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Le durezze: KH e GH

In acquariofilia, ci si trova continuamente di fronte alle sigle KH e GH, ma vengono spesso confuse con le loro unità di misura (dKH e dGH); qualcuno le scrive in minuscolo, altri non ne conoscono il significato,  talvolta capita perfino che si confrontino tra loro grandezze non confrontabili.

La confusione nasce dal fatto che ci sono ben 5 parametri per definire la durezza dell’acqua, perché in ogni ambito ci sono esigenze diverse (elettrodomestici, detersivi, agricoltura, potabilità… ecc. ecc.)
Si parla pertanto di durezza temporanea, durezza permanente, durezza carbonatica e durezza totale.
La confusione è da Carnevale brasiliano… ma solo le ultime due riguardano l’acquariofilia, e sono proprio i nostri KH e GH.

Procedendo con un po’ di ordine, le cose sono semplicissime.

Innanzitutto si tratta di due sigle che derivano da parole tedesche: “karbonathärte” e “gesamthärte“, pertanto vanno scritte in MAIUSCOLO, come tutte le sigle: INPS, ACI, BMW, ISTAT… oppure, per fare esempi noti in acquariofilia, potremmo citare EDTA, PMDD, LED… eh sì… anche LED è una sigla, e si scrive in lettere maiuscole, come pure CFL.

Letteralmente, quei nomi in Tedesco significano “durezza carbonatica” e “durezza totale”.
Talvolta, capita di leggere conversazioni di questo tipo:

  • Nel mio acquario, ho misurato KH 9 e GH 7.
  • E’ impossibile!… Il GH non può essere più basso del KH.
    Devi aver invertito i due valori…
  • Ho ricontrollato 5 volte. Ho perfino ripetuto il test con reagenti di un’altra marca: KH 9 e GH 7!
  • C’è sicuramente qualcosa che non va. Ti ripeto che è impossibile…

… E invece è possibilissimo, anche se è un caso piuttosto raro.

Il GH misura TUTTI i sali di calcio e magnesio: solfati, fosfati, cloruri, ecc. ecc., senza distinzione.

Il KH, invece, misura soltanto i sali derivanti dall’acido carbonico, ovvero i carbonati, non solo di calcio e magnesio, ma anche di sodio, di potassio o di qualsiasi altro elemento capace di formarli.
In passato, occorreva precisare “carbonati e bicarbonati“, ma oggi il termine “bicarbonato” è diventato obsoleto, sostituito da “idrogenocarbonato”.
Questo articolo non è rivolto al Mondo Accademico, pertanto saremo più elastici e continueremo a chiamarli “bicarbonati”.

La differenza tra i due valori è tutta qui:

  • GH: tutti i sali, ma di due elementi soltanto (calcio e magnesio)
  • KH: due sali soltanto (carbonati e bicarbonati), ma di tutti gli elementi.

Tornando a quella chiacchierata immaginaria, se sciogliessimo in acqua distillata un cucchiaino di bicarbonato di sodio, il GH resterebbe a zero, perché non è un sale di calcio o magnesio.
Tuttavia, il KH salirebbe alle stelle, perche si tratta di un bicarbonato.
Ecco un esempio lampante di come il KH può essere più alto del GH.

Ricordate che, tra i due, è il KH il valore più importante.
Controllando su qualsiasi scheda, vi accorgerete che per qualunque pesce o pianta viene consigliata una finestra di GH molto ampia, ad esempio…

  • …GH da 2 a 15 per lo Pterophyllum scalare.
  • …GH da 1 a 13 per l’Apistogramma agassizi.
  • …GH da 4 a 18 per il Trichogaster lalius (ex-Colisa lalia).

Per le piante, l’escursione è addirittura più ampia, di solito.
Quindi non ha alcun senso pignoleggiare sul GH.

Il KH, invece… sembra che di per sé non conti nulla. Non viene nemmeno citato su quelle schede.
Ha però un effetto diretto sul pH, per l’effetto-tampone nei confronti degli acidificanti.
Per questo è così importante. Se avete KH 12, non riuscirete mai ad ottenere un amazzonico a pH acido.

Per quanto riguarda i discorsi sull’ebollizione, i precipitati, la durezza temporanea, permanente e totale… dimentichiamoli!
Si tratta di termini che riguardano altri ambiti, ad esempio il funzionamento della lavatrice.
Ci confondono soltanto le idee e non hanno nulla a che fare con i nostri acquari.

Osservate, invece, queste due file di immagini, sopra e sotto.
Poi cercate di capire chi è il protagonista, in entrambe le sequenze:

Carbonato di calcio KH-GH

Facile, no?…Il carbonato di calcio!  (Formula chimica: CaCO3)

Si tratta di una delle sostanze più abbondanti sulla crosta terrestre, e di gran lunga la più abbondante nelle comuni acque di rubinetto.
E’ a causa sua che usiamo l’acqua demineralizzata nei ferri da stiro, che mettiamo il sale nella lavastoviglie, che decalcifichiamo la macchina da caffè, che puliamo i rubinetti con il ViaKal…

Ma è anche una sostanza fondamentale per le nostre ossa, e per tante altre funzioni biologiche di qualsiasi animale o pianta.
E poi, se non ci fosse stato… con cosa avrebbero costruito il Colosseo?… ed il Taj Mahal?…
Va bene… basta… Torniamo alle nostre durezze.

Il carbonato di calcio è un eccellente riferimento per entrambe.
È un sale di calcio, quindi riguarda il GH… Ma è anche un carbonato, quindi riguarda pure il KH.

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Generalmente, si tende ad usare il grado francese come unità di misura, proprio perché corrisponde a 10 mg di carbonato di calcio disciolti in un litro d’acqua.
In acquariofilia non si usa, ma è importante saperlo perché è così che le aziende fornitrici danno la durezza, per i nostri acquedotti.

La scrittura corretta prevede l’uso della “f” minuscola (esempio: 25 °f), per evitare confusione con i gradi Fahrenheit, che indicano una temperatura.
Quella lettera minuscola è piuttosto importante, perché un acquario a 25 °F (Fahrenheit)…
…sarebbe un unico blocco di ghiaccio! Corriponderebbe, infatti, ai 4 sottozero della nostra scala Celsius.

In acquariofilia, come abbiamo già detto, il grado francese non lo usa praticamente nessuno.
Noi preferiamo distinguerci con il grado tedesco, che non tiene conto della CO2 presente nel carbonato, e considera solo l’ossido di calcio (CaO).
Data la differenza di massa molecolare, il rapporto tra le due unita è 1.785.
Nell’esempio precedente 25 °f corrispondono a 14 gradi tedeschi.

Ma “gradi tedeschi” va scritto per esteso?… Non c’è un simbolo?…
In realtà ce ne sarebbe più di uno.
In generale si dovrebbe scrivere 14 °T, ma anche qui l’acquariofilia ha delle regole differenti.
Per distinguere meglio a quale delle due durezze ci si riferisce, i valori vengono indicati in dKH e in dGH, dove la lettera d sta per “degrees” (=grado).

Pertanto, dKH non è la durezza carbonatica, ma la sua unità di misura.
Sarebbe come confondere le parole “Tempo” e “secondi”.

Prima di concludere il capitolo, è necessaria un’ultima precisazione.
I nostri test non misurano il vero KH, cioè la concentrazione di carbonati. Occorrerebbe un laboratorio chimico con attrezzature di ben altro livello.
Ciò che noi misuriamo è semplicemente l’alcalinità dell’acqua, il suo effetto-tampone nei confronti di un eventuale acidificante.
L’approssimazione ha una base di verità: l’alcalinità deriva principalmente dai carbonati, ma non solo…
Quindi è meglio saperlo!… Ci sono casi particolari, come chi aggiunge potassio usando il solfato… e poi si mette a pignoleggiare su differenze insignificanti, tra KH 8 e KH 8.5!

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