Home Caracidi e Ciprinidi Jordanella floridae: un’esperienza d’allevamento

Jordanella floridae: un’esperienza d’allevamento

Un pesce con una bandiera «stampata» addosso, Jordanella floridae (Goode & Bean, 1879), conosciuto anche come «American Flagfish», «Florida Flagfish» o in italiano «pesce bandiera americana», una volta tra i pesci più diffusi in acquario, oggi è quasi completamente dimenticato.

Si tratta di un piccolo pesce nordamericano appartenente all’ordine dei Ciprinodontiformi e diffuso nello Stato della Florida. Con questo articolo l’utente @Necton parla della sua esperienza di allevamento e riproduzione.


Introduzione

Il nome scientifico di Jordanella floridae è un omaggio all’ittiologo naturalista statunitense David Starr Jordan (1851 – 1931), che oggi vogliamo citare se non altro per essere stato un attivo pacifista.

Jordanella floridae - David Starr Jordan
David Starr Jordan (immagine di pubblico dominio)

Il richiamo alla bandiera della Florida del nome comune invece deriva, non solo dall’area geografica in cui questo pesciolino è endemico, che è ricca di laghi e corsi d’acqua a lento flusso arrivando a paludi salmastre, ma anche dalla caratteristica macchia al centro della livrea, che ricorda il sigillo impresso sulla bandiera dello stato della Florida.

Sigillo della bandiera della Florida (immagine di dominio pubblico)

Io ho conosciuto questa magnifica specie partendo da un gruppo di giovani esemplari, che si è poi rivelato essere composto da 2 femmine e svariati maschi. Di certo non la situazione ideale, ma adottando alcuni accorgimenti, come vedrete, per fortuna è andato tutto per il meglio.

Le foto e i video di questo articolo sono stati interamente realizzati da me, se non diversamente specificato.

Dimorfismo sessuale

Il dimorfismo sessuale è abbastanza evidente: i maschi sono più grandi e colorati delle femmine. Queste ultime sono più rotondeggianti, di colore maggiormente tendente al marrone con meno riflessi verdi; inoltre, all’estremità della pinna dorsale, hanno un caratteristico ocello nero, tratto che condividono con i giovani immaturi e che nei maschi scompare con la crescita.

in questa coppia la femmina in primo piano, il maschio sullo sfondo
Giovane maschio in primo piano
Probabile giovane femmina con il caratteristico ocello nero sulla dorsale

L’allestimento della vasca

Anche se si tratta di pesci abbastanza piccoli, che raggiungono al massimo i sei centimetri, servono vasche abbastanza capienti.

Personalmente partirei dai 50 litri a salire per una coppia o un trio; come ho potuto verificare i maschi sanno essere abbastanza territoriali, quando si tratta di difendere il proprio sito di nidificazione.

Molto dipende anche dal carattere degli esemplari: alcuni sono meno aggressivi di altri, ma in generale se non c’è abbastanza spazio i maschi possono diventare intolleranti tra loro.

Nonostante il loro temperamento, sono comunque pesci pacifici, che danno il meglio di sé se tenuti in monospecifico, in vasche di comunità possono comportarsi da «fin nippers», cioè essere mordaci nei confronti di specie con pinne lunghe.

L’importante per gestire al meglio Jordanella floridae è fornire una folta vegetazione in cui possano trovare riparo eventuali esemplari sottomessi, giovani e soprattutto femmine non pronte ad accoppiarsi. Personalmente ho usato piante poco esigenti, come faccio sempre, ossia muschio abbondante, Vallisneria spiralis, Limnophila sessiliflora, Najas guadalupensis e alcune grosse Anubias per spezzare le linee visive.

Come vedremo poi è utile l’inserimento di mop, galleggianti o affondanti, che verranno utilizzati come sito di deposizione delle uova.

Valori dell’acqua

Per quanto riguarda le caratteristiche dell’acqua, questi pesci amano generalmente acque molto dure e alcaline.

Io li ho allevati con successo con un pH 8 e durezze superiori 15, ma anche questo dipende molto dalla popolazione d’origine. Infatti alcuni allevatori utilizzano un certo quantitativo di sale nell’acqua, che io non ho mai utilizzato avendo una popolazione proveniente totalmente da acque dolci.

Gli esemplari di Jordanella floridae andrebbero tenuti senza riscaldatore in modo che il loro ritmo biologico segua le stagioni, nella bella stagione poi li si può tenere anche all’aperto senza problemi.

Iniziano a riprodursi già dalla primavera fino in autunno, con un ritmo di riproduzione che migliora a 25°-26° gradi, con deposizioni praticamente giornaliere.

Approcci di due esemplari maschi verso la femmina in primo piano
 

 

Manovre di avvicinamento al mop, la femmina è pronta a deporre

 

Alimentazione

Sono pesci onnivori, che apprezzano una buona componente vegetariana nella dieta. Amano consumare grandi quantità di alghe verdi filamentose, se queste non sono presenti in vasca è possibile coltivarle a parte e somministrarle ai pesci regolarmente.

Si possono infatti mettere alcuni sassi in un contenitore con dell’acqua all’aperto, in pieno sole, che si ricopriranno col tempo di alghe, a quel punto basterà inserirli in acquario, magari a rotazione, in modo che i pesci abbiano sempre a disposizione una certa quantità di alghe.

In alternativa si possono somministrare alimenti a base vegetale, come scaglie, granuli o tabs a base di spirulina, perfetti per questo scopo. La dieta va comunque integrata con cibo vivo o congelato, come naupli d’artemia o artemia adulta, dafnie, larve bianche e nere di zanzara, ecc.

Riproduzione

Come già detto sono estremamente utili i mop galleggianti a tal scopo; questi in pratica sono un fascetto di lana sintetica, fissato ad un tappo di sughero o a un pezzo di polistirolo, che viene usato dai pesci come substrato per la deposizione delle uova.

In loro assenza i pesci possono deporre anche sulle piante acquatiche, soprattutto tra il muschio, oppure sul filtro, specialmente se a spugna.

Al raggiungimento della maturità sessuale il maschio inizia a corteggiare le femmine attirandole nel sito da lui difeso. Quando la femmina è pronta all’accoppiamento nuota all’indietro toccando con la punta della coda il corpo del maschio e i pesci assumono così una caratteristica postura a «T».

Due maschi nel tentativo simultaneo di accoppiarsi con la stessa femmina

Subito dopo i pesci si accoppiano e la femmina depone svariate decine di uova giallo chiaro di 1-1.5 mm tra le fibre del mop, accompagnata dal maschio che le feconda.

Condivido con voi un bel video del momento dell’accoppiamento :

Le uova spesso sono tenute insieme tra loro da un sottile filamento cosicché appaiono simili a una collana di perline.

Al termine della deposizione la femmina viene allontanata e il maschio diventa molto territoriale, passando il suo tempo a ventilare le uova e scacciare qualunque intruso.

Incubazione delle uova

A questo punto le uova andrebbero recuperate dal mop e messe in un’altra vasca o in un altro contenitore con un’acqua avente le stesse caratteristiche di quella dove i pesci hanno deposto.

Possono essere recuperate con le dita senza problemi, sono abbastanza resistenti, ovviamente basta non esercitare una pressione eccessiva; non subiscono danni quando sono esposte all’aria per un breve periodo.

uova raccolte in un contenitore, qualche occhietto inizia ad intravedersi

Per l’incubazione io ho utilizzato un piccolo contenitore di plastica, a cui ho provveduto a intagliare tutti e cinque i lati, rivestendolo completamente con tulle per confetti, per garantire una buona ossigenazione delle uova. Questa struttura l’ho posizionata nei pressi dell’uscita del filtro in modo che il flusso d’acqua passasse attraverso il contenitore.

Per l’accrescimento ho invece optato per contenitori più grandi, sempre galleggianti, ma con due sole aperture sui lati, incollando il tulle e i galleggianti in polistirolo con colla a caldo come nella foto.

Nursery galleggiante fai-da-te, usata per le prime fasi dell’accrescimento.

L’accrescimento dei piccoli avanotti

Il tempo necessario per la schiusa delle uova dipende molto dalla temperatura dell’acqua.

Io ho osservato un’incubazione di 3- 5 giorni nella bella stagione: i piccoli si sviluppano rapidamente e alla nascita sono lunghi appena 3-4 mm e non si alimentano per i primi 1-2 giorni. Successivamente gli avannotti si nutrono dapprima di infusori e successivamente di microworms e naupli d’artemia appena schiusi.

Ecco un video con gli avannotti appena nati:

avannotti appena nati prelevati dal contenitore di incubazione. In foto sono all’interno di un vecchio bicchierino dosatore di Tachipirina usato per il trasferimento

La crescita è relativamente lenta, per raggiungere il cm impiegano circa un mese a 25-26 gradi, mentre per distinguere i sessi è necessario un altro mese come minimo poiché all’inizio, come già detto, sembrano tutte femmine in miniatura.

Solo in seguito i maschi diventano più brillanti e perdono l’ocello nero sulla pinna dorsale.

Nell’alimentazione degli avannotti sono partito dai naupli appena schiusi e dai microworms, per poi svezzare i giovani con artemia congelata sminuzzata con una lametta, integrando con grindal e tabs a base vegetale di diverse marche, accettano infatti con lo stesso entusiasmo sia il vivo che il secco.

Da due femmine di Jordanella floridae ho ottenuto deposizione copiose e regolari e decine di avannotti. Sono pesci estremamente prolifici e molto attivi, riproduttivamente parlando, dall’inizio della primavera fino all’autunno. Per avere un buon successo riproduttivo è stato fondamentale alimentare correttamente e abbondantemente i riproduttori e mantenere condizioni di allevamento sempre di buona qualità grazie a regolari cambi d’acqua.

Avanotti nella vaschetta di accrescimento galleggiante
Stadio successivo, sempre nella vaschetta galleggiante
 
Avanotti liberi in vasca dedicata, che pascolano sul filtro
 

Ancora alla ricerca di cibo sulla spugna del filtro

Considerazioni finali

Jordanella floridae è una specie di facile allevamento e riproduzione, una buona scelta per chi vuole allevare pesci robusti che non siano solo di bell’aspetto ma anche molto interessanti dal punto di vista etologico.

Non esitate a condividere anche le vostre esperienze sul nostro forum AcquariofiliaFacile o a chiedere supporto se anche voi volete iniziare l’allevamento del pesce bandiera.

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