Home Piante e alghe in acquario Bucephalandra, la regina del Borneo

Bucephalandra, la regina del Borneo

Fra le piante più scenografiche e ambite del panorama acquariofilo possono essere annoverate senza alcun dubbio quelle appartenenti al genere Bucephalandra. Scopriamole assieme.


Le piante del genere Bucephalandra sono molto amate dagli acquariofili per l’impatto scenografico del loro fogliame.
L’apparente delicatezza, unita ad una svariata quantità di forme e colori, le rende un innesto unico per ogni acquario.

Mi piace definirle «cugine» della famosa Anubias, dal momento che i due generi condividono moltissime caratteristiche comuni. Infatti, nonostante si trovino in due continenti differenti, entrambe appartengono alla famiglia delle Araceae, possiedono un rizoma e fanno parte delle piante epifite.

Bucephalandra Wavy Green
Bucephalandra Wavy Green (Foto di Enrico1234)
Anubias Nana (Foto di EnricoGaritta)

Origini della Bucephalandra

H.W. Schott [Fonte: Wikipedia]
La denominazione Bucephalandra venne utilizzata, e pertanto coniata, nel 1858 da H.W.Schott (botanico austriaco) nel suo «Genera Aroidearum Exposita»; da allora ne sono state catalogate una trentina di specie diverse, la maggior parte delle quali si trova in natura nel Borneo.

La denominazione scientifica è ancora in discussione; molte delle specie e varietà disponibili sul mercato non sono ancora state classificate ufficialmente, oppure utilizzano nomi commerciali che non corrispondono ai nomi scientifici, o addirittura lo stesso nome commerciale è attribuito a differenti specie e varietà.

[Fonte: Wikipedia]
Il clima nel Borneo è di tipo tropicale, caratterizzato da elevate temperature e precipitazioni monsoniche irregolari e abbondanti, spesso in assenza di una vera e propria stagione secca.

Pertanto, in natura, le piante di Bucephalandra, nate sulle rive dei fiumi o in porzioni depresse delle foreste pluviali, possono essere soggette alle piene conseguenti alle piogge, venendo così sommerse: la capacità di adattamento al mutare della condizione permette loro di continuare a svilupparsi in entrambi i casi senza particolari rallentamenti di crescita.

Il nome Bucephalandra deriva dal greco, composto dalle tre parole «bous» (toro), «kephale» (testa) e «aner» (uomo) (fonte Wikipedia), per la particolare conformazione del fiore maschio sviluppato da questa pianta.

Dettaglio Fiore di Bucephalandra [Fonte: Wikipedia]
In commercio si trovano solitamente delle varietà selezionate ed incrociate, che in natura non sono presenti. Essendo abbastanza rara e a crescita piuttosto lenta ha un costo non indifferente e, nonostante negli ultimi anni il prezzo stia diminuendo, è spesso più conveniente scambiare o comprare porzioni di rizoma da privati appassionati.

Data la incompleta classificazione della specie, in commercio potrebbe capitare di trovare delle varietà non ancora classificate, o comunque denominate solo con la nomenclatura commerciale riferita al cultivar.

Descrizione della Bucephalandra

La Bucephalandra è una pianta epifita, quindi presenta un rizoma e delle radici che si prestano ad ancorarsi saldamente alle rocce, legni o altri arredi.

Fiore di Bucephalandra (Foto di Carlo79)

Ha un ritmo di crescita non troppo elevato, ma alcune possono raggiungere e superare i venti centimetri, mentre altre non arrivano ai cinque.

Le foglie hanno una morfologia caratteristica, ma, a seconda della varietà, mostrano una ricchezza di colori e sfumature, frutto di incroci fra specie differenti operate nel tempo da aziende del settore o da coltivatori privati.

E’ molto apprezzata per il suo portamento tappezzante, che consente di ricoprire delle superfici con un effetto finale davvero meraviglioso.

Bucephalandra Wavy Green (Foto di Pat64)

L’effetto scenico è completato dalla fioritura, a quanto pare abbastanza frequente.

Fiore di Bucephalandra “Lamandau Mini Red” (Foto di Pat64)

Mantenimento in acquario

In genere la coltivazione non è complicatissima, non necessita di CO2 né di fertilizzazione particolarmente spinta.

Foto di BollaPaciuli

È consigliato posizionarla in primo piano, così da poterla osservare ed apprezzare appieno e, come abbiamo detto, andrebbe legata o ancorata ad un legno oppure una roccia, come nelle foto seguenti:

Bucephalandra su roccia (Foto di Ilsandro)
Bucephalandra su legno (Foto di LucGorizia)

Tuttavia può anche essere posizionata sul substrato, avendo cura di interrare solo le radici lasciando il rizoma libero, per evitarne la marcescenza.

Illuminazione

Nonostante si consigli un’illuminazione di media intensità (circa 0,5W al litro, se parliamo delle vecchie CFL) la pianta è molto adattabile e in genere si possono ottenere buoni risultati anche con meno potenza.

Il fattore luce influenza comunque la crescita, rallentandola se posta in zone ombrose o in vasche poco illuminate.

Fertilizzazione

Una fertilizzazione costante spesso non è necessaria, anche se questa può aiutare a un miglior sviluppo della pianta, non lesinando ferro e oligoelementi.

Potatura e riproduzione

Per la riproduzione della pianta è sufficiente dividere il rizoma, legando la parte che è stata staccata a un legno oppure a una roccia.
La potatura sarà discrezionale, come abbiamo detto non si tratta di una pianta a crescita rapida per cui non sarà necessaria una potatura regolare.

È anche possibile cimare la pianta per evitare che cresca troppo verso l’alto, in base alle esigenze del layout.

La foto qui sotto ci mostra in modo dettagliato (linee rosse) come tagliarla:

Esempio di Cimatura (Foto di Pat64)

Nel caso una talea dovesse perdere le foglie, mantenendo il rizoma verde, non ci si deve preoccupare: la pianta attua dei processi di adattamento e quindi è assolutamente naturale.

È consigliato tagliare il calice dopo la fioritura, per non togliere vigore alla pianta ed evitare la formazione di funghi o muffe.

Range di valori

Si tratta di una pianta molto resistente, ma che può perdere delle foglie a causa di sbalzi improvvisi dei valori.
Una temperatura tra i 15 e i 30 gradi è ottimale, ma un’eccessiva esposizione a temperature basse può portare alla perdita totale dell’apparato fogliare.

Gli altri valori possono stare tranquillamente nei range seguenti:
pH: 6-8
GH: 0-10
KH: 0-7

Nonostante un’adattabilità così spiccata, dobbiamo comunque tener presente che nei luoghi d’origine difficilmente la vedremo immersa in acque dure o salmastre. Si segnala infatti che, in molti casi, a durezze elevate i bordi fogliari rischiano di essere attaccati dalle alghe BBA, di conseguenza sono consigliate acque tenere.

L’adattabilità alle acque dure sembrerebbe dipendere dalla varietà; pare infatti che quelle a foglia più larga siano più adattabili, tanto che alcuni coltivatori le terrebbero tranquillamente a durezze a doppia cifra.

Come detto all’inizio, quello che invece potrebbe stressare la pianta è un’instabilità dei valori, magari con grandi variazioni della conducibilità. Non è quindi consigliato coltivarla in acquari dove i cambi sono frequenti e i valori variano velocemente.

Abbinamenti

Non è segnalato nessun caso di allelopatia, dunque può essere tenuta con qualsiasi altro tipo di pianta.

Bucephalandra Red con Muschi e Limnophila (Foto di Dommenico888)

Varietà più comuni di Bucephalandra

Molti utenti di Acquariofilia Facile coltivano con soddisfazione questa pianta nei loro acquari. Di seguito riportiamo le foto delle varietà più comuni:

Bucephalandra “Alamanda Dark”

(Foto di Albi62)

Bucephalandra “Biblis”

(Foto di Babs94)
(Foto di Kumuvenisikunta)

Bucephalandra “Brownie Ghost”

(Foto di Pinni)

Bucephalandra “Dark Jade”

(Foto di Scardola)

Bucephalandra “Deep Purple”

(Foto di Giorgio62)

Bucephalandra “Green Velvet”

(Foto di KS34)

Bucephalandra “Lalina”

(Foto di Albi62)

Bucephalandra “Lamandau Blue”

(Foto di Scardola)
(Foto di Scardola)
(Foto di Scardola)

Bucephalandra “Lamandau Purple”

(Foto di Alpask)

Bucephalandra “Lamandau Red Mini”

(Foto di Enrico1234)
(Foto di Pat64)

Bucephalandra “Mini Catherinae”

(Foto di Alpask)

Bucephalandra “Red”

(Foto di Gemma75)
(Foto di Dommenico888)

Bucephalandra “Theia Green”

(Foto di KS34)

Bucephalandra “Wavy Green”

(Foto di Enrico1234)
(Foto di Enrico1234)
(Foto di Enrico1234)
(Foto di Enrico1234)
(Foto di Enrico1234)

In conclusione, un ringraziamento va a tutti gli utenti del nostro forum che hanno reso possibile la stesura di questo articolo con la condivisione di informazioni, esperienze e foto.

Non mi resta che invitarvi a parlarci della vostra esperienza con questa magnifica pianta sul nostro forum Acquariofilia Facile!

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