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Il lato «oscuro» delle lumache d’acquario

Bene…

… cominciamo il nostro viaggio nel lato oscuro delle lumache d’acquario!

Pronti? No? Partiamo lo stesso!

Cosa saranno mai queste «cose» così pericolose?

Beh, parliamo di alcuni parassiti come… i Trematodi!!

Trematode 265 18 Dicrocoelium lanceolatum
(clicca per ingrandire)

Trematode… già il nome emana un alone di paura e preoccupazione!

E vi possiamo garantire che essere infestati da questi parassiti non è affatto gradevole, anzi!!!


Tra gli appartenenti a questo numeroso gruppo di parassiti citiamo Fasciola hepatica.

È un parassita che colpisce soprattutto ruminanti, come vacche e pecore, ma talvolta anche l’uomo.
Può capitare, ad esempio, mangiando fegato crudo o poco cotto di animali infetti; tuttavia, la causa più frequente di contagio è l’ingestione di larve assieme a piante acquatiche (come il crescione), verdure o ortaggi irrigati con acque infestate, o anche solo il bere dell’acqua infetta.

Ciclo di vita di Fasciola (fonte: Wikipedia)

Ma perché parliamo di questo parassita associandolo alle lumache?
Semplice: perché nel suo lungo ciclo vitale, da quando l’uovo cade in una pozza o in un fiume a quando arriva (speriamo di no!) sulla nostra tavola, esso sfrutta questa lumaca, Galba truncatula

Galba truncatula

Si tratta di un gasteropode polmonato della famiglia Lymnaeidae, originario dell’Europa ma diffuso praticamente in tutto il mondo.
Ha la capacità di vivere quasi ovunque: in fiumi, laghi o pozze d’acqua.
È così abile nel resistere a condizioni climatiche avverse che è capace di resistere tranquillamente fino a 4 mesi in una pozza asciutta o gelata!!!

Anche la sua riproduzione è eccezionale: raggiunge la maturità sessuale in sole tre settimane e può produrre migliaia di uova che schiudono anche in 10 giorni!
In Francia, questa lumaca costituisce un problema serio proprio perché rappresenta un anello essenziale nel ciclo vitale di Fasciola; purtroppo, essendo estremamente diffusa, la sua eradicazione non è nemmeno ipotizzabile

Il parassita, sottoforma di miracidio (particolare stadio larvale), dopo aver seguito la lumaca tramite la bava che questa lascia mentre si sposta tra le piante o il fondo, penetra nel suo piede, perforandolo velocemente con movimenti attivi e dinamici, aiutato dalla sua punta, chiamata papilla apicale.

Miracidium di Fasciola

All’interno della lumaca, il parassita muta e si moltiplica fino a trasformarsi in una sacca piena di cellule germinative (cioè cellule dalle quali nasceranno le nuove forme larvali del parassita stesso).
Una volta raggiunta questa forma larvale, il parassita esce dalla lumaca per concludere, con ulteriori passaggi e stadi, il suo ciclo di vita.


Un altro trematode che sfrutta le lumache è il Paramphistomum.

Paramphistomum

Questo parassita, anche lui tipico dei ruminanti, può necessitare di diverse lumache acquatiche per compiere il suo ciclo di vita.
Questa volta però, le lumache d’elezione non sono solo quelle del genere Galba, ma comprendono anche Planorbarius corneus e Planorbis!


Chi è invece questo parassita dall’aspetto così inquietante?

Si tratta di Schistosoma, parassita che vive immerso nei grossi vasi arteriosi intestinali umani e dei poveri ruminanti!

Si calcola che nel mondo sono circa 20 milioni le persone colpite da questa parassitosi, specialmente in Africa e in Sud America.
La schistosomiasi è così diffusa da essere considerata la seconda piaga del mondo dopo la malaria!

Il ciclo è quasi lo stesso dei parassiti precedenti ma, a differenza loro, Schistosoma penetra attivamente attraverso la pelle delle povere vittime che camminano nelle pozze infestate!

Ѐ legato alla presenza di Bulinus truncatus, gasteropode della famiglia Planorbidae.
In Italia, pare essere presente solo in Sardegna.

Bulinus truncatus

In Egitto, la specie Schistosoma haematobium è responsabile del tumore vescicale.
Tale neoplasia colpisce moltissime persone: si è calcolato che circa il 20% degli egiziani ha una neoplasia, e la più frequente è proprio quella alla vescica!

Schistosoma haematobium

Il governo egiziano ha tentato diverse volte di limitare la presenza di questo parassita, persino con l’utilizzo del solfato di rame.

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