Home Allestimento e Aquascaping Allestiamo un acquario: è facile!

Allestiamo un acquario: è facile!

La gestione

Prima o poi, dovremo fare qualche piccola operazione di manutenzione. Per alcuni è la parte più divertente dell’avere un acquario, per altri la più noiosa.

Cominciamo con l’argomento più discusso…

… il cambio d’acqua

Cambio d'acqua

Premettiamo che, secondo noi, i cambi vanno fatti solo quando servono: non ci sono scadenze da rispettare o calendari a seguire.
Semplicemente, ogni tanto, controllerete alcuni parametri dell’acqua: se qualcosa è alterato si cambia, se invece è tutto stabile….non si fa nulla, anche se non cambiate l’acqua da tre mesi!

A questo proposito potete leggere questo articolo: Cambio d’acqua: necessario o superfluo?

I parametri da monitorare con maggior attenzione sono i nitrati e la conducibilità. Quest’ultima è molto utile negli acquari piantumati, nei quali è possibile che un aumento dei nitrati non si verifichi mai. Un acquariofilo inesperto sarebbe portato a credere che l’acqua sia ancora stabile, ma non è detto che sia così. Molto probabilmente si sono accumulate altre sostanze, come i solfati o i fosfati, che non misura quasi nessuno. Con un conduttivimetro potrete rilevare un eventuale aumento di tutte le sostanze disciolte in acqua, anche quelle che i comuni test non rilevano.

La quantità d’acqua da cambiare varia da acquario ad acquario. Dovrete calcolarla in modo da riportare i parametri alterati ai valori di partenza. Se, ad esempio, i nitrati sono a 50 mg/l e voi volete arrivare a 25 mg/l, dovrete cambiare il 50% dell’acqua, se quella che inserite ha i nitrati a 0.

Nel reimmettere l’acqua è bene stare attenti a non sollevare il fondo, ad esempio «rompendo» il getto d’acqua con la mano, oppure versandola lentamente all’interno di un recipiente.

Cercate sempre di portare la nuova acqua ad una temperatura simile a quella dell’acquario e di introdurla lentamente in modo da non variare repentinamente le condizioni che potrebbero portare a dello stress per i pesci.
Per riscaldare l’acqua è sufficiente utilizzare un piccolo riscaldatore da inserire nella tanica del cambio, o posizionarla davanti ai caloriferi durante l’inverno.

Un altro argomento controverso è…

… la sifonatura del fondo

Le sostanze in decomposizione – come le foglie morte delle piante – si accumulano sul fondo rendendolo «sporco».

Pulizia del fondo…

Ecco perché la maggior parte degli acquariofili ritiene la sifonatura del fondo fondamentale, al pari dei cambi d’acqua.

Eppure quella melma che vorremmo eliminare penetra nel substrato fornendo preziosi nutrienti alle radici. Nutrienti che dovremmo aggiungere artificialmente in un acquario piantumato.

Consideriamo però un caso limite:

  • fauna composta da carassi, o altri pesci che producono un alto carico organico;
  • poche piante in cattive condizioni;
  • cambi d’acqua programmati («Il negoziante mi ha detto che ogni 15 giorni devo fare un cambio…»).

I nitrati saranno più o meno sotto controllo, ma le deiezioni dei pesci restano sul fondo a formare un buon substrato per la proliferazione batterica che può addirittura diventare pericolosa.

Anche in questo caso, non si può generalizzare: bisogna valutare ogni situazione nella sua complessità. In un acquario equilibrato la sifonatura non è necessaria perché lo scarto dei pesci è una ricchezza per le piante, e viceversa. In questo articolo potete trovare una descrizione semplice di quello che intendiamo: Gestione acquario – Esempi con la Fisica.

Esistono in commercio dei sifoni elettrici che permettono di non togliere l’acqua durante questa operazione: l’acqua viene aspirata, passa per una retina che trattiene i detriti e reimmessa in acquario.

Campana aspirarifiuti

Come alternativa ci sono le classiche campane aspirarifiuti che potete trovare a pochi euro, come quella mostrata in figura.
In questo caso alla sifonatura del fondo si aggiunge il cambio d’acqua dato che questa viene tolta e non reimmessa quindi tenetelo in considerazione se le usate.

In qualsiasi caso queste campane possono essere utilizzati per i rabbocchi dell’acqua evaporata.

Un discorso a parte, che in genere trova tutti più o meno d’accordo, va invece fatto per…

… il filtro

Come abbiamo visto, il filtro si compone di diversi materiali, che svolgono funzioni differenti e che necessitano di una manutenzione diversificata.

  • Lana di perlon per la filtrazione meccanica: essendo il primo strato incontrato dal flusso dell’acqua ha anche il compito di trattenere i detriti più grossolani che girano per la vasca. Quando è talmente sporca che da impedire il passaggio dell’acqua può essere sciacquata in una bacinella con un po’ d’acqua dell’acquario, oppure sostituita.
  • Spugne per la filtrazione meccanica/biologica: se posizionate dopo la lana di perlon tendono a sporcarsi meno. Anche in questo caso, quando notiamo una notevole riduzione della portata possiamo toglierle e sciacquarle in una bacinella con un po’ d’acqua dell’acquario. Nel caso ci siano più spugne, si consiglia di sciacquarle una alla volta in modo da non eliminare completamente i batteri presenti.
  • Cannolicchi per la filtrazione biologica: sono la casa dei batteri che permettono il ciclo dell’azoto. Non vanno mai toccati né puliti; se lo facessimo, elimineremmo gran parte dei batteri presenti rischiando un nuovo picco dei nitriti. Abbiamo infatti imparato che non tutti i batteri sono cattivi…
E’ vero non lo siamo…

Le malattie di pesci

Ovviamente ci auguriamo che i vostri pesci rimangano sempre in salute ma, come tutti gli animali, anche loro possono ammalarsi.

Forse questo pesce ha qualcosa che non va…

L’argomento è molto vasto e non possiamo trattarlo in modo esaustivo in questo poco spazio. Sappiate comunque che, nel nostro forum, ci sono esperti in grado di aiutarvi in caso di eventuali malattie dei pesci.

Quello che ci interessa è capire perché i pesci possano ammalarsi.

Talvolta capita di acquistare pesci già malati, o talmente debilitati che si ammalano e muoiono dopo l’inserimento in acquario. Ma questo avviene dopo pochi giorni o settimane; se passa più tempo la causa è da ricercare altrove. E molte volte la causa per cui si sono ammalati dipende dalla nostra gestione.

Se si pensa a curare la malattia senza preoccuparsi del motivo per cui il pesce si è ammalato, probabilmente si ammalerà di nuovo.

La prevenzione è la cura migliore: la maggior parte delle malattie si può curare osservando i pesci, interpretandone i comportamenti e facendoli vivere nelle condizioni simili a quelle del loro habitat. Se li teniamo in condizioni inadatte non facciamo altro che aumentare il loro stress; questo porta all’abbassamento delle difese immunitarie e ad un rischio maggiore di malattie.

Sovrappopolazione dell’acquario, valori chimici dell’acqua inadeguati, assenza di rifugi, alimentazione errata ed elevato carico organico sono le cause più comuni di stress per i pesci.

Accidenti! Le patatine sono fredde anche questa volta.

In queste condizioni i pesci sono più soggetti a malattie.
Vediamo le principali:

Batteriosi (Chondrococcus): di solito si manifesta sotto forma di macchie bianche accompagnate da una corrosione delle pinne. È un batterio normalmente presente negli acquari ma innocuo per pesci sani, con buone difese immunitarie. Essendo un’infezione a decorso molto rapido, può portare alla morte in poche ore.

Feci filamentose: sono il sintomo di un’infezione intestinale solitamente associata ad un’alimentazione non adeguata.

Occhi bianchi, opachi e/o sporgenti: sono sintomi di una infezione causata da acqua troppo tenera per la specie.

Malattia dei puntini bianchi (Ichthyophthirius multifiliis): è forse una delle malattie più diffuse ed è causata da un minuscolo parassita che utilizza i tessuti degli animali acquatici per crescere e nutrirsi. Gli animali infestati mostrano la comparsa di puntini bianchi sul corpo.

Se sospettate che il vostro pesce sia malato non fatevi prendere dal panico ma cercate di intervenire quanto prima.

Se potete, togliete subito i pesci malati dall’acquario; a tale scopo va benissimo una qualsiasi vaschetta in plastica anche di pochi litri.

In questo modo non solo si evita la contaminazione degli altri pesci, ma anche la somministrazione di medicinali in acquario. Si tratta di sostanze che poi dovremo eliminare con l’utilizzo dei carboni attivi e con cambi d’acqua.

E adesso… buon divertimento!

Se siete arrivati fino a questo punto, il vostro primo acquario è ormai avviato. Non vi resta che rilassarvi e godervi i risultati che avete ottenuto. Permetteteci di ricordarvi che deve essere un divertimento, non un lavoro.

Questo è lo spirito del nostro forum, Acquariofilia Facile, al quale vi invitiamo a registrarvi gratuitamente.

La prima stesura di questo articolo è stata fatta diversi anni fa da Saxmax con il contributo importante di WilliamWollace e l’immane lavoro di impaginazione e revisione del mitico Rox, oltre che di Sini e Diego. Poi è rimasto in cantina coperto da polvere e ragnatele fino a quando non è stato riesumato, pulito con attenzione e completato con alcune piccole parti ancora mancanti. Se oggi possiamo quindi presentarvelo in questa veste finale il merito va tutto a loro.

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