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Sfondo 3D per acquario in poliuretano

Una piccola guida per realizzare uno sfondo 3D, in poliuretano espanso, da piazzare internamente all’acquario.


Con questo articolo-tutorial, aggiornato alle ultime prove sulla tenuta dei materiali e sulla durata degli stessi, vedremo come realizzare uno sfondo artigianale.
Sarà originale, personale e molto conveniente, rispetto a quelli commerciali.
Non ci sarà nessun rilascio nell’acqua, quindi nessun problema per i nostri amici pesci.

Vedremo due alternative, che chiameremo “Metodo 1” e “Metodo 2
Iniziamo con un elenco di materiali necessari.

Materiale per sfondo da 160 x 50 cm

  • Schiuma poliuretanica spray: 2 bombolette (circa 7,5 € cadauna)
  • Plastivel: 1,2 litri (nello specifico 3 bombolette costo 8 € cadauna)
  • Adesivo per piastrelle: circa 2 kg (io lo avevo in casa, normalmente lo si trova in sacchi da 25 kg, ma va bene anche la malta per le fughe che si trova in sacchi più piccoli)
  • Colori a tempera – opzionali –  (4,9 € per 10 tubetti, colori vari)
  • Pennelli e taglierino (circa 4 €)
  • Foglio di poliuretano espanso per isolamento abitazioni, spessore 2 cm – solo per Metodo 2 (costo al mq circa 1,5 €)

Nei prossimi capitoli, illustrerò le 5 fasi di realizzazione.

Prima fase: la base in poliuretano

Metodo 1: il piano di appoggio è un sacco per la spazzatura

Questo è sicuramente il modo più facile, veloce ed economico per realizzare lo sfondo.

Spruzziamo la schiuma su  di un sacco della spazzatura, ben steso sopra ad un tavolo.
La schiuma, una volta asciutta, si staccherà agevolmente (test effettuato prima di procedere).
Di contro avremo una parte posteriore irregolare e con grandi fori dovuti al processo di asciugatura del poliuretano.

Metodo 2: il piano di appoggio è un foglio in poliuretano

Procurandoci (in un qualsiasi magazzino edile ben fornito) un foglio in poliuretano espanso di 2 o 3 cm di spessore (a seconda del risultato finale che vorremo ottenere).
Mi raccomando: non styro-foam o polistirolo, deve essere lo stesso materiale delle bombolette.

Avremo una base liscia, che ci consentirà di adoperare meno schiuma (una bomboletta basterà) e di avere un lato posteriore perfettamente liscio che potremo attaccare con il silicone alla vasca.

pannelloRealizzazione

In questo momento non occorre essere precisi, siate “artistici”…
Basta dare un’idea di base, dell’estetica che vogliamo e delle dimensioni che ci occorrono, dato che poi lo modelleremo con il taglierino e la carta vetrata.
Dovremo aspettare almeno 48 ore, altrimenti internamente lo troveremo bagnato, un po’ come una meringa… alla quale assomiglia pure…

Questo è il risultato (con il metodo 1):

Seconda fase: l’intaglio

Ora che il poliuretano si è asciugato, con pazienza, dedizione, e soprattutto un taglierino, andremo ad incidere il poliuretano per dargli la forma che vogliamo… o meglio… la forma che possiamo dargli in base sa come ci è venuta la schiumata iniziale!… (fase che ho trovato molto divertente ed artistica!)

Come diceva Michelangelo “la statua è già nel marmo, a me tocca liberarla”… più o meno… e con le dovute enormi differenze, è la stessa cosa.
Basta seguire la base e sbizzarrirsi, anche perché il bello delle rocce è che non sono regolari e non ce ne è una uguale all’altra..

Un consiglio fondamentale per l’ottima riuscita del lavoro: ove possibile, eliminare la “crosta” superficiale che fa il poliuretano, per due buoni motivi:

  • lo si potrà poi smussare e rimodellare molto facilmente anche con le dita, (visto che poi sotto è tutta schiuma essiccata, almeno per i primi centimetri);
  • la colla per piastrelle aderisce poco e male sulla crosta liscia, mentre la schiuma tende ad impregnarsi ed assorbirla molto meglio.

Per esperienza personale è meglio non lasciare il poliuretano tagliato a contatto con l’aria per più di 2 o 3 settimane, altrimenti si ossida, diventa arancione e comincia a polverizzarsi!

questo è uno degli sfondi intagliato:

Terza fase: stesura della colla

Con lo sfondo intagliato e ben pulito da tutti i residui, stendiamo ora la malta per piastrelle (io l’ho fatto con un pennello vecchio che usavo per tinteggiare casa), l’importante è che il tutto sia abbastanza liquido.
L’insieme deve penetrare in tutti i pertugi del poliuretano, ma non deve coprire il nostro lavoro di intaglio.

Mi raccomando: è una fase delicata, ci vuole pazienza e va fatta con calma.

In seguito metteremo il tutto ad asciugare al sole (possibilmente) per circa 8 ore (anche di più, se necessario)

Quarta fase: rifinitura e plastificazione

Una volta asciutto, andremo a decorarlo a nostro piacimento.
Possiamo anche decidere di non farlo: il Plastivel dona un piacevole “effetto bagnato”, ed a seconda di quanta malta c’è in un determinato punto, esso apparirà più scuro o più chiaro.

Ad ogni modo io ho deciso di usare colori a base di acqua (tempere o acquerelli vanno benissimo), l’importante è che siano molto liquidi.
Andremo ad evidenziare le zone d’ombra che ci interessano con il pennello imbevuto di colore, tamponando poi con un altro pennello asciutto (ed un pezzetto di carta da cucina, se reputiamo l’effetto troppo marcato).

Una volta asciugata anche la pittura, bisogna plastificare.
Possiamo scegliere se usare le resina epossidica che si adopera per le barche, molto utilizzata perché non lascia residui in vasca (serve sia la resina che il catalizzatore), oppure il Plastivel (sia spray che in barattolo)

Io ho scelto il Plastivel (anche perché costa meno).
Ho trovato lo spray, ma sarebbe meglio darlo a pennello, perché riesce a penetrare in tutti i pertugi più agevolmente. L’importante è darlo in maniera accurata, uniforme e possibilmente darne due mani.
Il Plastivel, a differenza di altri prodotti plastificanti, non scioglie il poliuretano espanso (almeno, a me non lo ha sciolto)

Quinta fase: consigli sul montaggio in vasca

Una volta preparato lo sfondo, dobbiamo anche installarlo: per questo passaggio possiamo affidarci al silicone (acetico e non antimuffa mi raccomando), oppure alla schiuma poliuretanica.
Non c’è una regola di base, pertanto vi dirò come ho fatto io.

Lo sfondo più grande (metodo 1) aveva una parte posteriore irregolare, pertanto per incollarlo con il silicone avrei dovuto usarne un’enorme quantità.
Ssenza contare che non avrei ottenuto un ancoraggio perfetto e che avrei lasciato zone (tra il vetro e lo sfondo) dove l’acqua poteva penetrare e ristagnare.

Come da schema qui sotto, ho siliconato al vetro lo sfondo lungo il suo perimetro, creando una camera stagna tra il vetro e la sua parte posteriore.
A silicone asciutto, ho praticato (in un angolo nascosto) un foro sulla siliconatura dove inserire la bomboletta di schiuma poliuretanica, poi… “ho fatto fuoco!”
La schiuma ha riempito tutto incollando il retro al vetro.

Attenzione: una volta fatto, in futuro non riuscirete a togliere lo sfondo, io ho preso questa decisione perché convinto che la vasca non l’avrei mai utilizzata per altri allestimenti.
Se avete utilizzato il metodo 2, potrete installare lo sfondo con del silicone abbondante (il poliuretano e il silicone  non legano bene)

Dopo più di un anno sott’acqua, come vedete dalle immagini, lo sfondo è rimasto inalterato…
…e i pesci stanno alla grande.


Non sò se questo lavoro di “bricolart” potrà essere utile a qualcuno, ma vi posso assicurare che è stato terribilmente divertente!

Per qualsiasi dubbio o consiglio la sezione bricolage del nostro forum Acquariofilia Facile vi aspetta.
Intanto vi consiglio di leggere anche questo articolo per la realizzazione di uno sfondo 3D esterno.

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