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Piante carnivore in acquario (Utricularia e Aldrovanda)

Il genere Aldrovanda

Descrizione

Dell’Aldrovanda possiamo parlare al singolare, perché il genere è attualmente rappresentato da un’unica specie: l’Aldrovanda vesiculosa.
Ne sono state classificate 18, ma le altre sono tutte estinte.

È una pianta perenne, acquatica, appartenente alla famiglia delle Droseracee.
Pur non esistendo altre specie, si è scoperto che le Aldrovanda sono state molto diffuse, per parecchio; i numerosi resti fossili ci hanno confermato quanto questa pianta fosse comune, in passato.

Piante carnivore: Aldrovanda vesiculosa

Vive galleggiando nei laghi, o comunque in acque stagnanti, pressochè purissime.
Ha la forma di un cilindro compatto, lungo al massimo 20 cm, formato da tante ruote; alle estremità di qeste si trovano le trappole, che possono toccare i 5 mm.
Il colore puo essere verde o rosso.

E’ stato rilevato che l’Aldrovanda e la Dionaea muscipula hanno un progenitore in comune, che ne ha determinato la similarità nella tecnica di caccia.

Dionaea muscipula

Le trappole sono infatti simili; per questo, spesso viene chiamata “Dionea acquatica”, ma a differenza della parente terricola cresce molto piu rapidamente, quasi 1 cm al giorno.

Tutte le Aldrovanda, anche quelle estinte, sono carnivore.
Catturano piccoli organismi per mezzo di trappole a scatto.
Sono piante esclusivamente acquatiche.


Diffusione in natura

Le Aldrovanda, come le Utricularia, erano presenti in quasi tutti i continenti, ma a causa di una “umanizzazione” delle loro zone di crescita, si sono estinte pressochè ovunque.

Resistono, in quanto specie protetta, solo in pochi territori, come Polonia, Germania, Australia…
…e negli acquari dei vari collezionisti.
A questo punto, mi piace definirli “custodi” di un genere sull’orlo dell’estinzione.

La trappola

Recenti ricerche, sul DNA, hanno dimostrato che Aldrovanda e Dionaea muscipula sono imparentate tra loro.

Le trappole sono entrambe composte da due lembi, sulla superficie dei quali troviamo numerosi “trigger”, o recettori.
La Dionaea ne possiede solamente 3-4 per ogni foglia.

Trigger su Dionaea muscipula

La tecnica di cattura è simile, tra le due piante, ma ben diversa è la velocità con la quale la trappola scatta.
Il tempo impiegato da un’Aldrovanda, per la chiusura, è stimato in 1/4 di secondo; una velocità impressionante, se si tiene conto della resistenza dell’acqua.

Inizialmente, la preda rimane bloccata nella zona periferica della trappola, dove alcune ghiandole sono in grado di percepirne l’odore a livello molecolare.

Aldrovanda – Trappola aperta

Nel caso in cui non fosse una vera preda, la trappola si riapre in un tempo che varia dalle 10 alle 20 ore.
Diversamente, altre ghiandole pompano acqua al suo interno, spingendo la preda verso il centro.
Qui troviamo la “zona di digestione”, dove potenti acidi iniziano ad assimilarla nell’arco 30 minuti.

Terminato il processo di digestione, nei successivi 7 giorni (circa) la trappola si riapre, preparandosi ad una nuova cattura.

Il meccanismo di “chiusura a scatto” comporta una complessa interazione tra elasticità, turgore e crescita.
Nello stato scarico, ovvero aperto, i lobi sono convessi (piegati verso l’esterno), ma nella condizione di chiusura, i lobi sono concavi (formando una cavità).

È il rapido capovolgimento di questo stato bistabile che fa scattare la trappola, ma il meccanismo con cui avviene è ancora poco compreso.
Sappiamo solo che quando i peli trigger sono stimolati, un potenziale d’azione (che coinvolge principalmente ioni calcio) viene rapidamente generato, stimolando le cellule nei lobi e nella nervatura centrale tra loro.

A differenza delle Utricularia, L’Aldrovanda non riesce a distinguere tra prede vere o fasulle.
Qui mostro la mia Aldrovanda vesiculosa, dopo una colazione a base di Escargot…

Per quanto riguarda l’habitat palustre, la richiesta di fertilizzazione e i possibili problemi in acquario vi invito a leggere i relativi paragrafi nel capitolo precedente, quello sul genere Utricularia.
Viste le esigenze simili, se li riscrivessi qui dovrei copiare tutto, parola per parola, ma sarebbe noioso per chi sta leggendo l’articolo per intero.

Voglio tuttavia ripetere un punto importante:
Ricordate che le Aldrovanda catturano anche gli avannotti.
Se volete la riproduzione, sono vivamente sconsigliate.

Sul fondo e sull’illuminazione, segnalo di nuovo l’articolo sulla realizzazione di un paludario.

Potatura e riproduzione

Talvolta, la potatura non e’ necessaria, in quanto la pianta tende a crescere da un lato e morire dall’altro.
Sebbene sia una pianta a crescita rapidissima, prima che riempia tutto lo spazio…
…qualcuno ve la chiederà sicuramente… o forse ci penseranno prima i pesci.
A proposito, i Carassi sono vietati!

Nonostante la pianta fiorisca, i suoi fiori sono generalmente singoli e sterili, pertanto si tende a riprodurla per divisione.

Come già visto per le Utricularia, anche le Aldrovanda producono turioni

Aldrovanda vesiculosa – turione

…ma solo se adattate a climi temperati.
L’Aldrovanda vesiculosa, l’unica spescie attualmente esistente, vive sia nelle nostre zone che nei paesi tropicali.
Tuttavia, la riproduzione avviene in modo diverso.

Sottoposte a clima caldo, si riproducono tramite semi; i turioni vengono prodotti solo in zone a clima temperato.
Questo adattamento dei diversi ecotipi, in natura, ci dà un’indicazione ben precisa: con ogni probabilità, se provassimo a tenere un’Aldrovanda a temperatura troppo diversa, rispetto al suo luogo di origine, la condanneremmo ad una morte inevitabile.

Anche sui turioni, vale quanto già detto nel capitolo sulle Utricularia.

Curiosità

Il nome di genere deriva da un naturalista italiano del 1600: Ulisse Aldrovandi.
Fu a lui che venne dedicata dal botanico Giuseppe Monti, che nel 1747 la chiamò Aldrovandia (con la “i”).

In seguito (6 anni dopo), la pianta venne citata nel celebre “Species Plantarum” di Linneo, che però commise un errore di trascrizione, chiamandola Aldrovanda senza la “i”.
Quantomeno, questa sembra la tesi più accreditata.

È interessante come il nome comune in inglese, “Waterwheel”, corrisponda esattamente alla sua forma.

Anche in questo caso, non risultano cultivar derivate da queste piante.
Concludo, anche stavolta, con un elenco di specie; come abbiamo già visto, sono tutte estinte (†) tranne la prima

  • Aldrovanda vesiculosa
  • Aldrovanda borysthenica
  • Aldrovanda clavata
  • Aldrovanda dokturovskyi
  • Aldrovanda eleanorae
  • Aldrovanda europaea
  • Aldrovanda inopinata
  • Aldrovanda intermedia
  • Aldrovanda kuprianovae
  • Aldrovanda megalopolitana
  • Aldrovanda nana
  • Aldrovanda ovata
  • Aldrovanda praevesiculosa
  • Aldrovanda rugosa
  • Aldrovanda sibirica
  • Aldrovanda sobolevii
  • Aldrovanda unica
  • Aldrovanda  zussii
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