Conosciuto come “pesce matita”, il Nannostomus beckfordi è un piccolo caraciforme sudamericano della famiglia dei Lebiasinidae anche se spesso lo si trova assieme ai Caracidi.
Il motivo è che nei forum di acquariofilia, compreso il nostro, normalmente non c’è una sezione per tale famiglia; per questo viene spesso collocato tra i Caracidi, con cui i Lebiasinidi sono fortemente imparentati.
Il suo colore dominante è grigio argenteo, ma è striato orizzontalmente da una striscia bianca ed una nera, che tracciano una linea continua dalla bocca fino alla coda.
Nell’ingrandimento qui sopra, mostriamo come la striatura sia evidente anche nella vista frontale, grazie alla posizione dell’esemplare a sinistra.
Durante la notte, oppure quando sono stressati, tale striatura sparisce o diventa tratteggiata.
Nei maschi, solo le pinne pettorali sono completamente trasparenti; tutte le altre presentano delle zone di colore rosso, più o meno accentuate.
Oltre ad essere più grandi, hanno una livrea con colori più intensi, soprattutto nel periodo riproduttivo.
Questa colorazione si manifesta solo nei maschi adulti.
Gli avannotti sono indistinguibili.
Le femmine hanno invece tutte le pinne trasparenti, come si vede nella foto qui sotto.
Altro elemento distintivo è la forma del ventre, più arrotondato.
In generale, la corporatura è snella e allungata.
La testa finisce a punta; è proprio per questo che vengono chiamati “pesci matita”.
Sulle sue dimensioni massime si leggono vari dibattiti, che fanno pensare ad errori nel riconoscimento della specie.
Normalmente non raggiunge i 4 cm, ma alcuni acquariofili sostengono di essere arrivati a 6.
I colori possono variare anche significativamente, secondo la zona di origine, ma la Geografia sarà argomento del prossimo capitolo.
Diffusione in natura
I Nannostomus beckfordi sono stati individuati in un’area vastissima.
Come vediamo nell’immagine qui sotto…
…la mappa dei ritrovamenti comprende buona parte del Sudamerica settentrionale, con i punti più estremi che distano migliaia di km tra loro.
E’ altrettanto evidente la zona di massima concentrazione, nei corsi d’acqua che scendono dalla zona orientale del massiccio della Guyana.
Secondo le tesi più accreditate, quella sarebbe la vera zona di origine del nostro Nannostomus.
In tutte le altre presenze ci sarebbe la mano dell’Uomo.
Allestimento consigliato
I Nannostomus beckfordi vivono in banchi numerosi. Di solito, si consiglia di tenerne almeno 10 esemplari, per evitare comportamenti timidi ed innaturali.
In realtà, sarebbe preferibile se fossero almeno il doppio.
L’acquario non dovrebbe mai scendere sotto i 70-80 litri, proprio per l’esigenza di ospitarli in gruppi numerosi; questo valore minimo si riferisce ad un allestimento dedicato, dove ci siano solo i Nannostomus.
In caso di convivenza con altre specie, ad esempio Ciclidi nani, è preferibile arrivare a 100-120 litri.
I nascondigli sono molto importanti. Si possono ottenere da legni e radici ma anche da una fitta vegetazione.
Tra le piante galleggianti, è consigliata la Pistia stratiotes, per il riparo offerto dalle sue vistose radici.
Preferite un fondo scuro, per evitare il riflesso della luce.
I colori della livrea si esprimono con maggiore vivacità, sotto una luce soffusa, mentre appaiono più tenui con illuminazione intensa.
Se avete piante rosse, come nella foto di apertura…
…le lampade dovranno essere necessariamente di una certa potenza; in questo caso, preferite le fluorescenti da 6500 K.
Ci sono varie testimonianze, secondo cui tale gradazione risulta meno fastidiosa per i pesci, oltre a dare ottimi risultati sullo sviluppo delle piante.
L’acqua di colore ambrato risulta molto gradita. L’effetto può essere ottenuto con la solita torba, oppure con i tannini rilasciati dai legni.
Valori per l’acquario
- Temperatura….. da 24 a 28 °C.
In natura vanno ben oltre tali valori, ma solo per periodi limitati. - Acidità……. da pH 6 a pH 7.
Nei loro habitat, scendono abitualmente a pH 5 ed anche meno, ma in acquario bisogna trovare un compromesso, per la flora batterica e per le piante.
L’importante è non salire su valori alcalini. - Durezza: da GH 3 a GH 15.
Alimentazione
Nella scelta del mangime liofilizzato, preferite il cibo in fiocchi e sbriciolatelo, prima di somministrarlo.
Ricordate che Nannostomus significa “bocca piccola”.
I granuli non sono adatti a questi pesci, per via delle dimensioni quasi sempre troppo grandi.
Esisterebbero dei micro-granuli, in commercio, proprio per questi casi, ma informatevi bene prima dell’acquisto.
Oltre al liofilizzato, sono particolarmente golosi di Chironomus (larve di zanzara), da somministrare con minor frequenza perchè molto proteici.
Comportamento in acquario
I maschi passano parecchio tempo a litigare tra di loro, per determinare le gerarchie e per far colpo sulle femmine.
È invece molto pacifico nei confronti di altre specie.
L’abbinamento ideale è con i Ciclidi nani.
La bocca piccolissima non consente ai Nannostomus di predare i loro avannotti.
In acquari di capienza sufficiente, è possibile abbinarli anche con Ciclidi più grandi (ad esempio, Pterophyllum scalare), ma esiste la remota possibilità che vengano predati.
Riproduzione
In un acquario monospecifico, soprattutto senza pesci da fondo, è possibile che nascano spontaneamente degli avannotti.
Tuttavia, la probabilità è piuttosto bassa.
Con una vaschetta a parte, diventa decisamente più facile.
Ci metteremo la coppia, portando l’acqua su pH acido e temperatura alta, sui 27-28 °C; è importante che ci sia anche una buona ossigenazione.
È molto utile una rete sul fondo, con maglie tali da far passare solo le uova, ma non i genitori.
Hanno la pessima abitudine di mangiarsele.
A deposizione avvenuta i genitori vanno riportati nell’acquario.
Dopo 2-3 giorni, gli avannotti nasceranno, ma per almeno 5 giorni dovranno assorbire il sacco vitellino.
Poi si ricorre ai soliti naupli di Artemia.
Note e curiosità
Fu scoperto dal naturalista inglese Francis J. Bramston Beckford, al cui cognome è stato dedicato.
La classificazione risare al 1872, ad opera del tedesco Albert Günther.
Per le differenti colorazioni che assume, tra le varie zone geografiche, è stato classificato con altri 4 nomi, tra il 1876 e il 1954:
- Nannostomus anomalus
- Nannostomus aripiragensis
- Nannostomus simplex
- Nannostomus surinami
Oggi, sono considerati sinonimi di Nannostomus beckfordi, ma forse non li vedrete mai.
È quasi impossibile trovare quei nomi nei negozi di acquaristica.