Home Piante e alghe in acquario Heteranthera zosterifolia

Heteranthera zosterifolia

Nel caso dell’Heteranthera zosterifolia, o “Stargrass” (“Erba Stella“, in Italiano), i nomi attribuiti alla pianta ci forniscono già diverse indicazioni sul suo aspetto. Scopriamoli assieme.


  • Heteranthera significa che ha “antere differenti”.
    Il fiore è visibile solo in laghetto o in acquario aperto, ma al suo interno ci sono tre stami di lunghezza diversa: uno più lungo e due più corti.

Fiore di Heteranthera zosterifolia

  • zosterifolia deriva dal Greco “zoster” (=nastro), e riguarda l’aspetto nastriforme della foglia (“folia”).
  • Erba Stella” (o “Stargrass”) è invece il nome comune, in verità poco utilizzato, che deriva dalla caratteristica disposizione delle foglie su ogni nodo.


Alcuni la considerano la pianta d’acquario più facile da coltivare.
Alta fino a 50 cm o poco più, presenta foglie sottili, fino a 5-6 cm, senza picciòlo (sessili).

Il colore resta sempre sul verde, ma la tonalità può cambiare notevolmente in base alla luce.
Solo con potenze molto alte la pianta vira verso il giallo, e soltanto con le foglie più esposte.

Gli steli sono molto delicati.
Chi la pianta per la prima volta potrebbe restare sorpreso, per la facilità con cui si spezzano nel maneggiarli.

Crescita

La velocità di sviluppo è elevatissima.
Tra le 100-120 specie più comuni, coltivate in acquario, è probabilmente la pianta dalla crescita più rapida.
Cresce così rapidamente da creare, talvolta, problemi alle altre piante, che spesso si trovano in condizioni di carenza.

Con una sua presenza ragguardevole, oppure in combinazione con altre specie rapidissime (Cabomba, Myriophyllum, ecc.), è consigliato l’uso di un fertilizzante PMDD (fai-da-te).
Questo limiterà l’impegno economico, che con prodotti di marca potrebbe diventare significativo.
Lo vedremo meglio più avanti.

Diffusione in natura

l’Heteranthera zosterifolia è diffusissima nei bacini dei fiumi Uruguay e Paranà, compreso l’affluente principale: il Paraguay.

(clicca per ingrandire)

Oggi la troviamo anche in Nordamerica, ma sembra sia dovuto all’opera dell’Uomo.
Dalla mappa dei ritrovamenti, qui sopra, possiamo notare come la diffusione della pianta si sia fermata davanti all’Amazzonia.
Questo può sembrare molto strano, visto che gli acquariofili la considerano una specie “tipicamente amazzonica”.

Al contrario di quanto accade in Natura, infatti, sembra adattarsi benissimo agli acquari con pH acido, ad esempio con i Caracidi, dove cresce in modo lussureggiante.

È proprio in quelle condizioni che diventa incontenibile.

È quindi comprensibile che venga coltivata nelle vasche degli Hemigrammus, degli Apistogramma, degli Pterophyllum scalare e di altre specie tipiche del bacino amazzonico…
…anche se quei pesci, nei loro habitat, un’Heteranthera non l’hanno mai vista.

L’ipotesi più plausibile, per questa incongruenza tra acquario e Natura, riguarda la temperatura.
L’Heteranthera regge bene fino a 27-28 °C, poi tende a bloccarsi; quando questo accade, deperisce piuttosto rapidamente.
E’ dunque possibile, vicino all’Equatore, che le acque superino tale limite per periodi troppo prolungati.

Allelopatia

Per ora sappiamo che L’Heteranthera è incompatibile con l’Egeria densa.
Esistono sospetti, non ancora confermati, che riguardano Mayaca fluviatilis, Egeria najas, Limnophila sessiliflora e Ceratophyllum demersum.
Questo capitolo potrebbe subire degli aggiornamenti.

Per segnalare o confermare casi di Allelopatia, oppure per smentirli, vi invitiamo a registrarvi sul forum di Acquariofilia Facile, ricordando che l’iscrizione è veloce e gratuita.

Valori dell’acqua

      • Temperatura…. min: 16° – Max: 28° (consigliato: 22-25°)
      • Acidità………….. min: pH 5.5 – Max: pH 8 (consigliato: pH 6-7.5)
      • Durezza………… min: 1 dGH – Max: 20 dGH (consigliato 5-15 dGH)

L’adattabilità di questa specie risulta evidente dai valori riportati, minimi e massimi.
E’ il motivo principale per cui viene considerata una pianta di facile coltivazione, adatta all’acquario del principiante.

Illuminazione

Cresce con qualsiasi potenza di lampade, o quasi.
Non è certo una pianta ombrofila, ma adatta la sua velocità di crescita alla luce di cui dispone.

Ovviamente, se si vuole una crescita rigogliosa, è meglio essere generosi, ma ricordo che una luce intensa aumenta la richiesta di CO2 e di ferro.

Materiale di fondo

Il terreno non ha alcuna importanza.
Cresce su qualsiasi materiale, anche su sabbia o ghiaietto inerte.
Utilizza le radici solo per ancorarsi al terreno, ma assorbe i nutrienti prevalentemente dall’acqua.

Nell’immagine la vediamo su fondo di sabbia inerte, in una zona quasi stagnante, presso la foce del fiume Paranà.

Fertilizzazione

Abbiamo già accennato ad una forte richiesta di tutti i nutrienti, legata alla velocità di crescita.
Raramente si ha a che fare con una pianta così esigente, soprattutto se messa in buone condizioni di luce, CO2 e pH.
Non ha un suo nutriente preferito, richiede tanto di tutto.

I nitrati non dovrebbero mai scendere sotto i 10-15 mg/litro.
Sarebbe meglio restare almeno sui 20 mg, per avere un certo margine.
I fosfati possono diventare un problema sotto i 2 mg/litro.

È pertanto sconsigliata in accquari con soltanto Caridina, piccoli Caracidi, o tutti quei pesci che produrrebbero un carico organico molto scarso.
In questi casi sarebbe necessario introdurre nitrati e fosfati artificialmente.

Se coltivata in abbinamento con altre 2 o 3 specie rapide (ad esempio Bacopa, Miryophyllum, Cabomba…), rende praticamete impossibile qualsiasi eccesso.
Eventuali problemi di alghe, nebbie, nitrati, cianobatteri, ecc., vanno sempre imputati ad un blocco dovuto a carenze.
In questi casi, tutti i fertilizzanti vanno introdotti in quantità almeno doppia, rispetto ai dosaggi consigliati sulle istruzioni… anzi, di solito non basta.

Dove c’è una “Stargrass” è bene tenere sotto controllo le altre piante, che vanno in sofferenza con probabilità piuttosto alta.
Per chi pensasse che stia esagerando, mostro lo sviluppo dell’Heteranthera dell’amico Alessandro, tornato a casa dopo un periodo di assenza.
Osservatela prima e dopo… era passata una settimana:

Suggerisco di confrontarla con l’Hydrocotyle leucocephala a destra (che non è certo una pianta lenta).

Erogazione di CO2

Come abbiamo già accennato la CO2 è necessaria in funzione della luce.
Secondo alcuni, la mancanza di una somministrazione artificiale è addirittura positiva, per fermare l’incontenibile sviluppo della pianta.
In questo caso, però, va sempre coltivata con lampade di scarsa potenza.

Sono scelte che si fanno per motivi estetici, ovviamente.
Se scegliamo un’Heteranthera per assorbire inquinanti, non possiamo avere quei fattori limitanti.

Abbinamenti consigliati

In Natura si trova quasi sempre da sola; forma distese che si estendono per decine di metri.
In acquario, per valori dell’acqua e compatibilità accertata, può essere abbinata con le Ludwigia, gli Echinodorus, le Bacopa, le Alternanthera, l’Hydrocotyle leucocephala, le Cabomba e quasi tutti i Myriophyllum, limitandosi alle specie più comunemente reperibili nei negozi.

Alcuni esperti di aquascaping la ritengono compagna ideale per la Ludwigia inclinata verticillata, perché simile nella forma ma diversa nel colore.

Purtroppo, si tratta di una pianta di difficile coltivazione.

Collocazione in acquario

Consiglio di posizionarla nelle zone laterali, oppure sullo sfondo.
E’ senz’altro possibile creare un cespuglio a centro vasca, ma le potature dovrebbero essere molto frequenti.

Note e curiosità

Appartiene alla famiglia delle Pontederiaceae.
In Natura si presenta spesso nella forma emersa, in zone con pochi centimetri d’acqua.

Heteranthera zosterifolia presso il fiume Uruguay

È quindi particolarmente adatta alla coltivazione in paludario.
Qualcuno ha tentato di tenerla galleggiante, con risultati positivi; tuttavia, con il tempo la pianta tende ad affondare, per andare ad ancorarsi sul fondo.

La sua classificazione risale al 1823, ad opera del botanico tedesco Carl von Martius, che l’aveva individuata e studiata durante la sua permanenza in Sudamerica, tra il 1817 e il 1820.

Carl von Martius

Prima nel 1891, poi nel 1918, vennero classificate due piante che sembravano appartenere ad altre specie: Schollera zosterifolia ed Heteranthera osteniana.
Oggi sappiamo che si tratta sempre della stessa pianta; entrambi i nomi sono accettati come sinonimi di Heteranthera zosterifolia.

A tutt’oggi, salvo casi eccezionali, è l’unica pianta del genere Heteranthera ad essere coltivata in acquario, su 12 specie attualmente classificate.
Per questo motivo, nelle discussioni tra acquariofili, capita raramente di specificare “zosterifolia“.
Il nome Heteranthera viene considerato sufficientemente indicativo.

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