Ecco altri accorgimenti che possono migliorare la qualità delle fotografie.
Focheggiatura preventiva: fotografare l’acquario è, tecnicamente, una via di mezzo tra lo still life e il paesaggio. Ovvero, l’autofocus non va usato mai. Pensiamo solo all’eventualità di dover focheggiare su un punto intermedio tra due oggetti: l’autofocus non può farlo.
Uso del cavalletto: sempre. Mai fotografare a mano libera: andare a mano libera va bene per fotografare il nipotino che fa il compleanno… non l’acquario.
Paraluce: se lo si ha mai farne a meno. Talvolta si potrebbe evitare, ma usiamolo lo stesso: male non fa.
Lo zoom: La gente lo usa al contrario: piazza la macchina a una distanza del tutto casuale dal soggetto e poi riempie il formato ritagliando l’inquadratura con lo zoom! Lo zoom non è stato inventato per risparmiarci di camminare, anzi: è bene scarpinare come ossessi avanti e indietro, parecchie volte, per valutare come la prospettiva cambia nel rapporto tra oggetti in primo piano e sullo sfondo.
I nuovi Filtri Hoya HD UV: sono praticamente invisibili: costicchiano un po’ ma sono un toccasana. Con una perdita irrisoria di trasmissione dei raggi UV – nell’ordine del 0,0x – isola riflessi parassiti delle lampade per acquario.
Con qualche piccolo trucco i risultati possono migliorare di molto.