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Tateurndina ocellicauda, il ghiozzo pavone

Le Tateurndina ocellicauda sono originarie della Papua Nuova Guinea ma sono sempre più diffuse nei nostri acquari. I colori sgargianti e l’adattabilità a diversi parametri dell’acqua ne stanno decretando il successo in campo acquariofilo.


Questa specie è caratterizzata da pesci di piccole dimensioni che in natura abitano il fondo di fiumi e stagni. Sono riportati in particolare diversi avvistamenti nella parte orientale della Papua Nuova Guinea, dove sono soliti occupare depressioni alluvionali del terreno.

mappa papua nuova guinea
mappa Papua Nuova Guinea

Gli sgargianti colori e la forma del corpo ricordano vagamente quella dei Gobidi, famiglia alla quale però non appartengono.

Tateurndina ocellicauda (foto di Monica)

Infatti nonostante il nome inglese di questi pesci riporti proprio il termine “Peacock Goby” (letteralmente ghiozzo pavone), questi in realtà fanno parte della famiglia degli Eleotridae, alla quale fra gli altri appartengono anche Hypseleotris compressa

Hypseleotris compressa (foto di Monica)

e il certamente meno famoso “Mogurnda”, che è a tutti gli effetti una grossa Tateurndina.

Mogurnda

Piccolo pesce, grande predatore

Nonostante le ridotte dimensioni, le Tateurndina non sono pesci privi di carattere: pur essendo grandi appena un paio di centimetri, fanno sfoggio di uno spiccato istinto predatorio.
A discapito della loro taglia infatti sono perfettamente in grado di attaccare e sopraffare prede grandi poco meno di loro, come dimostra il seguente filmato nel quale una Tateurndina attacca e mangia una Neocaridina.

Dimorfismo sessuale

Il dimorfismo in esemplari adulti è molto evidente: la femmina ha la testa più appuntita mentre il maschio ha una gobba sulla nuca molto pronunciata. Questa però si manifesta solo nell’età adulta, per cui gli esemplari giovani sono praticamente indistinguibili.

Tateurndina maschio

In letteratura viene indicata la possibilità di distinguere i giovani esemplari per la presenza di una striscia nera che corre lungo la pinna anale delle femmine, che però non sempre è facilmente visibile, rendendo il metodo non del tutto attendibile.

Essendo comunque dei pesci con abitudini piuttosto pacifiche, è abbastanza sicuro comprarli da giovani e allevarli insieme fino alla selezione della coppia, lasciando eventualmente gli altri esemplari in vasca.

Compagni di vasca

In un acquario ben allestito e con un litraggio idoneo possono vivere in piccoli gruppi, anche con compagni di vasca di dimensioni adatte, che magari sfruttino la parte medio-alta della colonna d’acqua, vista l’abitudine delle Tateurndina ad abitare maggiormente la zona di fondo.

In natura le popolazioni di questi pesci sono spesso state avvistate in zone frequentate da esemplari del genere Pseudomugilidae. Questi sono pertanto fra i partner da preferire nell’allevamento in un acquario di comunità, sia per la loro compresenza negli habitat naturali sia per la notevole compatibilità che mostrano in cattività.

Pseudomugil furcatus (foto di DxGx)

Valori dell’acqua e vasca

L’allestimento più adatto è un acquario con sufficienti barriere visive, luce non troppo forte, substrato scuro e non tagliente, in modo da far risaltare i colori degli esemplari. Così facendo i pesci, a volte piuttosto timidi, saranno più intraprendenti e quindi meglio visibili.

Non amano la corrente forte, quindi in caso di utilizzo di un filtro è una buona idea usare qualcosa che ne smorzi il getto.

Non è d’obbligo allevarle in acquario chiuso, sebbene sia importante essere consapevoli che alcuni utenti di Acquariofilia Facile hanno avuto esperienze di abili evasioni, che sono in ogni caso prassi comune a praticamente tutte le specie di pesci. Se non vi fidate è quindi bene valutare di inserirle in una vasca chiusa o dotata di una copertura in plexiglass.

Esempio allestimento per Tateurndina

Le Tateurndina possono essere allevate in acqua di rete, ma l’ideale sarebbe assicurare loro un’acqua tenera e con un pH neutro. Nonostante ciò, essendo pesci piuttosto adattabili, in realtà non hanno grossi problemi nemmeno con valori tendenti al neutro-basico, per quanto probabilmente risulti più efficace allestire una vasca con acqua tenera e acida, così da favorirne la riproduzione.

Per la temperatura non ci sono grosse problematiche: possono essere allevate tra i 20° e i 30°C; possono soffrire un po’ delle temperature più alte, mostrando comunque un’ottima resistenza.

Alimentazione

Questa è decisamente la nota dolente di questa specie.

Gli esemplari appena inseriti quasi mai accettano il mangime secco; inizialmente è probabile che accetteranno solo cibo vivo, per poi con il tempo adattarsi al surgelato/disidratato affiancato dalla predazione di micro e macro fauna presente in vasca.

Riproduzione

Se gli esemplari sono in un acquario idoneo la riproduzione avviene regolarmente sia in un anfratto specifico sia, spesso, dove capita.

In letteratura si riporta l’abitudine delle coppie di deporre in grotte ma, nonostante l’inserimento di piccoli vasi in coccio, molte volte questi non vengono sfruttati, preferendo quasi sempre un legno o una foglia.

Non è inoltre raro vederle scavare una buca sul fondo e completare lì la deposizione; talvolta si sono avute esperienze addirittura di deposizioni sul silicone dell’acquario.

Le cure parentali sono fornite dal maschio, che ventila le uova per qualche giorno e scaccia la femmina che, dopo aver deposto, diventa a tutti gli effetti una “nemica” al pari degli altri compagni d’acquario

Una volta schiuse le uova, anche il maschio perde l’istinto parentale diventando a sua volta un potenziale predatore.

Allevare quindi adulti e piccoli nello stesso acquario è quasi impossibile: il consiglio è di prelevare le uova dopo che la coppia ha deposto ed allevarle separatamente in una vaschetta di accrescimento.

Altra strada percorribile è l’organizzazione di una vaschetta separata per l’accoppiamento dalla quale poi rimuovere gli adulti.

Crescita degli avannotti

Indipendentemente dalla scelta fatta per realizzare la riproduzione dei vostri esemplari, fino alla schiusa delle uova è utile inserire un aeratore. Una volta raggiunto lo stadio di nuoto libero da parte degli avannotti, come mostrato nel primo video qui sotto, l’areatore potrà tranquillamente essere rimosso.

La crescita dei piccoli è abbastanza lenta, nel secondo video potete vedere le piccole Tateurndina a circa un mese di età

 

I piccoli possono essere alimentati con infusori o cibo vivo di piccole dimensioni, come Microworm e Naupli di Artemia, aumentando le dimensioni del cibo man mano che i piccoli progrediscono con la crescita.

Quando gli avannotti saranno sufficientemente grandi da non essere predati, possono essere inseriti insieme agli adulti, che li accetteranno senza attaccarli.

Con questo ultimo video si conclude il nostro articolo; vi aspettiamo sul forum Acquariofilia Facile per parlare insieme delle vostre esperienze con questi fantastici pesci!

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