Home Pond e laghetti Laghetto… stagno… perché no?

Laghetto… stagno… perché no?

Chimica e fertilizzanti

La Chimica dello stagno è relativamente semplice, rispetto a quella dell’acquario: meno test, meno provette e meno strumenti.
Tuttavia, anche per lo stagno valgono le elementari regole del ciclo dell’azoto.

Salvo casi particolari, la semplice esposizione agli agenti atmosferici garantisce il raggiungimento, nonché il mantenimento, di valori idonei allo scopo.
Per la sua collocazione all’aperto, infatti, il pond rende difficili certe forzature artificiali; pertanto, saremo costretti a scegliere le specie in funzione delle condizioni.

In acquario, spesso si fa il contrario: tra riscaldatori, acqua di osmosi, lampade artificiali, ecc. ecc., prima si scelgono pesci e piante, poi si creano le condizioni adatte a loro.
Da questo punto di vista, il laghetto esterno è molto più vicino a Madre Natura.

Anche nello stagno potrebbe rendersi necessaria una qualche forma di fertilizzazione.
Avendo suggerito l’introduzione di piante, sin dall’inizio, qualche frammento di stick NPK si rende quasi obbligatorio, prima dell’introduzione dei Carassi.

In commercio ce ne sono a decine…

Esempi di stick NPK in commercio
Esempi di stick NPK in commercio

…ma non è il caso di dilungarsi qui, sulla scelta; anche perché abbiamo un articolo piuttosto completo sugli stick NPK.

Una volta aggiunti i pesci, le loro deiezioni garantiranno un apporto adeguato di nitrati e fosfati.
Eventualmente, potrebbe rendersi necessaria un’integrazione di altri nutrienti: potassio, forse magnesio, ferro ed altri oligoelementi.
Dipende, ovviamente, dalle piante scelte e dal loro sviluppo.

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