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Tetrahymena (La malattia dei Guppy)

Molti acquariofili, dediti all’allevamento dei Guppy, hanno spesso a che fare con morti inspiegabili dei loro pesci. Esiste un genere di protozoi chiamato Tetrahymena, che spesso è responsabile del fenomeno.


Il giorno prima, i Poecilidi stanno benissimo: sono vivaci, mangiano e giocano, con gli altri animali della vasca.
Il giorno dopo, li ritroviamo morti in fondo all’acquario, senza riuscire a capire cosa ne possa aver provocato il decesso, così repentinamente.

guppy

In questo articolo, cercheremo di dare una possibile spiegazione a questa patologia.
Comunemente la chiamano “Malattia dei Guppy“, più tecnicamente si definisce Tetrahymenosi.

I Tetrahymenidi sono dei piccoli parassiti ciliati, liberi di muoversi nell’ambiente che li circonda.
È possibile trovarli comunemente nei detriti organici, sul fondo dei nostri acquari; la loro presenza è infatti associata, prevalentemente, ad allestimenti con elevato carico organico.

Hanno generalmente una forma ovoidale, con una piccola “coda”.
Le loro dimensioni sono ridottissime: circa 50 µm (millesimi di millimetro).

Tetrahymena pyriformis al microscopio

Esistono diverse specie di Tetrahymena, e solo alcune di esse sono letali per i nostri pesci. Quella che più comunemente causa mortalità è la Tetrahymena corlissi.

Una bassa presenza di ciliati è quasi sempre tollerata ottimamente dagli animali.
Nei casi di elevata infestazione, invece, questi parassiti possono invadere praticamente ogni parte del corpo dei pesci: organi interni, pelle, cervello.

Anche se chiamata “Malattia dei Guppy”, dalla predilezione del parassita per questa specie, la Tetrahymena può colpire facilmente anche Ciclidi e Tetra.

I sintomi clinici di una infestazione non sono specifici; tuttavia, in particolare nei Guppy, si nota una cronica e inspiegabile mortalità.
Un tipico segno, della presenza della Tetrahymena, è la formazione di una sorta di orlo di parassiti attorno all’orbita dell’occhio.

Si verifica molto spesso, inoltre, la presenza di occhi sporgenti (esoftalmo) di uno o entrambi gli occhi.

In altre specie, come ad esempio nei Black Molly, si possono notare delle chiazze bianche sulla pelle, causate da un elevato numero di ciliati (nello specifico Tetrahymena corlissi) che inducono una iper-secrezione di muco.

Nei Salmoni, alcune specie di Tetrahymena possono indurre delle vere e proprie ulcere.
Non solo i pesci, come già detto, possono essere colpiti; anche altri tipici ospiti delle nostre vasche, come le Planarie.

Planaria su vetro

Se l’infezione è prettamente cutanea, in molte specie produce effetti simili a quelli dell’Ictioftiriasi.
Se invece i ciliati colpiscono gli organi interni, di solito non abbiamo apparenti sintomi esterni…
…fino alla morte dell animale.

E’ possibile combattere la Tetrahymena?

Quasi ovunque potrete leggere che questa malattia è incurabile: addirittura, i pesci andrebbero messi in quarantena fino alla morte.
Su Acquariofilia Facile, invece, proponiamo una cura semplicissima, che si è già rivelata efficace, specialmente nella prevenzione della patologia.

Possiamo combattere questo parassita, con un prodotto del tutto naturale e facilmente reperibile:
l’olio di arachidi!

Il sistema immunitario dei pesci sembra ricevere una grossa spinta, nella lotta alla malattia, dalla somministrazione di acido arachidonico.

Come somministrarlo agli animali?

Basta mettere un po di mangime nell’olio di arachidi, per qualche minuto, fino ad impregnarsi completamente.
Funziona con grani, scaglie… con qualsiasi cibo liofilizzato.

A questo punto, si fa asciugare il cibo per qualche altro minuto, fuori dall’olio; in seguito si somministra ai pesci.

Inizialmente, vi consiglio almeno sei somministrazioni settimanali.
Una volta fermata la moria,  fornite almeno una volta alla settimana un pasto con olio di arachidi, per evitare ricadute.

Grazie a questa tecnica, sul forum di Acquariofilia Facile abbiamo arrestato diverse infestazioni, negli acquari di alcuni utenti.

Tutte le immagini di questo articolo sono sotto licenza Creative Commons.
Ringrazio gli autori per averle condivise liberamente.

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