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Apistogramma baenschi Inka 50

Le schede di Acquariofilia facile sono – per diversi motivi – ormai famose nel mondo dell’acquariofilia. Vi presentiamo quella su un meraviglioso ciclide sudamericano, l’Apistogramma baenschi «Inka». Buona lettura!



Antefatto

Ogni tanto io e il «nanopatico» Luca (in arte Shadow) ci scambiamo qualche immagine di ciclidi nani.

Un giorno, per caso, vidi l’Apistogramma panduro e la sua coda particolarissima; mi piacque subito, ma gli mancava una caratteristica che mi fa impazzire: la cresta!
Dopo nemmeno un giorno, Luca mi ha inviato la foto dell’Apistogramma baenschi e con l’Inka è stato amore a prima vista!
Aveva tutte le particolarità che amo nei «nanetti»: una cresta favolosa, la coda particolare e un bel corpo colorato! La femmina, poi, era davvero particolare con quelle bande verticali!

Apistogramma Baenschi Inka
Foto di Eagle

Eravamo arrivati alla conclusione che quello sarebbe stato il prossimo pesce che avremmo allevato.
Iniziammo le ricerche ma, purtroppo, in Italia non ce n’era nemmeno l’ombra; trovai qualcosa solo su siti stranieri.
Fortunatamente avevo dalla mia parte il «nanopatico», che ha una infinità di contatti: cercando cercando, Luca è riuscito a farseli portare da un rivenditore che ha un sito online.
Da quel momento siamo diventati il forum con più esemplari di questo spettacolare pesce.

Ritrovamento e classificazione

Le prime notizie di questo Apistogramma si hanno grazie a Masatoshi Kuratsu che, durante una spedizioni in Perù nel 2001, li scoprì nel Rio Huallaga e li classificò come Apistogramma sp. «inka». La scoperta venne resa pubblica nel 2002 sulla rivista DATZ; i primi esemplari arrivarono in Francia nel 2003.
Successivamente fu il tedesco Römer a descriverlo scientificamente e a dargli il nome Apistogramma baenschi in onore di Hans Baensch, editore e scrittore di numerosi volumi dell’atlante di acquariologia della Mergus.

Maschio di Apistogramma Baenschi Inka – Foto di Scheccia

Il «nome» completo è Apistogramma baenschi «Inka 50»: «Inka» perché la scoperta è avvenuta nel territorio che era degli Inca; «50» perché è stato scoperto durante la cinquantesima spedizione del team giapponese.

Rio Shanushi e Rio Paranapura, affluenti del Rio Huallaga

Le zone di ritrovamento hanno stupito molto i ricercatori; oltre al Rio Shanushi e Rio Paranapura, affluenti del Rio Huallaga, è stato ritrovato in alcuni affluenti ad altezze che variano dai 600 agli 800 metri sopra il livello del mare.

Apistogramma Baenschi Inka – Foto di Scheccia

L’Apistogramma baenschi è stato inserito nel gruppo degli  Apistogramma nijsseni con i quali condivide alcune caratteristiche fisiche. Questo pesce è anche chiamato, infatti, «Highfin nijsseni» che, tradotto, significa «nijsseni pinna alta» a causa della vistosa pinna dorsale molto più alta di quella del nijsseni (questa è una delle differenze più evidenti tra le due specie).

Dimorfismo sessuale

I maschi sono più grandi delle femmine: i primi arrivano a una lunghezza di circa 6,5 cm mentre le femmine raggiungono i 5 cm.

Le livree maschile e femminile sono molto differenti.
Il maschio si presenta con una pinna caudale arrotondata, tendente al giallo e bordata da una fascia rossa; in prossimità del corpo presenta una macchia caudale di colore nero molto marcato che ha la funzione di ocello e il cui significato lo vedremo più avanti.

Foto di Scheccia – Maschio di Apistogramma baenschi

La pinna dorsale è molto sviluppata, alta e colorata.
A partire dalla testa, la colorazione varia sfumando dal giallo a un colore tra viola e blu lungo tutto il corpo; sono presenti cinque barre verticali scure nella parte posteriore, relativamente sottili.

Femmina di Apistogramma baenschi (foto cicerchia80)

La femmina ha una livrea giallo-argentea, che diviene di un giallo acceso durante i periodi di riproduzione.
La caratteristica che più la differenzia, tra molte specie femminili di Apistogramma, è il suo «vestitino» da vespa: il corpo è striato da cinque barre verticali nere molto più marcate di quelle del maschio.

Valori

L’Apistogramma baenschi è un pesce molto robusto e adattabile.
I valori congeniali prevedono un pH compreso tra 5,5 e 6,5; un KH massimo di 5; una conducibilità bassa, al disotto dei 200 μS.

giovane maschio Apistogramma Baenschi Inka – Foto di Scheccia

Per quanto riguarda le temperature, gradisce – cosa inusuale per gli Apistogramma – una temperatura che va dai 21 ai 26 gradi.

Allevamento e riproduzione

La lunghezza minima dell’acquario per una coppia è 60 cm; trattandosi di un pesce che preferisce le parti basse dell’acquario non ci sono esigenze specifiche per quanto riguarda l’altezza della colonna d’acqua.

Il fondo dev’essere composto da sabbia fine.
L’Apistogramma baenschi si nutre filtrandola, quindi meglio non rischiare problemi dovuti a una granulometria eccessiva.

Non ama la luce forte e gli acquari molto piantumati; la fertilizzazione potrebbe influenzare negativamente la riproduzione.
Meglio, quindi, arredare l’acquario con legni e anfratti.
Preferisce l’acqua leggermente ambrata.

Maschio adulto di Apistogramma Baenschi Inka – Foto di Scheccia

Sono predatori; la loro dieta ideale prevede daphnie, ostracodi, artemie e larve di zanzare.
È bene non eccedere con cibo molto proteico; nel loro habitat, come sappiamo, non si nutrono con la frequenza con la quale li nutriamo nel nostro acquario.

Se le condizioni sono idonee, la riproduzione non è difficoltosa.
Shadow ha avuto numerose riproduzioni ricreando il loro habitat naturale; io, che li allevo in un ambiente diverso, ad oggi non ci sono riuscito.

Foto di Cicerchia80 – Uova di Apistogramma baenschi su noce di cocco

Depongono in anfratti; la classica noce di cocco va benissimo.
Le uova sono di color rosso e si schiudono dopo tre giorni.

Curiosità

L’ocello è poco presente nei nani sudamericani ma molto diffuso, ad esempio, in pesci d’acqua marina.
Ha lo scopo di confondere i predatori fungendo da diversivo.

Apistogramma Baenschi Inka – Foto di Scheccia

L’ocello, infatti, simula un occhio facendo pensare al predatore che quella sia la parte della testa e quindi la zona a cui puntare per un attacco più proficuo; in questo modo la preda può fuggire dalla parte opposta.

Per qualsiasi informazione su questo meraviglioso ciclide vi aspettiamo sul nostro forum di Acquariofilia Facile e vi ricordiamo di leggere i nostri altri articoli su questa specie di pesci nella categoria Ramirezi e altri ciclidi nani.

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