cui parlavamo all’inizio, nell’introduzione.
È per questo che abbiamo dato tanto spazio ai due capitoli precedenti, con buona pace di chi ha deciso di saltarli… venendo direttamente a leggere questo.

Se avete ancora dubbi vi aspettiamo sul nostro forum Acquariofilia Facile e se state cercando una pianta per il vostro acquario date un’occhiata anche alla Rotala wallichii.

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