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Vescica natatoria nei pesci rossi: cure e prevenzione

Prevenzione e cure naturali

Bisogna naturalmente cercare di risalire alle cause del malessere.

Spesso, infiammazione e compressione della vescica natatoria sono procurata da una cattiva alimentazione, oppure da una dieta troppo povera.

Quando introduciamo in acquario il mangime secco, in fiocchi, stick o granuli, questi verranno ingeriti praticamente all’istante; assorbiranno acqua gonfiandosi all’interno del corpo del pesce, comprimendone la vescica.

Inoltre, se il cibo fornito non è affondante, ma resta a galla, la situazione è ancora peggiore: l’animale potrebbe ingerire involontariamente quantità di gas significative.

A questi problemi si può ovviare mettendo a bagno il mangime alcuni minuti prima di somministrarlo, in un piccolo bicchiere, facendolo così espandere.

Consiglio inoltre di variare molto la dieta, fornendo mangimi diversi, e dare piccole dosi di cibo, da consumare in massimo 60 secondi.

Saltuarimente è consigliabile fornire vegetali freschi, specialmente piselli preventivamente bolliti e sbucciati.

piselli

Quando purtroppo sono riscontrabili, nel pesce, i sintomi riconducibili ad infiammazione e compressione della vescica natatoria, è consigliabile spostarlo in un recipiente di isolamento, con una profondità dell’acqua appena sufficiente a ricoprirlo.

Questo limiterà i suoi movimenti ed il galleggiamento, evitando una forte dose di stress.

L’acqua deve avere naturalmente valori idonei, con parametri il più possibile vicini a quelli della vasca di provenienza del pesce malato.

E’ opportuno mantenere il pesce a digiuno per 2 giorni, e in seguito alimentarlo: il migliore cibo possibile in questi casi sono le Daphnie vive, volgarmente chiamate “Pulci d’Acqua”.

Particolare di una Daphnia al Microscopio

Questi simpatici animaletti sono costituiti da un guscio chitinoso che non è digerito dai pesci, ma che ne aumenta la motilità intestinale, per questi motivi può essere ritenuto il rimedio principe contro la stipsi.

Purtroppo non sono così facilmente reperibili vive, e in alternativa si possono utilizzare dei piselli preventivamente bolliti e sbucciati.

Alcune volte, i pesci presentano inappetenza; in questa particolare eventualità, si possono somministrare alcune gocce di comune olio di oliva, tramite una siringa senza ago.

Fatelo direttamente nella bocca dell’animale, con delicatezza, facendo attenzione agli occhi e alle branchie.
A partire dal quarto giorno di cura, è consigliabile aumentare la quantità d’acqua a disposizione del pesce, cosa che ci consentirà di valutarne i movimenti.

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