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CO2 in acquario: diffusore con tasselli Fischer

Come ottenere il massimo dell’efficienza da un diffusore per CO2 in acquario? Facile! Con un banalissimo tassello Fischer. Non ci credete? Proseguite la lettura…


Nel mio acquario da 100 litri, la CO2 viene erogata da un sistema a lieviti, ma il diffusore Venturi rende molto efficiente la diffusione del gas.
Si tratta di un argomento ricorrente, sui forum di acquariofilia; direi che è quasi un cavallo di battaglia, per chi ha una sezione dedicata al bricolage.

Recentemente, sul nostro forum, uno dei moderatori ha fatto emergere alcuni ricordi del passato, proprio su questo argomento.
C’è un sistema di diffusione che m’inventai qualche anno fa, quando frequentavo un’altra community, che forse vale la pena di trattare anche se adesso non lo uso più.

Dopo aver letto questo articolo, se vi venisse qualche domanda o qualche idea, non esitate a registrarvi (gratuitamente), per farci sopra una chiacchierata.
Ma veniamo a noi…

Il Venturi che uso ora è piuttosto noto, non servono molte spiegazioni: si tratta del solito tubo prolungato in uscita dalla pompa, che illustro con un disegno schematico per chi non lo conoscesse.

Progetto diffusoreMa non è questo, l’argomento principale dell’articolo…

Parliamo di un sistema ugualmente semplice, in cui servono solo due tasselli da muro, detti anche “tappi Fischer”, quelli per stringere le viti fissando lampade, pensili, orologi, ecc., e soltanto le nostre mani per montarli, senza nessun attrezzo particolare, nemmeno un cacciavite, niente di niente.

Le foto che vedrete sono di tre anni or sono, mi scuso in anticipo per la loro pessima qualità, ma all’epoca non pensavo di farne un articolo; inoltre disponevo di una fotocamera che era quasi un giocattolo.

Cominciamo osservando questa immagine:


Cosa sarà mai quel tubicino che penzola, in alto a destra? …Esatto!… Era il mio Venturi.
Mostro un disegno schematico dell’uscita del filtro, e vi invito ad osservarlo prima di continuare la lettura.

I sistemi a lieviti, solitamente, utilizzano un deflussore per flebo, con il quale portano la CO2 in vasca.
Io ho infilato l’ago nella curva del tubo di uscita, come nel disegno a sinistra.
Dall’altra parte ho incastrato uno spezzone di tubo per aeratore, con i tasselli che lo tengono in posizione. Quel tubicino è piegato verso il fondo della vasca (vedremo poi come piegarlo).

I miei tasselli erano da 6, ma ognuno deve regolarsi con il diametro del tubo principale, che spesso è da 10 mm ma non sempre.
I due Fischer riducono anche la sezione per il passaggio dell’acqua. Questo è ben visibile nel disegno a destra, “SEZIONE FRONTALE”).

Per il Teorema di Bernoulli, la sezione ridotta aumenta la velocità di espulsione dell’acqua.

Il getto originale si divide pertanto in due parti:

  • La prima (la chiameremo “getto 1”) esce orizzontalmente dalle fessurazioni tra i tasselli (vedere disegno a destra), ma con una velocità più alta.
    I suoi effetti si sentono fino alla parete opposta dell’acquario.
  • La seconda (la chiameremo “getto 2”) percorre il tubicino in modo turbolento e frammenta le bolle che escono dall’ago; infine se le trascina dietro fin quasi al fondo.
    Queste particelle nebulizzate impiegano 10 secondi e anche più, per risalire.

Tutte le microbolle prodotte dal getto 2, quando risalgono, si avvicinano alla superficie ma non riescono a raggiungerla.
Vengono infatti spazzate via dal getto 1 che le disperde in tutto l’acquario fino al lato opposto.

La quantità di CO2 disciolta è elevatissima, il tutto si monta con due dita ed il costo è praticamente pari a zero.

Il vostro aeratore non si offenderà, se gli rubate qualche cm di tubo, ma anche doveste comprarlo, costa 50 centesimi al metro.
Dovete procurarvi i due tasselli Fischer, ma quasi tutti li abbiamo già in casa.

Ultima cosa: la piegatura del tubo

  1. Infilate nel tubicino un normale filo elettrico.
    Io ho usato il filo rosso della piattina rosso/nero, quella per altoparlanti.
  2. Avvolgete il tubo su una matita, in modo da formare una “U”.
  3. Scaldate la curva con un accendino, muovendolo velocemente per non fondere la gomma.
    Dovete solo ammorbidirla un po’.
    Potete usare il phon, ma ci vuole una vita.
  4. Dopo qualche secondo, si sarà raffreddata.
    Sfilate il cavo elettrico.
  5. Il tubo si raddrizzerà un po’, ma non tornerà più diritto come prima. Manterrà una curvatura come quella che serve a noi.

Per finire, mostro una foto del risultato, un po’ più da vicino:

Quei puntini bianchi davanti allo scalare sono bollicine di CO2, che stanno risalendo.
Normalmente sono più piccole, ma qui dovetti aprire l’erogazione per mostrarle nella foto.

Si vede anche che si fermano a mezza vasca, invece di arrivare sul fondo come dovrebbero.
La mia fotocamera dell’epoca non mi permetteva di mostrarle nel loro vero aspetto, ma garantisco che la nebulizzazione è davvero finissima.

La domanda sorge spontanea: “Ma se funziona così bene, perché sei passato al sistema a tubo lungo?”
Fondamentalmente, ci sono due problemi:

  • Con il tempo, il tubicino tende a “prendere la forma”; da nuovo si incastra saldamente, ma dopo 2-3 mesi andrebbe fissato in qualche modo.
    Altrimenti basta una leggera gomitata per farlo uscire dalla sede.
  • All’epoca, in quell’acquario c’era una pompa da 300 litri/ora.
    Una portata così bassa produceva intasamenti frequenti, che penalizzavano l’efficenza del diffusore.
    Ogni due-tre settimane ero costretto a smontare tubo, tasselli e girante, per tenere tutto perfettamente pulito.
    Per il tubo da 6 usavo uno scovolino da pipa.

Comunque, per chi volesse provarci, occorrono due minuti: uno per il montaggio e uno per piegare il tubo.

Chi è interessato può leggere l’articolo CO2 in acquario – Sistema Venturi sul filtro esterno per capire come fare un sistema venturi sul filtro esterno.

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