L’Estimative Index
D. Probabilmente questa è la domanda più ovvia: che cos’è l’Estimative Index [EI]? Ci puoi raccontare perchè hai iniziato a studiare la fertilizzazione in acquario e come sei arrivato all’EI?
R. È solo una cosa di buon senso che molti acquariofili stavano già facendo: abbondanti e frequenti cambi d’acqua, fertilizzando immediatamente dopo. Funzionava meglio cambiando l’acqua due o tre volte a settimana piuttosto che a cadenza settimanale.
Tuttavia è possibile ridurre i cambi a uno a settimana e fertilizzare due o tre volte nello stesso periodo di tempo, ipotizzando il massimo assorbimento. Semplice.
Il vantaggio è che non abbiamo più bisogno di dosare [i fertilizzanti] in modo preciso e non dobbiamo preoccuparci di avere in vasca fertilizzanti a sufficienza; quindi non abbiamo bisogno di effettuare test o preoccuparci degli mg/L; la maggior parte degli aquariofili ha familiarità con i cucchiaini da the per fertilizzare.
In sostanza, l’EI consiste nell’aggiungere fertilizzanti in quantità non limitante (ma, volendo, possiamo anche avere una gestione «snella») e nel fare un cambio settimanale per prevenire qualsiasi accumulo.
L’EI è, al 90%, il PMDD indicato su «The Krib» (https://www.thekrib.com/Plants/Fertilizer/sears-conlin.html); io ho aggiunto il dosaggio dei fosfati, ho eliminato i test e ho aumentato i cambi d’acqua al 50% a settimana per rendere semplici i conti. All’epoca non avevamo i calcolatori di fertilizzanti on-line.
Quindi, nell’EI, nulla è realmente una «mia idea»: ho solo provato e ho scoperto che questo mix funzionava bene.
Il PMDD funzionava bene per molti; però alcuni avevano dei problemi, mentre io no.
La mia acqua di rubinetto aveva circa 1 mg/L di PO43- e fare abbondanti e frequenti cambi d’acqua aiutava molto.
Gli appassionati che venivano a casa mia notavano una enorme differenza con i loro acquari e dicevano che la mia acqua di rubinetto era «magica». In seguito, tornavano e misuravano i fosfati della mia acqua e poi quelli della mia vasca. In acquario erano tra 0 e 0,2 mg/L, nell’acqua di rubinetto circa 1,1 mg/L. Chiaramente i fosfati erano finiti da qualche parte. Così ho dimostrato che la tesi che i fosfati alti (sopra 0,2 mg/L) causino alghe era falsa.
D. Come fertilizzi? Che fertilizzanti usi?
R. Fertilizzo 2-3 volte a settimana, la CO2 è abbondante – quando la erogo – e non uso glutaraldeide.
Io utilizzo questi fertilizzanti di base:
- KNO3 [nitrato di potassio];
- KH2PO4 [Diidrogenofosfato di potassio];
- un mix (3:1) di CaSO4 [solfato di calcio] e MgSO4 [solfato di magnesio] per innalzare il GH;
- un mix di elementi traccia (3:1:1) di CSM+B, ferro chelato con DTPA e ferro gluconato.
Nota di Nicolatc
Il fertilizzante Plantex CSM contiene: 1.5% magnesio, 0,10% rame chelato, 7.0% ferro chelato, 2.0% manganese, 0.06% molibdeno, 0.40% zinco.
Plantex CMS + B è la ricetta del CMS con l’aggiunta di 0.04% di boro (altri produttori aggiungono 0.8% di boro).
D. Fai cambi d’acqua programmati?
R. Effettuo due o tre cambi d’acqua a settimana nel primo mese, poi uno a settimana nel mese successivo. Dopodiché non molti, se non nessuno.
Per decidere quando fare un cambio d’acqua posso usare un conduttivimetro.
Ad esempio: quando il conduttivimetro rileva circa 300-400 µS in più rispetto all’acqua utilizzata – di rubinetto o ricostruita – decido di effettuare un cambio.
Oppure: dopo un cambio misuro 200 µS ma nel giro di 2-4 settimane la conducibilità sale fino a 350-400 µS. Significa che devo ridurre il dosaggio, oppure devo capire qual è il fattore limitante.
Il vantaggio del conduttivimetro è che ci evita di eseguire molti test o ci permette di non eseguirne affatto; purtroppo non ci dice quali ioni si stanno accumulando.
D. Come scegli le piante?
R. Io provo e scelgo piante che hanno tassi di crescita simili; qualche pianta emersa è comunque sempre una buona idea per i primi mesi.
I layout in stile iwagumi sono possibili con alcune specie: tuttavia i tassi di crescita sono inferiori, le foglie sono più piccole e i colori, spesso, meno brillanti.
Alcuni specie mantengono il colore; ad esempio, l’Alternanthera reineckii cresce molto bene quando la coltivo.