Home Malawi, Tanganica e Ciclidi africani Il Lago Tanganica in acquario

Il Lago Tanganica in acquario

Il tappeto di conchiglie

Restiamo lungo la riva ma spostiamoci sulla zona orientale.

Quello che si presenta alla nostra vista è uno scenario unico al mondo
una distesa di gusci di Neothauma tanganyicense apparentemente sconfinata.

I gusci fungono da rifugio ad alcune pesci endemiche del Tanganica, che per tale peculiarità vengono chiamati “conchigliofili” o “malacofili“.
Come sempre la Natura riesce a stupirci, trovando soluzioni fantasiose e affascinanti.

I conchigliofili si possono dividere in due tipologie: costretti o facoltativi.
La differenza si intuisce già dal nome.

I primi nidificano e spesso vivono praticamente tutta la loro vita all’interno e nelle immediate vicinanze di una conchiglia.
I secondi sfruttano questo riparo, ma se nelle vicinanze non trovano altri luoghi ritenuti più idonei alla riproduzione.

Guscio di Neothauma con gruppo di avannotti
Guscio di Neothauma e gruppo di avannotti (foto gentilmente concessa dal prof. Alex Jordan)

I conchigliofili si possono classificare anche in base al comportamento dei maschi.
Alcune specie vengono definite coloniali perché con il tempo tendono a formare una folta famiglia che và ad occupare uno spazio più ampio possibile.
Ci sono poi le specie haremiche in cui ogni maschio difende un territorio in cui sono presenti più femmine.
Per finire ci sono specie che formano coppie stabili.

Ci sono anche differenze nel comportamento sociale.

In alcune specie la femmina vive perennemente nella conchiglia prescelta, mentre il maschio si unisce ad essa soltanto durante il periodo riproduttivo.
Il resto del tempo lo trascorre in banchi numerosi composti unicamente da maschi (come avviene ad esempio con i Neolamprologus callipterus).

In natura assistiamo anche ad un comportamento all’apparenza crudele: i maschi di alcune specie haremiche tentano di “rubare” letteralmente i gusci dal territorio di un maschio vicino.
Se ci riescono ed all’interno vi è una femmina con la sua covata, il maschio caccerà la femmina e mangerà gli avannotti perché non procreati da lui.
Può sembrare un comportamento orribile, ma ricordiamo che in Natura vige l’istinto di trasmettere il proprio patrimonio genetico.

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