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Le piante galleggianti

Salvinia natans

L’erba pesce

Questa particolarissima pianta idrofita è una piccola felce d’acqua, appartenente alla famiglia delle Salviniaceae.

Fino al 1936 era conosciuta solo a causa di alcuni ritrovamenti fossili, risalenti al Pleistocene, trovati nell’area del bacino fluviale nei pressi di Utrecht, in Olanda.
In realtà, era stata scoperta da Linneo, addirittura nel ‘700, ma per molto tempo c’era stata un po’ di confusione con altre specie.

Salvinia natans
Salvinia natans

Questa pianta è oggi diffusa in tutta l’area dell’Eurasia ma, a causa delle sua diffusione cosmopolita, non è raro trovare altre indicazioni.

Era molto comune in Italia, ma purtroppo, a causa delle numerose opere di bonifica e dell’inquinamento, è diventato sempre più raro trovarla in natura.

Sembra comunque ancora presente, nella maggior parte delle regioni del centro e del nord.

Il nome Salvinia fu assegnato dal botanico fiorentino Pier Antonio Micheli, nel 1729, che la dedicò al letterato grecista Antonio Maria Salvini, della stessa città.

Statua di P.A.Micheli, Loggiato della Galleria degli Uffizi, Firenze

Il nome comune, invece, deriva dalla particolare disposizione delle foglie che ricordano, appunto, una lisca di pesce.

Le foglie sono di un bel verde brillante e crescono a coppie ai lati del fusto, lungo fino a 20 cm.

La loro forma è quella di un’ellisse piuttosto allungata, con una concavità “a barchetta” che però si attenua in acquario, fino a risulatare praticamente piatta.

Sia superiormente che inferiormente sono ricoperte da una folta peluria, con funzione idrofuga e protettiva, che le fa apparire vellutate.

Foglie di Salvinia natans

Le radici sono assenti, sostituite dalla terza foglia che cresce in corrispondenza di ogni coppia, rizomorfa e dotata di peli bruni filiformi, con la funzione di assorbire i nutrienti dall’acqua.

Foglia rizomorfa con funzione di radici della Salvinia natans

Da brava felce si riproduce tramite spore, prodotte da luglio a settembre, all’interno particolari organi (sporocarpi) raggruppati alla base delle fronde sommerse.

Si può moltiplicare, più semplicemente, per frammentazione dei fusti o la stolonatura di piantine “figlie”.

Nel mercato acquariofilo è possibile acquistare diversi tipi di Salvinia, ognuna adatta al biotopo preferito.

Si va dalla S.auriculata dell’America del Sud alla particolarissima S.cucullata del Sudest Asiatico.

Salvinia cucullata

Dimensioni

  • Larghezza massima: 3-4 cm, lo stelo arriva a 20 cm
    (in acquario non oltre 12 cm)
  • Altezza emersa massima: 1 cm
  • Lunghezza delle radici: 5 cm

Coltivazione

Pur essendo una felce, necessita di una buona illuminazione, ma non sopporta l’aria secca.
Per questo motivo è consigliato ospitarla in acquari aperti, o con le lampade piuttosto distanti dalla superficie dell’acqua.

La riproduzione veloce e lo spessore delle foglie rende necessaria una rimozione costante delle piante in più o la luce ne sarà bloccata e non riuscirà ad arrivare al fondo.

Si adatta a qualsiasi valore dell’acqua, se ricca di nutrienti, e tollera qualsiasi temperatura a patto che non si scenda al di sotto dei 7°C.
In natura deposita le spore sul fondo aspettando climi più miti per rinascere.

Sembra che i Carassi e le Carpe koi amino cibarsi delle sue radici, mettendone a repentaglio la sopravvivenza.

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