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Ricerca sui parassiti dei pesci d’acquario

Traduzione di Roby70

Ricerche sui pesci allevati

Le due ricerche rappresentate nella Tabella 5 sono relative a pesci allevati. I ricercatori hanno anche diviso il grande gruppo MONO nei sottogruppi GYRO e DACT.

I ricercatori dello Sri Lanka [8] hanno esaminato 1.520 pesci rappresentanti 13 diverse specie ittiche e provenienti da 26 allevamenti di quella nazione dediti all’esportazione. I parassiti erano presenti in 23 allevamenti e nel 45% dei pesci. Gli allevamenti infetti hanno mostrato una variazione significativa nella diffusione dei diversi parassiti. La tabella mostra i risultati per Guppy (n = 590), Pesci rossi (n = 153), Betta (n = 84) e Barbi (n = 95).

I ricercatori hanno dichiarato che i MONO, trovati in tutti gli allevamenti infetti, «erano i parassiti più comuni nelle specie di pesci ornamentali dedicati all’esportazione dallo Sri Lanka».

Questo risultato è stato attribuito agli elevati tassi riproduttivi dei MONO, al loro ciclo di vita breve e al fatto che non necessitano di ospiti intermedi per contrarli. Nella ricerca sono state identificate almeno 9 specie di MONO. Entrambi i parassiti DACT e GYRO sono stati trovati su 11 delle 12 specie dei pesci analizzate. I Guppy erano infetti con Dactylogyrus cf. vastator e Gyrodactylus turnbulli.

I NEMA, identificati come Capillaria, avevano la diffusione più bassa tra tutti i parassiti e sono stati trovati solo nei Guppy e nei Pesci angelo. I ricercatori hanno riportato che i TETR erano più diffusi nei Guppy (8,5%) rispetto agli altri pesci. Hanno ipotizzato che questo derivasse dal fatto che l’allevamento dei Guppy si concentrava più sul colore e sul pinnaggio che sulla resistenza agli agenti patogeni. [TETR (Tetrahymena) è considerato un patogeno opportunista.]

Tabella 5. Indagine in allevamenti di pesci asiatici
Si veda la Tabella 2 per le abbreviazioni dei parassiti; n.s. = non segnalato

I 26 allevamenti che hanno partecipato a questa ricerca sono autorizzati dal governo dello Sri Lanka all’esportazione. A quel tempo i loro pesci rappresentavano oltre il 95% delle esportazioni di pesci ornamentali del paese. I responsabili di quegli allevamenti utilizzavano diverse misure per il controllo delle malattie: selezionavano i pesci malati e li trattavano abitualmente con composti antiparassitari (es. sale, formaldeide, acriflavina, blu di metilene e verde malachite), tenevano gli uccelli e le lumache fuori dai laghetti e li pulivano dopo ogni ciclo di produzione. Per prevenire la contaminazione incrociata, la maggior parte dei laghetti aveva un approvvigionamento idrico indipendente.

In una ricerca separata i ricercatori iraniani [9] hanno esaminato 400 pesci di specie differenti (Pesci rossi, Guppy, Pesci angelo, Discus e Molly) prelevati da 5 diversi allevamenti ittici nel nord dell’Iran. La tabella mostra i risultati ottenuti per tutte e 5 le specie di pesci. I parassiti NEMA dei Pesci angelo, Guppy e Molly sono stati identificati come Capallaria sp.

Sebbene il 95% dei 400 pesci trasportasse almeno un parassita, le intensità medie erano basse. Per esempio, nonostante l’elevata diffusione di GYRO (73%), il loro numero nei pesci rossi infetti variava da 1 a 8; nei Guppy solo da 1 a 2. Gli autori della ricerca hanno avvertito che, sebbene l’intensità media dei parassiti era bassa e i pesci di quegli allevamenti sani, se le condizioni ambientali si fossero deteriorate i parassiti che stavano trasportando potevano creare problemi. È proprio vero!

Ricerche non riportate nelle tabelle: i ricercatori coreani [10] hanno esaminato 351 pesci di 8 diversi allevamenti della Corea del Sud per determinare la causa delle recenti mortalità dei pesci. I responsabili degli allevamenti credevano che il problema fosse dovuto al fatto che i pesci erano stati importati già infetti dal sud-est asiatico, in genere senza quarantenarli prima; per questo i pesci dello studio sono stati analizzati poco dopo l’importazione.

La ricerca ha riguardato 15 specie di pesci d’acquario livebearers (nome riferito a pesci vivi con il quale vengono spesso indicati i poecilidi) tra i quali erano predominanti i Guppy (n = 226); nessun pesce rosso è stato esaminato. I ricercatori hanno trovato parassiti su 7 delle 15 specie esaminate.

Solo 2 dei 51 ciclidi esaminati (6 specie) avevano parassiti. Sorprendentemente su 351 pesci, solo tre (2 Oscar e 1 Platy) avevano parassiti MONO. La maggior parte dei pesci con parassiti erano: (1) Guppy infettati con TETR (7,2% di diffusione) e/o NEMA (14% di diffusione di Camallanus cotti); e (2) Barbi Tigre infettati sia con ICH (100% di diffusione) che con TRIC (100% di diffusione). ICH e TRIC avevano provocato un’elevata mortalità nei Barbi in un allevamento. Gli allevatori ritenevano che ICH e TETR fossero i patogeni più gravi presenti in ​​Corea.

In una ricerca diversa i ricercatori turchi [11] hanno esaminato ogni mese i pesci ornamentali di due allevamenti per un periodo di 4 anni e per un totale di 759 pesci. Dei 6 gruppi di pesci esaminati, pesci rossi, Guppy, e Molly avevano la maggior diffusione di parassiti – rispettivamente 63%, 58% e 50%.

Discus, altri Ciclidi e Platy avevano invece la diffusione minima – rispettivamente il 32%, 24% e 20%. I parassiti MONO (12,5% di diffusione) erano esclusivamente Gyrodactylus bullatarudis nei Guppy (11% di diffusione) e Dactylogyrus extensus nei pesci rossi (1,5% di diffusione).

Nei pesci rossi sono stati trovati diversi parassiti e solo loro avevano i copepodi LERN e ARGU. Al contrario, i Discus erano infetti sono dai NEMA – nella forma di Capillaria sp. (diffusione dell’1,5%)  e TRIC (circa il 30% di diffusione).

Tabella 6. I ricercatori australiani [12] hanno analizzato le spedizioni di pesci importati subito dopo il loro rilascio. Le prime 1-3 settimane in Australia è infatti obbligatoria la quarantena. Ogni spedizione, da 4 diverse ditte esportatrici del Sud-Est asiatico, conteneva migliaia di pesci. Le 37 spedizioni consistevano in 6-8 carichi ciascuna di Guppy, Neon, Cardinali, mangia alghe cinesi o Platy. Sono stati esaminati per i parassiti circa 9-10 pesci di ciascuna spedizione per un totale complessivo di 361 pesci.

I ricercatori hanno trovato parassiti in 27 delle 37 spedizioni.

La tabella mostra quante spedizioni per ogni specie di pesce sono state trovate infette e da quale tipo di parassita. La diffusione dei parassiti è stata indicata come media delle spedizioni trovate infette. Per esempio, 3 delle 8 spedizioni di Guppy contenevano pesci infettati dai NEMA. Probabilmente la diffusione di NEMA all’interno di ciascuna di queste 3 spedizioni variava, ma la media era del 48%. Cioè circa la metà dei circa 30 pesci di ognuna di quelle 3 spedizioni erano infetti con i NEMA (~ 10 pesci analizzati per spedizione X 3 spedizioni = 30 pesci).  I ricercatori hanno identificato i NEMA nei Guppy come della specie Camallanus cotti; nei Cardinali non viene specificato. I MONO nei Guppy e nei Platy sono stati identificati come Urocleidoides reticulatus.

Si veda la Tabella 2 per le abbreviazioni dei parassiti.

Le 8 spedizioni di Neon, tutte infettate da HEXA, provenivano da 4 diverse società di esportazione con sede a Singapore (2), Hong Kong (1) o Indonesia (1). I ricercatori hanno quindi ipotizzato che i Neon provenissero da una zona comune e che non erano stati trattati per i parassiti prima dell’esportazione.

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