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Chelanti e salami

I principali chelanti per acquariofilia sono il Gluconato, l’EDTA e il DTPA.

Queste molecole legano il ferro con forze diverse; la disponibilità di ferro per le piante varia quindi a seconda del chelante utilizzato.

Facciamo un esempio (ispirato ad un celebre post di Rox) con i… salami.

Salame
Salame

Dobbiamo appendere dei salami a stagionare, in cantina, usando cordicelle di spessore diverso.
Nell’esempio, il salame è il ferro da chelare, la corda è l’agente chelante.

Finché i salami stanno lì, appesi, è meglio aver scelto la corda più robusta, perché più sicura.
Non c’è pericolo che i salami cadano sul pavimento.
Quando vorremo mangiarli, però, cercheremo di staccarli dal soffitto e quella corda sarà un problema, per riuscire a spezzarla.
Chi me l’ha fatto fare, di usare questa? La prossima volta prendo la più sottile…

Il Gluconato è come il filo da ricamo: è sicuro che il salame cadrà e finirà tra le grinfie del gatto. Tanto vale che ci risparmiamo la fatica di appendere il salume: diamolo direttamente al micio.

L’EDTA è una corda poco resistente. Rientrando a casa potremmo non trovare il salame al suo posto; se è ancora appeso, tagliare la corda che lo sostiene e mangiarlo sarà questione di un attimo.

Il DTPA è la corda piú robusta. Il salame è al sicuro, ma dovremo faticare un po’ per tagliarla e mangiarci il salame.

Usciamo dalla metafora: cosa significa tutto ciò? Semplice.

Se il chelante è troppo debole il ferro è facilmente assorbibile, ma precipita in fretta; se è troppo forte il ferro resta disponibile, ma la pianta deve fare uno sforzo per sciogliere il legame con il chelante. Questa la forza del legame tra chelante e ferro si chiama costante di stabilità e si misura in log K.

Vediamo dunque la costante di stabilità dei principali chelanti usati in acquariofilia.

Gluconato (ferroso)

È il chelante più utilizzato dall’industria acquaristica. In realtà dovremmo chiamarlo «legante», invece di chelante, perché ha… mezza chela! Infatti lega il ferro con un solo legame anziché due o più, come i chelanti veri e propri; per questo motivo la sua costante di stabilità è molto bassa: log K = 1. Utilizzando il gluconato, il ferro è immediatamente disponibile per le piante ma precipita facilmente: diventa quindi necessario somministrarlo frequentemente. Probabilmente è il prodotto migliore per acquari che puntano alla resa estetica e richiedono una manutenzione costante.

EDTA

L’EDTA ha un log K = 26,5. È facile da scomporre; inoltre, essendo facilmente degradabile, può rilasciare il ferro prima che le piante l’abbiano assorbito. Infine chela anche il rame, rendendolo meno disponibile per le piante.

DTPA

Il DTPA ha un log K = 29,2. È abbastanza tenace, quindi il ferro resta disponibile per le piante per parecchio tempo e non è necessario dosarlo frequentemente. Rispetto all’EDDHA ed EDTA, il DTPA resiste meglio alla degradazione causata dalla luce. Insomma: è l’ideale per plantacquari con molte specie diverse e una buona illuminazione. È il chelante usato da aziende come ADA,Tropica ed Elos.

A questi chelanti «classici» per acquariofilia se n’è recentemente aggiunto un quarto:

Lignosulfonato

Il lignosulfonato è un prodotto di scarto della produzione di carta. Il suo utilizzo principale è quello di legante in mangimi animali ma recentemente è stato introdotto come chelante del ferro nei prodotti per acquariofilia (Elos). La sua costante di stabilità dovrebbe essere superiore a quella del gluconato, ma inferiore a quella dell’EDTA. Non siamo riusciti a reperire molte informazioni a proposito di questo chelante; chi ne avesse e volesse condividerle può farlo iscrivendosi gratuitamente al forum.

Lo spettro delle nostre possibilità non si esaurisce qui. Usando un po’ di inventiva possiamo scoprire dei chelanti… alternativi!

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