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Mikrogeophagus ramirezi

Nel 1947, un gruppo di ricercatori scoprì un pesce non ancora classificato, in una piccola laguna formata dalle esondazioni dell’Orinoco: era quello che oggi chiamiamo Mikrogeophagus ramirezi, il più diffuso tra i Ciclidi nani.


Già… adesso lo chiamiamo così… e nemmeno tutti.
Ci sarebbe voluto più di mezzo secolo per dargli un nome, ma questo lo vedremo più avanti.

Nei paesi anglosassoni è conosciuto anche come Ramirez Dwarf Cichlid (Ciclide nano di Ramirez), oppure come Butterfly Cichlid (Ciclide farfalla).

Ovviamente non sono nomi scientifici, ma tenete a mente il riferimento alla farfalla, perché ci servirà più avanti.
Si tratta di un termine legato alla colorazione, decisamente attraente, degli esemplari adulti.

Prima di continuare, vediamone subito un esempio:

Mikrogeophagus ramirezi

Ora torniamo a quel gruppo di ricerca, vicino all’Orinoco…
Ciò che lasciò tutti stupefatti era l’acidità di quelle acque, che sembrava eccessiva per ospitare la vita animale: venne rilevato pH 5

Sì… lo so… oggi non sembra nulla di eccezionale. Sappiamo di pesci, compreso lo stesso ramirezi, trovati in acque sotto pH 4…
…Ma nel ’47 le cose erano un po’ diverse.
Voglio ricordare che il pH era stato ideato solo nel 1909, dalla parte opposta del Mondo, con due guerre mondiali in mezzo.

Oggi, questo splendido animale viene sconsigliato ai principianti; attorno a lui si è creata la fama di “pesce delicato”, ma vedremo che le cose non stanno esattamente così.

Nel frattempo, alcuni paesi gli hanno dedicato un francobollo, e non solo il “suo” Venezuela.
Qui ne vediamo uno dell’Ungheria, ad esempio:

Basta… troppa carne al fuoco!
Meglio andare per ordine, iniziando proprio da quel lontano 1947… e vi consiglio di non perdere il prossimo capitolo.
Non vi servirà per tenere i ramirezi in acquario, ma è decisamente il più avvincente dell’articolo!

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