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La Legge di Liebig (o Legge del Minimo di Liebig)

La legge del minimo di Liebig: una lettura obbligata per l’acquariofilo facile. Dopo la quale, la fertilizzazione delle piante d’acquario avrà molti meno segreti.


Su Acquariofilia Facile, tendiamo a raccomandare acquari molto equilibrati, in modo che gli scarti di una specie siano alimento per un’altra. Idealmente, il ciclo dovrebbe chiudersi da solo.
Comunemente, tutto questo viene chiamato “Ecosistema“.

Si tratta di un obiettivo teorico; sappiamo bene che è impossibile da ottenere.
Solo la Natura ci riesce, ma dispone di armi… un tantino più potenti delle nostre!

E’ comunque positivo, per tenere fede al nome di questo portale, provare almeno ad avvicinarsi al risultato ideale, o almeno prendere quella direzione come riferimento.
È anche così, che l’acquariofilia diventa… facile.

Alcuni dei nostri utenti riescono a fare cambi d’acqua ogni due, tre, quattro mesi… qualcuno arriva anche a sei.
Tali acquari non hanno problemi di alghe, di cianobatteri o di malattie, mentre i famigerati nitrati restano sempre su valori accettabili.
Personalmente sono costretto ad aggiungerli artificialmente, e faccio cambi del 20-30% ogni 4-6 mesi.

Antica pubblicità dell'estratto di carne Liebig

“Ma come?… Mi hanno sempre insegnato a cambiare l’acqua, a sifonare il fondo…”

In realtà, comprendendo ed applicando la Legge di Liebig, questo hobby diventa senz’altro meno faticoso.

Vediamo di spiegarla, in modo intuitivo…

L’esempio dell’automobile

Abbiamo acquistato una nuova automobile, e vogliamo che faccia 300mila km prima di sostituirla.
Cosa ci servirà?… Ovviamente benzina, certo… ma non è sufficiente.
Diversi ricambi, nonché materiali di consumo, dovranno essere periodicamente ripristinati: olio lubrificante, gomme consumate, lampadine, pasticche freni… ecc. ecc.

Ci accorgeremo che la durata della vettura non dipenderà dalla quantita complessiva di tutti i ricambi, ma dalla disponibilità di quello più scarso.
Mmmm… No… così è poco chiaro!… Vediamo un caso pratico.

Dopo 60-70mila km, la batteria non ce la fa più, il motore non parte… la macchina resta lì!
E’ inutille riempire un magazzino di carburanti, pneumatici, lubrificanti, ecc. ecc….
Senza una nuova batteria, andiamo a piedi.
Tutta la macchina sarà inutilizzabile, anche se gli altri ricambi fossero disponibili in quantità industriali.
Questo ragionamento può essere applicato alle necessità di una pianta, spiegando facilmente la Legge di Liebig.

Dopo la seconda volta che lo nomino, i più anziani avranno forse ricordato dei vecchi spot pubblicitari, che tanti anni fa reclamizzavano questi prodotti:

Estratto Liebig (Immagine di pubblico dominio)

Per un certo periodo, furono in competizione con prodotti più famosi: Knorr e Star.
Dunque… cos’avrebbe inventato, ‘sto Liebig?… Il brodo di carne?… Proprio così!!

Justus von Liebig viene ricordato come uno dei più importanti Chimici dell’800.
Tra le varie scoperte, inventò anche l’estratto di carne, fondando l’azienda che ancora oggi porta il suo nome.

Justus von Liebig (immagine di pubblico dominio)

…Ma per noi acquariofili questa è solo una curiosità.
Quello che c’interessa è la sua Legge del Minimo, applicata inizialmente alla Botanica e all’Agricoltura, ma ormai estesa al funzionamento di qualsiasi ecosistema, comunque complesso.

Tale principio ricorda molto i ricambi della nostra automobile…
In sostanza, la crescita di una pianta non è legata alla quantità complessiva di elementi nutritivi, ma alla disponibilità di quello più scarso, che prende il nome di “fattore limitante“.

Quando un nutriente si esaurisce, i problemi nella crescita possono essere diversissimi.
Anche l’automobile fa lo stesso: la mancanza di benzina non dà gli stessi problemi dell’olio esausto, ma in entrambi i casi la vettura si ferma, e non consuma più nemmeno le gomme, i freni e tutto il resto.

Quando la pianta si blocca, perché non trova più… chessò… lo zolfo, smette di assorbire anche il ferro, il potassio, il fosforo, ecc. ecc… che restano lì ad inquinare l’acqua, costringendoci a cambiarla per non alimentare alghe.

L’allestimento equilibrato

  • Quando si allestisce il primo acquario, da principianti, spesso si pensa solo ai pesci.
    Le piante, se ci sono, vengono considerate un ornamento, tant’è vero che si trovano anche di plastica in quasi tutti i negozi.
  • Con il tempo, si impara che assorbono gli inquinanti.
    Così si decide di aggiungerle per contrastare le alghe, e magari ridurre la frequenza dei cambi d’acqua.
  • In seguito, con ormai un po’ di esperienza, ci si accorge che l’aspetto dell’acquario dipende soprattutto da loro, non dai pesci.
    Ad esempio, ci sono 22 Rasbora, in questo acquario…
Banco di Rasbora in un acquario molto piantumato

…che a colpo d’occhio nemmeno si vedono.

– Infine, salendo sull’ultimo gradino, ci si accorge che se stanno bene le piante…
…stanno bene tutti: pesci, invertebrati e batteri.
Tutto l’ecosistema funziona, quando la vegetazione è rigogliosa.

Sì… avete capito bene… “ecosistema”!
Perché arrivati a questo punto, abbiamo ormai capito che l’acquario non è un soprammobile.

Questo non significa che una manciata di Ceratophyllum possa ripulire tutto, come a volte capita di sentire.
L’equilibrio si ottiene mettendo le piante in condizioni ottimali, consentendogli di assorbire in fretta gli inquinanti che si producono.
Questo è possibile solo applicando la Legge di Liebig.
Se le piante rallentano la crescita, dobbiamo scoprire cosa le blocca, ovvero il fattore limitante.
A quel punto si deve intervenire in modo mirato, non buttando dentro di tutto.

Qualche consiglio finale

1) Preferite piante a crescita rapida.
Alcune specie molto diffuse (Anubias, Cladophora, Microsorum, Cryptocoryne, ecc.) danno solo un risultato decorativo.
Il loro effetto sulla biochimica è irrilevante, perché crescono molto lentamente.

2) Le specie vanno diversificate.
Un acquario allestito solo con le Cabomba, assorbe sicuramente una montagna di inquinanti, ma non sarà mai efficace come tre o quattro gruppi di specie rapide differenti.

3) Luce forte.
Tranne alcune specie galleggianti, nessuna pianta rapida cresce con poca luce.

4) Fornite CO2.
Il carbonio è quasi sempre il fattore limitante. Ricordate che la pianta ne è costituita per quasi la metà: 30 volte l’azoto, 150 volte il fosforo e 2000 volte il ferro.
Con i sistemi a lievito, potete ottenerla quasi a costo zero.

5) Leggete la guida sul PMDD disponibile sul forum, anche se userete prodotti commerciali.
Il primo capitolo non dice nulla sul Fai-da-te. Ci sono concetti generali sulle carenze delle piante.
Anche saltando la seconda parte, sarà comunque interessante.

6) “Meglio una pianta in più ed un pesce in meno”.
Cercate di non sovraffollare l’acquario, e non esagerate con i mangimi. Per quanto veloce possa essere la crescita di una pianta, non bastano due steli di Egeria densa per assorbire il carico organico di un discus.
Ricordate che in Natura il cibo scarseggia. Quello che il vostro scalare mangia in un giorno, nel Rio Negro lo troverebbe in una settimana.

In conclusione, non è necessario riempire la vasca di pesci, per avere un bellissimo acquario.

Banco di Cardinali in un acquario molto piantumato
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