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Le piante galleggianti

Spirodela polyrhiza

Lenticchia d’acqua maggiore

Arriviamo dunque alle specie più piccole.

La Spirodela polyrhiza, detta anche Lemna major, è la sorella maggiore della celeberrima Lemna minor, entrambe collocate nella famiglia delle Lemnaceae.

Sembra però esserci la volontà, nel prossimo futuro, di apportare un cambiamento nella classificazione e di considerarla una sottofamiglia delle Araceae.

Spirodela polyrhyza
Spirodela polyrhyza

Il nome generico deriva dall’unione di “speiros” (tunica) e “delos” (evidente), mentre quello specifico in greco significa “dalle molte radici”.

Come la sorellina, con cui spesso condivide gli habitat, è cosmopolita.
È impossibile stabilire dove sia nata, in origine.

Alcuni studiosi pensano che provenga dalla Florida, mentre altri, adducendo come motivazione la sua maggiore presenza in Europa, credono che venga dal nostro continente.

La si trova un po’ dappertutto: laghi, piccoli fiumi, stagni… basta che ci sia un po’ d’acqua e potremmo imbatterci in lei.

In Italia sembra che manchi solo nelle Marche, Molise e Basilicata.

Stagno ricoperto di Spirodela polyrhyza

L’aspetto è inequivocabile: piccole foglie da 0,5 a 1 cm, di colore verde, tondeggianti ovoidali, a gruppi di 2 o 3, con la pagina inferiore bruno-rossiccia.

È senza dubbio parente della famosa lenticchia d’acqua (Lemna minor); insieme formano grandi colonie, coprendo di densi tappeti verdi tanti specchi d’acqua.

Da ogni foglia scendono diverse radici, piuttosto corte e filiformi, di colore trasparente o leggermente verdognole.
Il loro numero varia in base ai nutrienti trovati e può anche superare la decina.

Radici di Spirodela polyrhyza

Ok… ma cos’ha di speciale questa pianta?
Innanzi tutto è la più grande della famiglia, il che ci permette, in acquariofilia, di sfruttarne la rapidità di crescita e l’effetto tappezzante.
Allo stesso tempo sarà facile la rimozione, in caso volessimo liberarcene in futuro.

Dal punto di vista scientifico, invece, è estremamente più interessante: è capace di assorbire metalli pesanti come piombo e cadmio, inoltre reagisce velocemente alla presenza di sodio… insomma è perfetta per la fitodepurazione!

Ne sentiremo parlare, in futuro, come fonte alternativa di cibo: è ricchissima di amido e proteine e la velocità di crescita è più di 60 volte quella del mais!

Ha anche diverse proprietà terapeutiche, con effetti diuretici, benefici cardiovascolari, deboli effetti antipiretici ed antibatterici.
Sembra inoltre che sia capace di uccidere le larve di Culex (zanzare che possono essere vettori per diverse malattie, tra cui la malaria).
Nella medicina cinese è conosciuta da centinaia di anni con il nome Fu Ping; viene venduta essiccata.

Spirodela Fu Ping

Un’ultima nota: il nome inglese “duckweed” (erbaccia dell’anatra), con cui vengono chiamate tutte le Lemnaceae, deriva dal fatto che le anatre ne divorano in gran quantità…

…Ma non ci dice quale altro animale ne va matto.
Provate a metterne un po’ nella vasca dei Carassi, o nel laghetto con le Carpe Koi, e li vedrete trasformarsi in autentici aspirapolveri!

Carassius auratus “fringetail”

Dimensioni

  • Larghezza massima: 0,5-1 cm
  • Altezza emersa massima: N/A
  • Lunghezza delle radici: 5 cm

Coltivazione

Si adatta a praticamente tutte le condizioni, eccetto quelle più estreme.
Negli acquari è da preferire alle varianti più piccole, proprio per la maggior facilità di rimozione, mentre negli stagni e nei laghetti tappezzerà velocemente l’intera superficie.

Sarà quindi opportuno pensare ad un contenimento della pianta, sia con rimozione meccanica che inserendo dei pesci che se ne nutrano.
Può essere utile coltivarla in piccole vasche dedicate, messe su balconi o terrazzi, per poterla somministrare ai Carassi una volta alla settimana: le proprietà lassative avranno su di loro un effetto benefico, purificandone l’intestino.

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