Uno degli strumenti più utili, per gestire un acquario in maniera semplice, è il conduttivimetro. Ma come si fa a tararlo o a verificare se funziona correttamente?
Ve lo spieghiamo in questo articolo.
Volendo risparmiare, come molti altri acquariofili, ne ho acquistato uno a meno di 10 Euro; si trova su diversi siti di acquaristica, oppure su E-Bay ed Amazon.
Quando lo acquistate, l’importante è controllare che abbia due caratteristiche:
- che la conduttività sia espressa in µS e non in TDS (*);
- che abbia la compensazione in temperatura, come da foto:
(*) L’unità di misura corretta è µS/cm, ma sul display del mio c’è solo “µS”.
La misura in TDS serve più a chi gestisce acquari marini.
Il conduttivimetro va tarato periodicamente; per farlo in maniera precisa si utilizzano delle soluzioni-campione.
Una boccetta di soluzione può costare quanto lo strumento, se è economico come il mio.
Inoltre, se dovessimo tararlo ed avessimo finito la soluzione, potremmo avere difficoltà a ricomprarla (il negozio vicino casa non ce l’ha… non voglio ordinare su internet solo per quella… etc…)
Alcuni acquariofili suggeriscono di utilizzare acqua minerale, per la taratura del conduttivimetro.
Il vantaggio è che una bottiglia da mezzo litro la trovo dappertutto, e costa meno di 50 centesimi.
Sulle bottiglie di acqua minerale sono riportati sempre, in etichetta, i valori principali, rilevati da laboratori specializzati.
Il valore che c’interessa è la conducibilità, espressa in µS/cm.
Ma possiamo fidarci?…
Avendo già acquistato una soluzione-campione, ho voluto fare un piccolo esperimento, per vedere se potrò utilizzare senza problemi l’acqua minerale, quando avrò terminato la boccetta.
La prova
Per fare l’esperimento, ci serviranno alcune bottigliette di acqua minerale, di diverse marche.
Importante: per la misura è indispensabile che sia acqua liscia! Non gassata.
L’anidride carbonica, disciolta nelle acque effervescenti (sia naturali che addizionate artificialmente) falserebbe la misura.
Io ho utilizzato acqua Rocchetta e acqua Perla (quelle che ho trovato sotto casa).
Vediamo cosa riportano le etichette.
- Acqua Rocchetta
Esami effettuati dall’Università di Camerino, a Maggio 2012.
Conduttività (a 20°C): 281.8 µS/cm.
- Acqua Perla
Esami effettuati dall’Università “La Sapienza” di Roma. a Dicembre 2009.
Conduttività (a 20°C): 1112 µS/cm.
Abbiamo quindi un’acqua con valori di conduttività piuttosto bassi, come per un acquario di piante; poi un’altra molto più dura (ai limiti della scala, per il mio conduttivimetro).
Sappiamo che la conduttività dipende dalla temperatura, e infatti le etichette riportano il valore a 20 °C.
Notate che le analisi possono essere state effettuate tempo prima:
- la mia prova è di Settembre 2014
- l’acqua Rocchetta è stata analizzata a Maggio 2012
- l’acqua Perla riporta dati del Dicembre 2009
Inoltre le analisi sono effettuate a campione: la conduttività nella nostra bottiglietta potrebbe essere leggermente diversa da quella in etichetta, per una serie di fattori naturali (periodi di piogge intense, per esempio).
Ma dobbiamo preoccuparcene? Ricordo che stiamo tarando uno strumento per uso hobbystico, non delicati strumenti di laboratorio (che costano molto più di 10 Euro!).
Torniamo alla soluzione-campione: anche qui, l’etichetta riporta la conduttività a una certa temperatura, in questo caso 25°C.
Ricordiamo ancora che la conduttività ha un aumento del 2%, per ogni grado Celsius.
Per esempio, a 26° la soluzione campione misurerà circa 714 µS/cm.
Stesso discorso per l’acqua minerale: a 25 °C l’acqua Rocchetta avrà una conduttività di circa 310 uS/cm.
Facciamo allora la lista del materiale utilizzato per l’esperimento:
- conduttivimetro
- soluzione di taratura (nel mio caso, 700 µS/cm a 25°C );
- bottiglie di acqua minerale liscia
- acqua demineralizzata e carta assorbente (per sciacquare il conduttivimetro tra una lettura e l’altra)
- bicchierini da caffè in plastica usa e getta(in modo da utilizzare un bicchierino pulito per ogni misura)
- un termometro per misurare la temperatura ambiente
- un termometro digitale per le soluzioni.
Io ne ho utilizzato uno a termocoppia, da cucina, pagato meno di 5 Euro
(e l’ho anche testato)
Nei giorni dell’esperimento, la temperatura in casa era circa 25 °C.
Quindi ho tarato il conduttivimetro con la soluzione-campione, cercando precisamente i 700 µS/cm.
Ho versato un po’ di soluzione in un bicchierino da caffè usa e getta.
Ho immerso il conduttivimetro. Come da manuale, ho atteso che la misura si stabilizzasse.
Ho letto la misura e provveduto a tarare lo strumento, agendo sull’apposita vite.
Qui comincia la parte interessante.
Come dicevo, il mio strumento è un modello economico (molto): non mi aspetto certo prestazioni equiparabili a uno strumento di laboratorio.
Infatti, appena tocco la vite mi accorgo che è difficilissimo fargli centrare il valore di 700 uS/cm.
Con molta pazienza, riesco a portarmi a 693 oppure a 706 uS/cm; ogni ulteriore tocco mi porta su uno di questi valori.
Decido quindi di accettare 706 µS/cm.
Per essere sicuro di aver fatto le cose per bene, misuro anche la temperatura della soluzione col termometro da cucina: segna 25,2 °C.
Nel frattempo ho messo le bottiglie di acqua minerale in frigorifero.
Le tiro fuori, verso un po’ di acqua in un bicchierino pulito e misuro la temperatura.
Risultato:
- Acqua Perla: conduttività misurata a 20 °C: 1120 µS/cm.
- Acqua Rocchetta: conduttività misurata a 20 °C: 286 µS/cm.
Per scrupolo, ho voluto misurare la Rocchetta anche a 25 °C.
Il conduttivimetro segna 306 µS/cm (mi attendevo un valore intorno ai 310).
Nei giorni precedenti, avevo provato una bottiglia di acqua Clivia, senza usare le stesse accortezze sulla temperatura di calibrazione.
Esami effettuati dall’Università di Perugia, a Dicembre 2012.
Conducibilità: 457 µS/cm a 20 °C.
Correggendo quel valore, a causa della temperatura più alta, avrei dovuto leggere 497 µS…
…e anche in questo caso, non siamo molto lontani: 484.
Conclusione
Con questo semplice test, che chiunque può ripetere a casa con una spesa minima e un po’ di tempo libero, ho dimostrato due cose:
- un conduttivimetro da pochi Euro è uno strumento sorprendentemente preciso, nei limiti del nostro hobby;
- l’acqua minerale in bottiglia è un’alternativa valida (e molto economica) alle soluzioni-campione per la taratura del conduttivimetro.
Stiamo solo attenti alla temperatura riportata in etichetta!
Se la conduttività dell’acqua minerale è misurata a 20 °C, o la misuriamo anche noi portando l’acqua a quella temperatura, oppure consideriamo una variazione del 2% per ogni grado, rispetto alla misura riportata in etichetta.
Sicuramente non sarà una taratura precisissima, ma partiamo già con uno strumento da pochi Euro, che non riesce ad essere tarato con un errore di meno di 6 µS/cm!
Se alla fine avessimo una misura che sgarrasse anche di 20 µS/cm, per i nostri scopi andrebbe veramente di lusso!
Nell’acquario, ci serve sapere se la conducibilità si sposta di 100 o 200 µS/cm, non se oscilla di qualche punto.
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