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Il vetro in acquario

Incollaggio del vetro

Di FrancescoFabbri
Una volta scelto il tipo di vetro che andremo ad utilizzare sarà nostra premura decidere che cosa utilizzare per incollarlo.
Incollare il vetro non è una cosa difficile, ma deve essere fatto con criterio. Sono proprio i sigillanti che mantengono la struttura in posizione e solo grazie ad essi l’acquario non va a cedere sotto la pressione dell’acqua.
Andiamo quindi un pochino più nello specifico ed analizziamo i due principali metodi di incollaggio del vetro.

Silicone

In commercio praticamente quasi tutti gli acquari sono incollati con questo adesivo. Senza ombra di dubbio il silicone garantisce una elevata solidità ed una notevole elasticità che permettono di resistere alla continua pressione dell’acqua.
È un ottimomateriale perché è particolarmente resistente all’umidità, ai raggi ultravioletti, al calore e a un sacco di altre cose.
Ma attenzione: non tutti i siliconi vanno bene…

L’unica tipologia effettivamente utilizzabile è il silicone acetico, di qualunque colore; la cosa più importante da ricordare è che NON SIA DEL TIPO ANTIMUFFA.


Il punto debole di questo adesivo però è proprio il fatto che con il passare degli anni tende a distaccarsi dal vetro e ad ammuffire. In tal caso è probabile che si renda necessario scollare tutti i vetri e procedere con una nuova risiliconatura.
Per alcune dritte sull’utilizzo del silicone per l’incollaggio delle lastre rimando ad un nostro articolo di MicMenca per realizzare un acquario artigianale.

Resine UV a fotopolimerizzazione

Ultimamente queste resine si stanno facendo largo come adesivo alternativo per gli acquari. Con questa tipologia di resine infatti è possibile incollare saldamente le lastre con una solidificazione molto rapida (nel giro di un minuto circa) ed esclusivamente se sottoposte ad un fascio luminoso ultravioletto.

Queste resine sono quindi ideali per effettuare riparazioni veloci di un acquario che sta iniziando a perdere acqua, o che si trova con una porzione di silicone che sta iniziando a staccarsi.
Questo tipo di resina viene però utilizzata generalmente da vetrai o comunque da personale professionista, perché l’acquisto di tutto il necessario (resina e pistola uv) per il corretto incollaggio avrebbe una spesa poco vantaggiosa per un uso domestico.

Acquario
Particolare dell’acquario di trono, appena ritirato dal vetraio

Il risultato – come si vede nella foto – è del tutto simile a quello ottenuto con il silicone; il nostro utente trono (che ringraziamo per le foto) ne sia soddisfatto e non stia rilevando alcuna differenza rispetto al buon vecchio silicone.
Detto questo, per adesso le resine UV non sono attualmente molto usate per costruirci lgli acquari e non sappiamo al giorno d’oggi se effettivamente possano diventare o no una valida alternativa al silicone acetico.


Spessore del vetro

Si tratta di un parametro importante da tenere in considerazione, specialmente se ci stiamo dedicando all’autocostruzione; ma anche solo per paragonare diversi modelli di acquari commerciali.
Un acquario costruito con un vetro più spesso infatti sarà ovviamente più solido rispetto ad uno con lastre più sottili.

Un momento… «autocostruzione»?

E perché no? Un po’ di sano fai-da-te è un’ottima soluzione per risparmiare!

Carpentiere

Nonostante la nostra voglia di darci da fare, con gli acquari bisogna fare le cose per bene.
Un acquario costruito con un vetro troppo sottile sarà molto più soggetto a rompersi o nel peggiore dei casi non sopporterà il peso dell’acqua dal momento in cui lo riempiremo.
Per un acquario molto grande invece si potrebbe notare un eccessivo spanciamento, dovuto al carico costante che il vetro deve sopportare sotto la pressione dell’acqua sulle pareti.
Se invece scegliamo con criterio le lastre di vetro, faremo senz’altro un lavoro coi fiocchi!

In rete inoltre si possono trovare molte tabelle che indicano gli spessori spessori minimi da usare in relazione all’area della lastra frontale dell’acquario, cioè quella più grande e quindi soggetta a maggiore carico.
Con l’occasione ecco un esempio:

Questa tabella è stata costruita basandosi sui principali spessori commerciale dei vetri float in commercio; inoltre gli spessori sono stati lievemente aumentati per avere un maggore margine di sicurezza.


In fin dei conti, visto che con l’autocostruzione risparmieremo parecchio, conviene fare un acquario bello resistente e che sia tranquillamente capace di svolgere il suo lavoro in piena tranquilità!

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