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Questo articolo si occuperà di una delle tartarughe acquatiche più diffuse: la Sternotherus odoratus. Andiamo alla scoperta di questo splendido rettile.


Tra tutte le specie di tartarughe acquatiche in commercio le Sternotherus odoratus sono forse le più adatte alle nostre abitazioni e possono essere allevate anche da un neofita (ovviamente con le dovute accortezze).

Sternoterus odoratus Stiamo parlando di una piccola tartaruga acquatica – o meglio: palustre – proveniente dal Nord America.
Le dimensioni ridotte, l’adattabilità al nostro clima e la robustezza la rendono sicuramente preferibili rispetto a tartarughe acquatiche di taglia maggiore, come quelle del genere Trachemys o Graptemys.
Nonostante questo, tuttavia, le tartarughe del genere Sternotherus sono ancora «di nicchia» e difficili da trovare nei negozi.

Sternoterus odoratus groverbrown
Foto di @groverbrown (Instagram)

Fortunatamente sono facilmente reperibili a prezzi modesti da allevatori privati (presso i quali si consiglia l’acquisto) e in quasi tutte le fiere.

Habitat

Come abbiamo accennato, queste tartarughe sono nord-americane.
Sono native del Canada e degli Stati Uniti e occupano un areale compreso tra il sud dell’Ontario, la costa est della Florida, l’ovest del Wisconsin e il Texas.

Diffusione Sternotherus odoratus
Diffusione Sternotherus odoratus

Prediligono corsi d’acqua lenti o piccoli bacini con fitta vegetazione e fondali fangosi, dove amano sostare e nascondersi.
Questi fondali risultano particolarmente adatti al letargo e all’estivazione (una specie di letargo che avviene nei mesi più caldi).

Sternoterus odoratus
Foto di @groverbrown (Instagram)

Le Sternotherus Odoratus sono prettamente acquatiche, anche se non sono nuotatrici abilissime.
Pur passando la maggior parte del tempo in acqua – dove si sentono più al sicuro dai predatori – non è raro vederle fare basking (crogiolarsi al sole per termoregolarsi).

Caratteristiche fisiche

Le Sternotherus Odoratus sono tra le tartarughe acquatiche più piccole al mondo.
Le femmine adulte non superano i 13 cm; i maschi, di dimensioni minori, si attestano generalmente intorno ai 10 cm.

Sternoterus odoratus
Foto di @groverbrown (Instagram)

Solitamente sono di colore nero, grigio o marrone con delle strisce di colore bianco/giallo che dagli occhi arrivano alla fine della testa.
Presentano un carapace stretto e arcuato che, durante la crescita, cambia forma e colore virando verso colori più chiari e appiattendosi.

Esemplare giovane:

Sternoterus odoratus giovane ventre
Foto di Dandano
Sternoterus odoratus giovane dorso
Foto di Dandano

Esemplare adulto:

Sternoterus odoratus adulto ventre
Fonte: Wikipedia
Sternoterus odoratus adulto dorso
Fonte: Wikipedia

Dimorfismo sessuale

Il dimorfismo sessuale non è identificabile sino al raggiungimento della maturità sessuale (cioè una lunghezza di almeno 5 cm circa).
La caratteristica distintiva più evidente sono le dimensione della coda, molto più grande nei maschi.

Sternoterus odoratus maschio adulto
Maschio adulto (fonte: Wikipedia)
Sternoterus odoratus femmina adulta
Femmina adulta (foto di Dandano)

Comportamento

La conformazione del carapace non le rende particolarmente adatte al nuoto: per questo prediligono acque calme con poca corrente e molti appigli.
Nonostante siano poco predisposte al basking rispetto ad altre specie, sono ottime arrampicatrici.

Sternoterus odoratus arrampicata
Foto di Dandano

Sono piuttosto schive e timide (soprattutto gli esemplari più giovani) e hanno abitudini prevalentemente crepuscolari.
Sono piuttosto attive anche di giorno e dimenticano ogni timidezza all’ora di pranzo.

Sternoterus odoratus e caridina
Foto di Dandano

A seconda dell’areale in cui si trovano possono effettuare un periodo di letargo nei mesi più freddi e uno di estivazione nei mesi più caldi.
In generale tollerano meglio temperature più fredde rispetto quelle più calde.
Nella mia esperienza le ho viste ancora molto attive con temperature sui 18 °C e più sofferenti sopra i 30 °C.
Nonostante tutto, si adattano a temperature piuttosto estreme e superano l’estate italiana senza problemi.

Allevamento all’esterno

Le Sternotherus odoratus non hanno alcun problema ad adattarsi al nostro clima; possono quindi essere allevate tutto l’anno all’esterno.

In questo caso le tartarughe devono essere alloggiate in un pond o laghetto di dimensioni adeguate. Anche se non sono nuotatrici eccezionali, amano camminare sul fondo e arrampicarsi su radici e altri arredi.
Per esemplari adulti consiglio un pond con una capienza di almeno 100 litri per ogni tartaruga; se gli esemplari sono di più, il litraggio aumenterà in proporzione.

Nonostante le piccole dimensioni, sono tartarughe piuttosto aggressive; il loro morso può causare seri danni, fino ad amputazioni.
È meglio non tenere insieme più maschi che potrebbero essere molto aggressivi tra loro e con le femmine.
La convivenza può funzionare solo con tartarughe non ancora mature e a condizione che abbiano spazio e cibo a sufficienza.
Nel caso si tentasse la riproduzione è meglio creare un piccolo harem (un maschio e tre femmine) in modo che l’esuberanza del maschio non si riversi su una sola femmina.
Se non si punta alla riproduzione e non si ha a disposizione uno spazio adeguato, è meglio allevare un solo esemplare.

Il pond dovrebbe avere un fondale sabbioso per potersi interrare; la granulometria della sabbia non dovrebbe causare occlusioni intestinali.
Non faremo mancare appigli utili per raggiungere la superficie e, soprattutto, una zona emersa sulla quale possano uscire e asciugarsi completamente per termoregolarsi (il famoso basking).
Nel caso di femmine mature sessualmente, questa zona emersa dovrebbe avere uno spazio sabbioso in cui poter deporre le uova (anche se non fecondate).

Sternoterus odoratus
Foto di @groverbrown (Instagram)

Allevamento all’interno

All’interno si può adottare un allestimento simile.
Sarebbe bene fornire, inoltre, una lampada spot e una UVB per sostituire i raggi solari.
Personalmente reputo l’utilizzo delle lampade fondamentale per un corretto sviluppo degli esemplari.

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Non sono particolarmente sensibili ai valori dell’acqua e in casa possono essere stabulate anche senza riscaldatore.
Nella mia esperienza ho riscontrato che sono molto attive tra i 15 e i 28 °C; oltre queste temperature vanno verso in letargo o in estivazione.

Sternoterus odoratus in emersione

Sia all’esterno che all’interno è importante avere una buona filtrazione, visto l’importante carico organico delle tartarughe.
Possono essere d’aiuto molte piante acquatiche.
Per evitare che vengano distrutte dalle tartarughe, consiglio di utilizzare piante galleggianti e rapide con poche pretese.
Personalmente mi trovo bene con la Lemna minor (molto gradita anche come spuntino), Azolla, Pistia ed Egeria.
Essendo ottime arrampicatrici è bene evitare ogni possibile via di fuga, sia in acquario che in laghetto; in questo secondo caso utilizzeremo una recinzione interrata (sono abili scavatrici e arrampicatrici).

Letargo

In generale si preferisce il letargo «controllato».
Seguendo questo metodo le tartarughe vengono prelevate nei mesi più freddi (novembre-dicembre).
Vengono quindi sistemate in piccoli contenitori e messe in un ambiente buio e tranquillo con una temperatura abbastanza stabile, con valori ideali tra i 5 e i 7 °C.
Il livello dell’acqua in questi contenitori deve essere abbastanza basso da permettere alle tartarughe di respirare fuori dall’acqua senza troppi sforzi.

Sternoterus odoratus in vaschetta
Foto di Dandano

Generalmente, con l’arrivo della stagione fredda, queste tartarughe si autoregolano smettendo di alimentarsi e preparandosi per il letargo.
Gli animali verranno poi risistemati nelle loro ambiente abituale non appena si mostreranno più attivi.
In ogni caso, qualsiasi spostamento deve avvenire il più gradualmente possibile, in modo da evitare possibili shock.
Trattandosi poi di una fase piuttosto delicata, vi invitiamo ad aprire topic a riguardo sul forum, senza alcun timore.

Se si decide per l’allevamento all’esterno è necessario adottare qualche accorgimento per il letargo durante i mesi più freddi.
Prima di tutto le tartarughe devono essere in ottima salute e il laghetto dovrebbe essere abbastanza profondo e di un litraggio sufficiente per non far scendere troppo le temperature.
Allo stesso tempo dovrebbe avere numerosi appigli per facilitare la risalita delle tartarughe letargiche.

Alimentazione

Non essendo cacciatrici particolarmente abili, la loro loro alimentazione naturale si basa prevalentemente su piccoli insetti e altri invertebrati; viene integrata con qualche carcassa di pesce e qualche pianta acquatica che viene sporadicamente assaggiata.

latterini
Latterini (foto di Monica)

In cattività è bene fornire un alimentazione più varia possibile, tenendo ovviamente presente il loro vitto naturale.
Possiamo offrire la maggior parte degli insetti da pasto (grilli, blatte, tarme della farina), pesci d’acqua dolce (consigliati i latterini, anche congelati, per la facile reperibilità e la praticità) ma anche lumache d’acqua dolce (Physa, Planorbarius).
Accettano senza troppi problemi anche un buon pellet.

Camole e blatte
Camole e blatte (foto di Dandano)

Ho visto più volte i miei esemplari mangiare la Lemna minor; ne deduco che non sono molto schizzinose.

Curiosità

Le Sternotherus odoratus vengono anche chiamate «musk turtle» (tartaruga del muschio) per il loro carapace spesso ricoperto da alghe a causa della gran quantità di tempo passata in acqua.

Sternoterus odoratus
Musk-turtle (foto di Andrew Hoffman; fonte: Wikipedia)

Vengono anche chiamate «stinkpot turtle» per la loro capacità di secernere una sostanza maleodorante per difendersi dai predatori.
Questa abilità, purtroppo o per fortuna, è molto rara tra gli esemplari riprodotti in cattività.

Vi aspetto per parlarne sul nostro forum Acquariofilia Facile.

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