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Unio pictorum, filtro naturale in acquario

Unio pictorum vi dice nulla? Forse no, ma la Natura ci stupisce sempre di più.
Sono recentemente venuto a conoscenza di questo meraviglioso Filtro Naturale.


Unio Pictorum

  • Nome scientifico: Unio pictorum
  • Famiglia: Unionidae
  • Classe: Bivalvia Paleoheterodonta

La famiglia è stata definita da Rafinesque,1820 e il genere da Philipsson, 1788.

Vive sul fondo di laghi, canali e stagni d’Europa, spesso difficilmente visibile per l’abitudine di infossarsi nel substrato.
Nel mondo acquariofilo non vi è nessun limite nella capienza dell’acquario, ma bisogna tenere conto delle dimensioni raggiunte dal bivalve (12 cm diametro).

Predilige un fondo sabbioso o melmoso dove ama sotterrarsi; è sconsigliato l’utilizzo in biòtopi molto piantumati.

Capite dove voglio arrivare?… No?…
Continuo….. 

Vive bene in acqua con pH 7-8, temperatura 20-26 gradi

Si nutrono filtrando in continuazione l’acqua, trattenendo le particelle alimentari e organismi planctonici.
Sono in grado, infatti, di filtrare fino a 40 litri d’acqua in 24 ore, trattenendo le particelle alimentari e i metalli presenti nell’acqua.

Sono degli ottimi “Filtri” naturali.
Questa particolarità viene sfruttata utilizzando i bivalvi come filtri viventi in acquario o in laghetti esterni.

Quindi, sia per le caratteristiche chimiche dell’acqua, sia per la temperatura, sono OTTIME da utilizzare nei biòtopi dei laghi africani.
Basta averne 5 o 6 per non aver mai problemi di cibo in esubero o altri problemi delicati, tipici di quegli allestimenti.

Sono anche ottime a mantenere il fondo dell’acquario sempre vivo, senza zone anossiche (o anaerobiche)*, perché amano scavare in profondità e spostarsi sul fondo lasciando all’esterno solo i sifoni inalanti ed esalanti, che fungono da organo respiratorio e da filtro.

  • * Cos’è una zona anossica (o anaerobica)?
    Le zone anossiche sono punti in cui il substrato è privo di ossigeno, condizione determinata da un’eccessiva stratificazione del fondo, che causa un’eccessiva compattezza dello stesso.
    In queste zone si vanno ad insidiare batteri, che nutrendosi di scarti e scorie, producono gas che si concentrano in bolle nel sub-strato.
    Questi gas, se liberati in vasca, in piccole quantità non sono dannosi; per contro, se liberati improvvisamente in grande quantità, possono causare l’avvelenamento di piante e pesci.

E poi, a mio giudizio personale, gli Unio pictorum sono anche belli da vedere.

Tengo a specificare che questi magnifici molluschi non potranno sostituire la filtrazione biologica, messa in atto dal filtro e dalle piante.
Potranno però essere ottimi alleati della filtrazione meccanica, garantendo un ottimo ricircolo di acqua pulita e senza micro sostanze organiche.

La riproduzione in cattività di questi bivalvi è possibile, ma non semplice.
E’ comunque interessante sapere come avviene.

Le uova vengono immagazzinate nelle branchie dell’animale riproduttore femminile, modificate in una specie di marsupio per poterle contenere.
All’interno di questo marsupio si sviluppano in una fase larvale detta “Glochidia“. Successivamente, le larve vengono espulse dall’esemplare femmina, diventando parassiti di pesci o gasteropodi, attaccandosi a bocca, branchie o pelle dell’animale parassitato, diventando una specie di cisti.
La fase parassitaria dura da una a qualche settimana, poi si stacca dall’ospite diventando organismo libero.

L’attività di parassitaria di queste larve potrebbe farvi preoccupare, ma facendo delle indagini con l’aiuto di Sailplane (che ringrazio), e di un preparatissimo allevatore siciliano, ho potuto appurare che la riproduzione in vasca NON E’ PERICOLOSA per i nostri ospiti.

Cito le testuali parole dell’allevatore:

La maggior parte delle Unionidae, nella fase larvale si avvalgono di pesci e gasteropodi, attaccandosi ad essi e formando quelle che sembrano cisti, non come forma parassitaria, ma solo per il trasporto, nutrendosi soltanto degli avanzi dei trasportatori.
Pertanto, gli animali raggiunti NON SUBISCONO ALCUN DANNO VITALE.
Possiamo stare tranquilli.

Reperirle non è semplice, io sono venuto a conoscenza di questo magnifico essere navigando su Internet.
Potete chiedere come reperirle al vostro negoziante di fiducia, oppure in rete trovare degli allevatori che vi spediscono il tutto entro 24 ore.

Per qualsiasi dubbio o chiarimento su questa specie vi aspetto sul nostro forum Acquariofilia Facile.

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