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Ricerca sui parassiti dei pesci d’acquario

Traduzione di Roby70

Ricerche sui pesci di cattura

La Tabella 3 ci dà un’idea di come varia la diffusione dei parassiti nei pesci selvatici dopo la cattura e l’inserimento nel commercio. Nell’analisi indicata come «Rio Negro» nella colonna 1, i ricercatori brasiliani [5] hanno esaminato 223 pesci selvatici provenienti da un importante sito di raccolta nel Rio Negro. Lo scopo dello studio era quello di fornire un’immagine «prima» che si sviluppassero i parassiti.

I pesci catturati per l’esportazione sono spesso tenuti per 7-10 giorni sulle barche nella zona di raccolta in condizioni molto stressanti. Forse i parassiti aumentano durante questo periodo?

Dei 223 pesci esaminati (che rappresentano le 8 specie ittiche di cui alla tabella 4), il 64% aveva uno o più specie di parassiti. La tabella mostra la diffusione dei vari parassiti in questi pesci. I MONO, con una presenza del 37%, erano i parassiti più comuni, seguiti dagli ICH al 21%.

La ricerca indicata come «Manaus» [6] nella Tabella 3 comprende 218 pesci selvatici provenienti dallo stesso bacino amazzonico e studiati in un centro di raccolta di Manaus (le 5 specie di pesci analizzate sono mostrate nella Tabella 4). Durante il tempo di attesa prima della vendita, che può durare fino a un anno, i responsabili degli allevamenti trattano i pesci con una profilassi a base di formaldeide, tetraciclina e ivermectina. La qualità dell’acqua in cui vivevano è stata attentamente monitorata e trovata con valori adeguati.

Ciò nonostante, i parassiti sono stati trovati nel 61% dei pesci ma i ricercatori non hanno riscontrato differenze significative nelle condizioni e nella salute dei pesci con parassiti rispetto a quelli senza.

Gli studi del Rio Negro e di Manaus sono stati condotti dalla stessa squadra di ricercatori sui pesci originari di quei luoghi. Entrambi gli studi hanno mostrato una diffusione di parassiti complessiva di circa il 60%, con i MONO come parassiti dominanti. In particolare, i ricercatori hanno analizzato per i MONO solo le branchie dei pesci, ignorando in tal modo i MONO della pelle e quindi forse sottovalutando la vera presenza di questi parassiti.

I pesci del Rio Negro avevano più ICH rispetto ai pesci di Manaus (21% contro 5,5%), ma meno NEMA (0,4% contro 21%). Detto questo, i ricercatori hanno concluso che la diffusione generale di parassiti non era così diversa nei due gruppi di pesci studiati [5] .

Tabella 3. Indagine Brasiliana
Si veda la Tabella 2 per le abbreviazioni dei parassiti; n.s. = non segnalato

La terza colonna («S. Brazil») della tabella 3 rappresenta una ricerca brasiliana non correlata alle precedenti [7]. Piazza (nel 2006) ha esaminato 189 pesci di un centro di smistamento situato nel sud del Brasile. I pesci studiati sono stati: 88 Platy, 27 Portaspada, 20 Molly, 20 Pesci paradiso, ecc. Questo allevatore di pesci commerciali aveva apparentemente utilizzato poche misure di profilassi per limitare i parassiti e questo potrebbe spiegare l’alta percentuale di TREM (15%). Complessivamente, il 34% dei 189 pesci trasportavano almeno un parassita. La prevalenza dei parassiti variava dallo 0% dei Pesci paradiso fino al al 67% dei pesci rossi. I NEMA, identificati come Camallanus maculatus, sono stati trovati solo su Molly e Platy.

I Platy erano infettati da tutti e 9 i parassiti analizzati. Per questi pesci, l’infestazione di TREM è stata la peggiore. Le larve di TREM erano presenti nel 22% dei Platy con un’intensità media elevata di 335.

I ricercatori hanno raccomandato all’allevatore alcune misure da adottare per ridurre la mortalità dei pesci.

La tabella 4 confronta i dati dei parassiti principali MONO, ICH e TRIC in alcune particolari specie ittiche del Rio Negro [5] e di Manaus [6] già riportate nella Tabella 3.

Si veda la Tabella 2 per le abbreviazioni dei parassiti

I Cardinali catturati nel selvaggio «Rio Negro» avevano molti meno parassiti rispetto a quelli tenuti nella struttura di Manaus. Al contrario il numero di Tetra Rosa con parassiti non era così diverso. I risultati di «Manaus» dimostrano che l’Apistogramma sp. è meno soggetto ai parassiti rispetto agli altri pesci.

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