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Microsorum pteropus

La «Felce di Java», nome scientifico Microsorum pteropus, è una pianta d’acquario davvero comunissima, reperibile in quasi tutti i negozi. In questo articolo vi raccontiamo tutto di lei.


L’immagine più bella, tra le tante che si trovano in rete, è probabilmente quella proposta da Wikipedia…

Microsorum

…il cui impatto visivo, decisamente affascinante, potrebbe essere tra i motivi del successo di questa pianta.

Ha un rizoma che corre parallelo al terreno (o lungo gli arredi ai quali è ancorato); da questo originano numerose radici e foglie lanceolate, di colore verde intenso, che possono raggiungere anche i venti centimetri di lunghezza.

Foto di Trotasalmonata

È di facile coltivazione, quindi adatta ai principianti.

Nonostante sia piuttosto diffusa, capita raramente che gli acquariofili interpretino correttamente i suoi segnali.

Impariamo quindi a conoscerla…

Diffusione e habitat

Il nome comune «Felce di Java» potrebbe indurre a credere che sia una pianta specifica dell’isola di Giava; in realtà è diffusa in tutte le zone umide del sud-est asiatico, soprattutto in Sri Lanka, Nuova Guinea ed Indonesia.

Il sud-est asiatico

Il clima è tropicale, quindi con temperature elevate quasi tutto l’anno.
La caratteristica peculiare del sud-est asiatico è la stagione delle piogge (giugno-settembre); le abbondanti precipitazioni possono alterare in modo deciso sia le durezze sia il pH dell’acqua.
Questo spiega la sua capacità di adattamento e, quindi, la facilità di coltivazione: perdona infatti molti errori.

Foto di Bob Naser

La si può trovare in piccoli rivi secondari in penombra.

Foto di Bob Naser

Il Microsorum vive aggrappandosi a radici o pietre (comunque a superfici dure) parzialmente sommerse.

Fondo consigliato

Anche se possono essere posizionate nel terreno, i risultati migliori si ottengono fissando la pianta su un legno o una roccia decorativa.

Fonte: www.pro-shrimp.co.uk

La composizione del fondo non ha pertanto alcuna importanza, anche perché si nutre dalle foglie: le radici le servono per aggrapparsi ad un sostegno.
Che il fondo sia fertile o meno, quindi, le è assolutamente indifferente.

Illuminazione

Viene annoverata tra le piante ombrofile insieme all’Anubias; in realtà preferisce la luce, ma può vivere anche in penombra.
Quando riceve poca luce sviluppa foglie piccole.

Fertilizzazione

È considerata una pianta lenta e poco esigente.

La nostra esperienza dice, invece, che si tratta di una pianta ghiotta di ferro; quando questo elemento è abbondante, il Microsorum aumenta la velocità di crescita.

Essendo il Microsorum una pianta piuttosto diffusa, nel forum abbiamo diverse richieste di aiuto per la sua gestione.

La più consueta è senz’altro questa:

Il Microsorum ha le punte delle foglie trasparenti… che carenza è???

Foto di DxGx

Nel caso aveste ricontrato questo fenomeno nel vostro acquario… state sereni!
Non è una carenza
. È semplicemente la crescita.
Significa che la pianta sta bene e si sviluppa.

Al secondo posto in ordine di frequenza abbiamo poi la richiesta che riguarda le foglie puntinate di nero; spesso questi puntini diventano piccoli buchi.

Foto di Germa

Questa volta si tratta proprio di una carenza di ferro.
Considerata la richiesta di ferro del Microsorum, è facile capire come questa sia la carenza più frequente.

Qui sotto possiamo invece osservare una carenza di azoto (con le classiche foglie bicolori).

Foto di lauretta

E infine una carenza di magnesio.

Solitamente le piante con foglie larghe sono ottime indicatrici della carenza di potassio.
Non è il caso del Microsorum: a causa della sua lenta crescita questa carenza sarà segnalata prima da altre piante.

L’erogazione di CO2 è gradita, ma non necessaria.
Il Microsorum è quindi una pianta adatta a chi ha un acquario senza erogazione artificiale di CO2.

Microsorum in acquario

Valori dell’acqua

Come abbiamo capito dal suo habitat, il Microsorum si adatta ad un’ampia gamma di valori.

Ecco una tabella riassuntiva:

  • Temperatura…. min: 18 °C – Max: 28 °C (consigliato: 24-25 °C).
  • Acidità…………. min: pH 5,5 – Max: pH 8,0 (consigliato: pH 6,5-7,5).
  • Durezza………. min: 3 dGH – Max: 18 dGH (consigliato 8-12 dGH).

Alcuni sostengono che un pH elevato (>6.5) associato ad un GH basso (<10) produca un annerimento delle foglie.
Se aveste informazioni o esperienze in proposito potreste condividerle iscrivendovi gratuitamente al forum.

Abbinamenti

Il Microsorum è una pianta estremamente versatile.

L’ampia gamma di valori chimici tollerati le consente di adattarsi a qualsiasi acquario piantumato.
Può crescere anche in acqua fredda e persino in un ambiente leggermente salmastro.
Inoltre, a causa del sapore, non viene mangiata dai pesci erbivori.

Forse l’unica situazione nella quale è meglio indirizzarsi verso altre essenze è il caridinaio.

Microsorum nel caridinaio di Luca.s

Sappiamo che le Caridina hanno una scarsa tolleranza nei confronti del metalli pesanti ma, come abbiamo visto, il Microsorum è ghiotto di ferro.
Possiamo quindi inserire questa pianta, ma dovremo tollerare le foglie puntinate e bucherellate.

Al momento della pubblicazione di questa scheda non risultano problemi di allelopatia.

Collocazione in acquario

Può raggiungere dimensioni notevoli.
Ecco un esemplare di quasi trenta centimetri.

Foto di Crabro79

Un esemplare di Cicerchia80 ha raggiunto i cinquanta centimetri.
Vanno quindi evitate vasche di dimensioni ridotte ed è meglio posizionarla nella parte posteriore dell’acquario.

Anche se posizionata sul fondo, il rizoma non deve mai essere interrato. Per fissarla nel terreno bisogna usare solo le radici.
Si consiglia di piantarla interrando tutto, poi tirare leggermente la pianta verso l’alto fino ad esporre il rizoma fuori dal fondo.

Resta comunque preferibile il fissaggio su legni e rocce con un filo di cotone, che si decomporrà naturalmente nel tempo impiegato dal Microsorum per attecchire da sola.

Fonte: ADA

Si può anche usare una colla tipo Attak; basta avere l’accortezza di lasciare che asciughi prima di inserire la pianta nell’acquario.

Riproduzione

Il Microsorum è una pianta asessuata; il che significa che non si riproduce tramite fiori.

Produce invece delle spore contenute in piccoli «sori» (dal latino sorus, gruppo, aggregato), visibili come puntini neri sulla pagina inferiore delle foglie.

Foto di Monica

Sono loro a dare il nome alla pianta: Microsorum significa infatti «piccolo gruppo».
Pteropus, sempre dal latino, significa «piede alato». Le foglie della pianta emersa sono infatti trilobate, con i lobi laterali simili ad ali; le piante sommerse hanno invece foglie lanceolate.

Forma emersa con foglie trilobate (foto di Bob Naser)

Se la pianta cresce emersa, i sori si apriranno rilasciando le spore.
Se invece la pianta cresce sommersa, i sori si trasformeranno in nuove piantine (plantulae).

Foto di Cicerchia80

La foglia «madre» (fronda vivipara) comincerà a deperire fino a staccarsi, permettendo così alla nuova piantina di crescere.

Spesso la riproduzione (specialmente i sori e il deperimento della fronda vivipara) preoccupa molto gli acquariofili che la scambiano per una carenza (spesso di ferro).
Al contrario, è un segno di benessere della pianta.

Il Microsorum si riproduce anche tagliando il rizoma; le piantine così ottenute possono essere ripiantate.

Varietà derivate

Il Microsorum pteropus ha dato origine a numerose varianti (ormai se ne contano più di 150).
Tra queste alcune cultivar (di origine artificiale), molto diffuse in acquariofilia.

Eccone alcune tra le più diffuse.

  • Microsorum pteropus «Windeløv»: chiamato così in onore del fondatore dell’azienda danese Tropica Aquarium Plants, Holger Windeløv. Rispetto alla varietà comune, mostra la punta delle foglie ramificata. È una cultivar creata nei laboratori della Tropica, che ne ha ottenuto il brevetto.
Microsorum pteropus «Windeløv» di robi70
  • Microsorum pteropus «trident»: varietà di Microsorum che presenta foglie trilobate.
Microsorum pteropus «trident» di Trotasalmonata
  • Microsorum pteropus «narrow leaf»: presenta dimensioni inferiori rispetto alla varietà comune.
Microsorum pteropus «narrow» di rossosat

La coltivazione di queste ed altre varietà non differisce da quanto scritto sopra.

Note e curiosità

Il Microsorum pteropus venne scoperto dal tedesco Karl von Blume, nel 1833…

Carl Ludwig Ritter von Blume (1796-1862)

…per poi essere classificato e descritto, più tardi, da un suo collega in California: Edwin Copeland, probabilmente il massimo esperto mondiale sulle felci.

Edwin Bingham Copeland (1873-1964)

Altri scienziati, in quel periodo, attribuirono lo stesso nome ad una pianta molto simile, ma più piccola, che chiamarono Microsorum pteropus «Minor»; oggi sappiamo che si tratta di tutt’altra specie, appartenente al genere Kaulinia, ma fino al 1933 ci furono dibattiti sul nome.
Per questo motivo, ancora oggi, alcune fonti riportano erroneamente il ’33, come anno di classificazione.

La fitomedicina orientale utilizza l’estratto del rizoma del Microsorum come antibatterico (in particolare contro Bacillus subtilis, Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa e Staphylococcus aureus).

La spina dorsale di questo articolo è opera di Rox; Sini si è limitato ad aggiungere alcune immagini ed informazioni.

Si ringraziano utenti e moderatori del forum per aver fornito le loro immagini; in particolare Cicerchia80 per la supervisione.

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