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Otocinclus, suggerimenti per l’allevamento

Piccoli, simpatici, spesso attaccati ai vetri a mostrare la loro pancia a chi passa: parliamo degli Otocinclus, da cui è impossibile non farsi conquistare


La specie più conosciuta di questo Loricaridae proveniente dal Sud America è l’O. affinis. Sebbene in negozio siano presenti con questa denominazione, spesso ci vengono venduti esemplari di specie molto simili, ad esempio O. macrospilus.

Nonostante questo le esigenze in termini di allevamento sono abbastanza simili tra le due specie, vediamo di analizzarle più nel dettaglio.

Vasca ed allestimento

La vasca più adatta all’allevamento di questi animali si aggira su una lunghezza di almeno 100 cm. Infatti, nonostante siano piccoli e decisamente statici, chi alleva questi pesci sa che se vogliono fare una nuotata possono coprire 50-60 cm in un lampo: non si riescono a seguire con lo sguardo tanto sono rapidi.

Sono quindi nuotatori eccezionali, non perché nuotino di continuo ma perché, quando lo fanno, mostrano una invidiabile velocità.

Dal punto di vista del substrato in generale la scelta è abbastanza indifferente: questi pesci preferiscono sostare agganciati ai vetri o al massimo sulle piante, la presenza di sassi (anche levigati) non pare essere di loro interesse.

Otocinclus in gruppoNon sono grandi amanti della corrente, per cui è bene che possano trovare zone calme dell’acquario ove potersi posizionare. Vivono bene in acquari anche fortemente piantumati, nei quali è possibile apprezzare la loro abilità di mimetizzarsi con le piante e gli arredi.

In termini di luce non mostrano grandi esigenze, per cui potete optare per una lampada in grado di farvi coltivare senza difficoltà le piante presenti in acquario.

Relativamente alla vasca si legge spesso che questi pesci sono adatti solo a vasche molto mature; in realtà la cosa fondamentale è assicurare la presenza di alghe (in particolare microalghe) e microfauna, di cui loro si nutriranno.

Numero di esemplari

Gli Otocinclus sono pesci da banco, pertanto devono essere allevati in gruppi di minimo 8 esemplari; va detto però che con il tipo di vasca sopracitata è consigliabile introdurre 15-20 esemplari.

La motivazione è presto detta: questi animali sono estremamente socievoli, tanto da vederli costantemente vicini, fianco a fianco se non quasi uno sopra l’altro. In numero adeguato il loro comportamento è quindi indubbiamente più simpatico e naturale.

Introduzione in vasca

La fase di acclimatazione e introduzione in vasca è fondamentale e deve essere fatta in modo molto lento.

Generalmente gli Otocinclus vengono allevati in acque dure se non vengono direttamente prelevati in natura. Purtroppo questo crea delle differenze di valori con la vasca di “arrivo” abbastanza nette, per cui anche con tutte le precauzioni rimane sempre una piccola percentuale di mortalità presente.

Allevamento

Gli otocinclus sono pesci che si adattano a un ampio range di valori, ma il loro habitat ideale vede acqua tenera e leggermente acida. Non sono molto esigenti in termini di temperatura, è sufficiente mantenerli almeno a 20°C.

Vengono additati come pesci crepuscolari-notturni, per cui anche se spesso sono visibili a luci accese è abbastanza improbabile che notiate un cambio significativo di comportamento con l’accensione delle luci

Sono annoverati inoltre tra i grandi mangiatori di alghe, in particolare filamentose. In verità prediligono le microalghe e il biofilm che si sviluppa su legni e vetri…ecco perchè spesso stanno attaccati lì delle ore! Non acquistateli quindi se pensate di aver trovato una soluzione per i vostri problemi di eccessiva crescita algale.

Non sembrano essere ghiotti neppure di verdure bollite o pellett e scaglie specifici.

I veri indicatori di benessere negli Otocinclus sono:

  • Pancia: chi li ha visti anche in foto sa che sono pesci caratterizzati da una pancia bella tonda. Meglio evitare di vederli magri, potrebbero avere qualche problema di salute. In quest’ottica si può dire che sia meglio una vasca relativamente giovane ma con molto cibo spontaneo a loro disposizione piuttosto che una datata ma resa quasi sterile da continui cambi, lampada UV, ecc.
(clicca per ingrandire)
  • Colorazione scura: raramente risultano schiariti e solo in caso di spostamenti tra vasche, quindi il pallore è un chiaro sintomo di stress che in genere comunque dura poche ore, se non legato a condizioni di malattia.
  • Staticità: se si muovono spesso è più sintomo di irrequietezza che di vivacità (o di corteggiamento, ma è un caso raro). Sono loricaridi per cui il fatto che siano statici è proprio della loro natura

Riproduzione

Il corteggiamento è molto rapido: c’è una sorta di frenesia da parte di tutti gli esemplari, con continui piccoli guizzi e soste. Ad un certo punto la femmina espelle 2-3 uova che vengono prontamente fecondate, poi riparte il corteggiamento con altre deposizioni.

Le uova sono piuttosto grandi e non numerose, ma la cosa divertente è che grazie alla tendenza di questi pesci di attaccarsi al vetro, è possibile vedere le uova all’interno del ventre della mamma.

Tra l’altro questa osservazione diretta è uno di pochi modi, se non l’unico, per distinguere in modo certo le femmine, che sono sì un po’ più grandi dei maschi da un punto di vista dimensionale, ma tendenzialmente sono facilmente confondibili con loro.

Con questo concludiamo la nostra presentazione di questa interessante specie, vi aspettiamo su Acquariofilia Facile!

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