banner

Particolarità del trucco

L’aspetto più importante di questa tecnica è che garantisce l’auto-regolazione delle somministrazioni.

Facciamo un esempio, sempre dal nostro Rox:

Somministro il ferro il primo del mese e arrivo all’arrossamento; riprovo il 10 e mi accorgo che servono 3 ml, per ottenere lo stesso colore.
Se ci avessi provato il 4, oppure il 5, ci sarebbe stato ancora ferro della somministrazione precedente; avrei quindi ottenuto l’arrossamento con una quantità minore di prodotto, ad esempio 1 ml, forse 1.5, magari anche 2… ma di sicuro non sarei arrivato a 3.

In sostanza ci consente di regolare la quantità di ferro che somministriamo, in base alla concentrazione già presente; quindi aggiungiamo solo ciò che le piante hanno consumato.

calici

In questo modo, la concentrazione di ferro sarà ovviamente incostante: avremo livelli bassi prima e grandi quantità dopo la somministrazione. Questo è esattamente ciò che accade negli habitat naturali delle nostre piante: talvolta il ferro è abbondante, talvolta manca completamente.
Per questo motivo, i vegetali hanno la capacità di accumularne grandi quantità; il nostro metodo non gli crea alcun problema.

In poche parole, con il trucco dell’arrossamento, forniamo il ferro imitando ciò che accade negli ambienti naturali.

Alcuni hanno obiettato che questo metodo rende l’acqua completamente rossa…

idro rosso

Innanzitutto ricordo che l’arrossamento deve essere appena percepibile e temporaneo.
Se è vistoso e persistente abbiamo esagerato, cosa piuttosto frequente le prime volte; con l’esperienza si riesce a dosare la giusta quantità di ferro senza avere quegli eccessi.

Inoltre, l’arrossamento provocato dal ferro del PMDD di AF non è un difetto da tollerare, ma un pregio; infatti ci aiuta nel dosaggio in modo molto più efficace e preciso di qualsiasi test, tabella o calcolatore.
Per comprendere meglio questo aspetto vi propongo nuovamente un esempio di Rox:

Anni fa il condizionatore della mia macchina aveva una microperdita, invisibile ad occhio nudo.
Il meccanico, dopo aver ricaricato il gas, mi disse di averci messo un «tracciante», ovvero un prodotto colorante che avrebbe mostrato il punto esatto di perdita, la volta successiva.
Fu utilissimo, perché al secondo intervento il meccanico riuscì a sigillare tutto, rendendo duratura la riparazione.

Se qualcuno si lamenta che il ferro del PMDD gli arrossa l’acqua, è come se io mi fossi lamentato di quel tracciante… perché mi aveva sporcato il compressore.

banner
1
2
3
4
5
Articolo precedenteIl Manado in acquario: questo sconosciuto
Articolo successivoI chelanti in acquario