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Proserpinaca palustris – Un po’ di rosso in acquario

Diffusione in natura

Oggi, la Proserpinaca palustris si trova in varie zone del Mondo, anche molto lontane tra loro.

Oltre al Nordamerica, dove è diffusissima, è stata segnalata in Indonesia, in Australia occidentale, nel sud della Cina, in varie zone d’Europa e perfino in Giappone.

In realtà, è stata la mano dell’Uomo a produrre questa diffusione, come capita spesso con le piante ornamentali.
Per fortuna, non risultano disastri ecologici causati dalla Proserpinaca; per qualche motivo, sembra essere invasiva solo in Nordamerica.
Nel resto del Mondo la sua presenza è limitatissima.

La mappa dei ritrovamenti mostra una situazione piuttosto chiara, ma che potrebbe trarci in inganno:

Diffusione della Proserpinaca palustris

Osservandola, potremmo dedurre che la zona di origine sia nei territori del Connecticut e del Massachussets, nonchè nelle immediate vicinanze.
In quella zona, la sua diffusione sembra non avere eguali.

In effetti, le sponde del fiume Hudson ne sono piene, in alcuni tratti.
Risalendone il corso, fuori dalla megalopoli intorno a New York, si trovano paesaggi come questo:

Durante una passeggiata da quelle parti, lungo le rive, è praticamente impossibile non calpestare una Proserpinaca palustris, che gli americani chiamano con il nome comune “Mermaid Weed” (Erba Sirena).

In realtà, sembra che il luogo di origine sia nelle isole dell’America centrale, in particolare Cuba e Jamaica.
Partendo da lì, la pianta deve essersi trovata benissimo in acque più fresche, perché nel corso dei secoli è arrivata fino al Canada.

E’ interessante come si sia diffusa nelle aree densamente popolate, come Chicago, St. Louis, Miami, New Orleans, Philadelphia… oltre al territorio già citato tra New York e Boston.
Ripropongo la mappa, per evitare di scorrere la pagina:

Appare piuttosto probabile che gli acquariofili abbiano fatto la loro parte, nel disperdere le loro potature negli ambienti naturali.
Approfitto per ricordare che Acquariofilia Facile scoraggia tale comportamento.

A questo punto, dovremmo aver capito un aspetto molto interessante di questa pianta: si adatta ad un sorprendente intervallo di temperature, nonché a condizioni di luce diversissime tra loro.

Ciò che invece accomuna quegli habitat è la durezza delle acque.
Dal Mississippi alle paludi della Florida, dal lago Michigan al fiume Hudson, parliamo sempre di acque abbastanza dure, simili a quelle che abbiamo, mediamente, nei nostri acquedotti italiani.

Un’altra caratteristica comune è lo scarsissimo movimento d’acqua.
Come la maggior parte delle nostre piante d’acquario, la Proserpinaca non tollera le forti correnti.
In realtà, non è facilissimo trovarla sommersa, ma quando capita è sempre in zone stagnanti.

Se questo può sembrare ovvio, per un laghetto o una palude, non lo è affatto se parliamo di un fiume… specialmente di un “mostro” come il Mississippi.
Sta nei primi 10 fiumi del Mondo per portata d’acqua, 12 volte superiore a quella del nostro Po.

Da un simile gigante potremmo aspettarci un notevole deflusso… Invece no!…
La città di St. Louis è a soli 130 m di altitudine, ma il fiume deve ancora fare più di 1000 km prima di arrivare nel Golfo del Messico.
La pendenza del terreno è dunque irrisoria, molto vicina a zero.

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Questa foto ci mostra una panoramica della città, davanti al Gateway Arch, appena 20 km dopo la confluenza tra Mississippi e Missouri.
Il corso d’acqua è largo più di 500 metri, in quel tratto, ma l’acqua è praticamente immobile; se non lo sapessimo, sembrerebbe quasi di guardare un piccolo lago.
Inoltre, la maggior parte delle piante acquatiche cresce in acque basse vicino alle rive, dove l’acqua si muove lentamente anche nei periodi di piena.

In buona sostanza, non ha importanza se si tratta di fiume, di lago o di palude.
L’acqua ferma sembra essere comunque una condizione indispensabile, per la Proserpinaca palustris.

Ricapitolando, gli ambienti naturali ci hanno dato quattro interessanti indicazioni…

  • Temperatura variabilissima, dalla Colombia fino al Canada.
  • Condizioni di luce molto diverse, per l’inclinazione del Sole tra le varie latitudini.
  • Acque piuttosto dure, come la maggior parte dei nostri acquedotti.
  • Assenza di corrente, come avviene quasi sempre in acquario.

Niente male…
Finora, sembra che voglia renderci la vita facile…

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