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Misgurnus anguillicaudatus

I superpoteri di un superpesce

L’evoluzione ha fornito a questo splendido pesce alcuni assi nella manica, vere e proprie caratteristiche uniche, che lo rendono un esperto di sopravvivenza, meglio di Bear Grills!!

Bear Grylls
Bear Grylls

Innanzitutto la sua cute può essere ricoperta, in caso di bisogno, da un film mucoso.
Questo gli permette di proteggersi se si trova in acque molto poco profonde, o addirittura fuori dall’acqua, evitando che la pelle si asciughi e si secchi.
Il fenomeno ha effetto per diverse ore!

Di solito, questo tempo viene utilizzato dal Misgurno per… camminare (???) fino ad uno specchio d’acqua più profondo…

Si… avete capito bene!!…
Le sue pinne ventrali vengono usate come delle zampe, ed il nostro amico le usa per farsi una tranquilla passeggiata all’aria aperta, in cerca di una pozza più adatta.

Come si intuisce facilmente, può essere un eccellente “escapologo” (altro che Houdini!), per cui consiglio acquari chiusi.
Alcuni, addirittura, consigliano di verificare che non vi siano feritoie nel coperchio, ed eventualmente di chiuderle.

Per esperienza personale, credo dipenda molto dalla qualità e dalla temperatura dell’acqua.
Uno dei miei Misgurnus l’ho raccolto per terra, morto, dopo un tentativo di fuga; ma era un’estate caldissima, con temperature costantemente oltre i 30° C.

Io ho sempre avuto acquari aperti, ma l’altro mio esemplare (con valori giusti ed una temperatura accettabile), se ne sta lì da anni senza scappatelle.

Ma torniamo alle sue “passeggiate”…
Parlando di aria, ad alcuni potrebbe essere saltata in mente una domanda del tipo: Si, camminare.. Ma come fà?…Un pesce non può fare una cosa del genere; morirebbe soffocato in pochissimo tempo.
Il povero Saxmax deve essere impazzito… forse lo ha sognato…

E invece no!
Anche in questo caso il Misgurnus ha un “superpotere”, che lo rende uno tra i pesci più resistenti all’anossia.

Super Misgurnus

Il suo intestino ha un epitelio modificato, che lo rende in grado di assorbire l’ossigeno atmosferico!
In pratica, le cellule che rivestono la parete delll’intestino (cellule epiteliali) hanno una barriera molto sottile che le divide dal tubo digerente.
Questa barriera, come avviene nei nostri polmoni, è talmente sottile da lasciar passare l’ossigeno.
Questo viene poi messo in circolo dalle cellule, con un meccanismo che funziona per diffusione passiva (l’ossigeno passa la membrana per riequilibrare le pressioni parziali fra interno ed esterno).

Senza entrare eccessivamente nel dettaglio, Il meccanismo è discretamente efficiente, e funziona per qualche tempo.
L’aria, però, a lungo andare tende ad asciugare l’epitelio, ovvero a seccarlo, e quindi riduce man mano la sua performance fino a che non funziona più.

Non vi aspettate, quindi, che “superfish” possa aspettarvi scodinzolando, davanti alla porta, quando arrivate dal lavoro, oppure che vi venga a chiamare quando è ora di pranzo!

La sua abitudine, di respirare aria atmosferica, lo porta ogni tanto a ricercare una boccata di aria fresca.
Questo porta ad un’altra sua particolarità, che gli ha dato uno dei nomi comuni col quale è conosciuto: Pesce Barometro.

L’aria libera, contenuta all’interno dell’intestino, risente molto delle variazioni di pressione barometrica.
In caso di repentini abbassamenti, come accade spesso prima dei temporali, quell’aria si dilata e provoca disagio al pesce.
Per questo motivo diventa particolarmente irrequieto, e spesso crea un’effetto “aeratore” che mi sembra superfluo spiegare nei dettagli… Sono sicuro che avrete intuito…

Mimetizzazione perfetta!

Inoltre, ha la peculiarità di scavare ed interrarsi completamente, lasciando fuori solo la bocca e i barbigli.
In questo modo trova rifugio durante i rigidi inverni, nel substrato limaccioso o sabbioso.
Ciò gli permette di tenersi al calduccio, di sfuggire ai predatori, e nel caso capitasse, di mangiarsi qualche animaletto succulento che si trovasse a passare da quelle parti.

Un aneddoto curioso

La leggenda narra che i mercanti, sulle tratte asiatiche, usassero trasportare alcuni esemplari di questi pesci, dentro a degli otri, durante gli spostamenti in carovana.

L’osservazione dei pesci permetteva di avere indicazioni sulle previsioni meteorologiche, per eventualmente trovare un riparo in caso i pesci si agitassero troppo. Era il segno che si stava avvicinando un temporale.

In conclusione, il Misgurnus anguillicaudatus è un pesce largamente sottovalutato, in acquariofilia.
Ideale per i principianti, è interessantissimo anche per gli acquariofili più esperti.
E magari… Chissà che qualcuno non riesca a farlo riprodurre in acquario, prima o poi…


Spero che l’articolo vi sia piaciuto; se volete discutere di questo splendido animale, vi invito a registrarvi sul nostro forum, l’operazione è rapida e gratuita.

[Foto di copertina di Manoel Jr. – Flickr]

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