Home Tecnica in acquario L’aeratore in acquario: funzionamento e utilità

L’aeratore in acquario: funzionamento e utilità

L’azione dell’aeratore

In base a quanto descritto nei precedenti capitoli, possiamo intuire gli effetti dell’aeratore sui gas disciolti: le bolle d’aria favoriscono lo scambio dei gas con l’acqua, avvicinando le concentrazioni ai valori di saturazione. Questo significa che, grazie all’aeratore, la concentrazione del gas aumenta se il contenuto iniziale è inferiore al valore di saturazione, e diminuisce nel caso contrario.

In particolare, lo scambio con l’aria avviene in due modalità.

  • Sull’interfaccia bolla-acqua, quando la bolla inizia a formarsi sulla pietra porosa e durante la sua risalita verso la superficie.
    Le pietre porose a grana fine sono da preferire, in quanto producono bolle di diametro inferiore che offrono una superficie maggiore rispetto al volume, e quindi favoriscono lo scambio. In aggiunta, le bolle più piccole salgono più lentamente in superficie, lasciando così più tempo ai gas contenuti di disciogliersi. Le porose in legno sono migliori in questo senso, sebbene possano essere attaccate più facilmente da muffe e funghi. Inoltre, più piccoli sono i pori, più facilmente si ostruiscono.
  • Sulla superficie dell’acqua.
    Grazie al flusso ascendente della colonna d’acqua generato dalla risalita delle bolle, al conseguente movimento superficiale dell’acqua e alla rottura delle tantissime bolle in superficie, lo scambio con l’aria aumenta molto.

La seconda modalità ha il peso maggiore nello scambio complessivo.

Attenzione!

Negli acquari piantumati la CO2 non deve essere dispersa, in particolare durante la fotosintesi, perché è un nutriente essenziale per le piante.
L’aeratore invece produce tipicamente questo effetto, perché la concentrazione in acquario è normalmente ben superiore agli 0,6 mg/L di saturazione mostrati nel primo grafico, grazie alla respirazione di pesci e batteri: un range tipico in acquario è tra 1 e 5 mg/L, ma potrebbe essere anche superiore.Diffusore che micronizza le bollicine

Questa sovrasaturazione viene ridotta o annullata dall’aerazione, per il maggior scambio con l’aria. Di conseguenza, rileviamo anche un aumento del pH.
L’effetto è ancor più «distruttivo» in presenza di erogazione artificiale di CO2: tramite erogazione si raggiungono tipicamente i 25-30 mg/L di CO2, e l’azione dell’aeratore può quasi azzerare questa consistente concentrazione.

Per saturare l’acqua di ossigeno, senza disperdere CO2, l’erogazione di ossigeno puro attraverso uno strumento che catalizzi l’acqua ossigenata, come l’Oxydator della SHG, è un metodo più efficiente (benché più costoso), perché le bolle prodotte sono ancora più piccole, dell’ordine dei micron, e sono costituite da ossigeno puro.

Tuttavia, non è esente da un effetto collaterale: la liberazione in vasca di una piccola quantità di radicali liberi, come il radicale ossidrilico, molecole molto reattive che possono danneggiare flora batterica e alghe.

Apparati elettrolitici

I sistemi che lavorano attraverso l’elettrolisi, come il Twinstar, sono ancora più efficienti nell’apportare ossigeno senza disperdere CO2, tanto da poter facilmente sovrasaturare l’acqua di ossigeno in concentrazioni addirittura pericolose per la fauna, se l’erogazione fosse continua.
Lo stesso effetto collaterale sopra citato è ugualmente presente e molto accentuato: lo è così tanto che gli stessi sistemi sono pubblicizzati come «sterilizzatori», esplicitandone il principale scopo.

Per ridurre i rischi, questi strumenti sono controllati da una centralina che ha diversi specifici programmi di accensione-spegnimento.

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