Home Allestimento e Aquascaping Allestiamo un acquario: è facile!

Allestiamo un acquario: è facile!

L’acquario è avviato

La maturazione

Una volta arredato e riempito il vostro acquario non dovete fare più nulla: è il momento di aspettare che il filtro «maturi».

Homer che riposa
Buon riposo…

E cosa aspettiamo? Che si avvii il famoso ciclo dell’azoto.

In ogni acquario ci sono deiezioni, cibo avanzato, foglie in decomposizione.
Esatto, si de-compongono, liberando le sostanze che componevano questo materiale organico, tra le quali l’azoto.
L’azoto, grazie ai batteri, si trasforma in ammoniaca (NH3) e/o ammonio (NH4+). La percentuale di ammoniaca è irrilevante se il pH è acido (inferiore a 7); aumenta se il pH è neutro o basico (7 o superiore).

L’ammonio/ammoniaca viene poi trasformato – dai batteri Nitrosomonas – in nitrito (NO2), molto tossico per i pesci: si lega all’emoglobina al posto dell’ossigeno impedendo all’animale di respirare.
A seconda delle varie specie, la quantità di nitrito tollerata varia; ma si parla sempre e comunque di valori molto bassi, sotto 1 mg/litro se non meno.

Fortunatamente ci sono altri batteri (Nitrospira e Nitrobacter) che trasformano il nitrito in nitrato (NO3), che non è tossico per i pesci, se non a livelli alti.

Perché si formino i batteri e abbia luogo questo ciclo, è necessario aspettare almeno un mese.

Davvero?

Se qualcuno vi dicesse che basta molto meno… ignoratelo. Nel forum abbiamo assistito alla morte per asfissia di troppi pesci inseriti troppo presto in un acquario non ancora maturo.

I primi batteri all’opera saranno i Nitrosomonas. Di conseguenza, dopo qualche giorno, assisteremo ad un sostanzioso aumento di nitriti: è quello che tra acquariofili si definisce «picco».

Andamento di ammonio/ammoniaca, nitriti e nitrati nel tempo (clicca per ingrandire)

Successivamente si daranno da fare i Nitrobacter, i quali inizieranno a trasformare i nitriti in nitrati.
Assisteremo quindi ad un calo dei primi e ad un aumento dei secondi.
Ad un certo punto i nitriti non verranno più rilevati dai test: ogni pericoloso nitrito verrà immediatamente trasformato in innocuo nitrato.

Quando accadrà, il vostro filtro sarà «maturo».

Per maggiore sicurezza potremo buttare nell’acquario un pizzico di mangime per i pesci: se assisteremo ad un aumento di nitrati senza una comparsa dei nitriti, avremo raggiunto la «maturazione».

Esempio “semplificato” di ciclo dell’azoto (clicca per ingrandire)

Per approfondire l’argomento vi invitiamo a leggere i dettagli sul Ciclo dell’azoto e filtro biologico in acquario.

I test

Tranquilli, non spaventatevi! Non vogliamo farvi comprare decine di test e passare il vostro poco tempo libero ad utilizzarli!

Qualcuno però è necessario.

Durante la maturazione quelli utili sono i seguenti:

NO: ci permette di rilevare i nitriti presenti e quindi determinare l’avvenuto «picco».

NO: serve per determinare la quantità di nitrati presenti in vasca e quindi stabilire se il filtro ha cominciato a lavorare correttamente nella trasformazione dei nitriti.

Per questi due test esistono sia le striscette che i reagenti, anche se molti ritengono le prime poco precise ed affidabili.

Ci sono molti utenti che hanno riposto in cantina tutte le loro provette e conducono l’acquario guardando unicamente pesci e piante. Il nostro obiettivo è la piena conoscenza del vostro acquario, ma almeno all’inizio i test ci aiutano a capire cosa succede e le variazioni di valori che possono risultare importanti.

E se avete qualche dubbio…

… tranquilli: vi aiutiamo noi!

Potete ovviamente consultare la sezione Chimica del forum, nella quale troverete tutte le informazioni di cui avete bisogno.

Oltre ai test di cui sopra, è opportuno poter misurare i seguenti valori.

pH: misura la basicità o l’acidità dell’acqua e può variare da 0 a 14. Il valore 7 indica un’acqua neutra; valori inferiori definiscono l’acqua acida, quelli superiori basica. Per la misura del pH esistono sia le striscette che i reagenti. Potete anche considerare l’acquisto di un pH-metro elettronico: costa come un test a reagente, ma se ben tenuto vi durerà molto più a lungo.

Livelli di pH

KH: misura l’alcalinità dell’acqua. Serve come indice della durezza carbonatica ossia della quantità dei bicarbonati e carbonati disciolti in acqua. Il suo valore è molto importante: più è alto il KH, più sarà difficile far scendere il pH (CO2, pH e KH: spiegazione semplice dell’effetto-tampone). Per la misurazione del KH vi consigliamo di utilizzare i test a reagente.

GH: misura la durezza totale dell’acqua, data dalla somma di calcio e magnesio. Come per il KH, il consiglio è di utilizzare i reagenti.

PO4: indica la quantità di fosfati presenti in acqua. È importante per la fertilizzazione perché l’assenza di fosfati impedisce l’assorbimento di diversi nutrimenti da parte delle piante. Presto vi imbatterete in questa «regola»: i fosfati devono stare in un rapporto 1:10 con i nitrati (cioè se ho i nitrati a 10 mg/litro, allora dovrei avere i fosfati ad 1 mg/litro). È una regola generica e non valida per tutti gli acquari; e soprattutto non è un obiettivo da raggiungere ad ogni costo. Per la misura dei fosfati esistono solo i test a reagente.

Conducibilità: misura i sali disciolti in acqua ed è una valore che ci aiuta molto per la fertilizzazione (Utilizzo del conduttivimetro in acquario).

Per la sua misurazione può essere utilizzato un conduttivimetro elettronico, come quello mostrato in figura, reperibile online tra i 10 ed i 15 euro.
Non è necessario comprare uno strumento di precisione: non ci interessa tanto il valore della conducibilità, quanto la sua variazione.

Per maggiori dettagli vi invito a leggere questo articolo: Test per acquario.

Vorremmo sottolineare una cosa: i test sono utili, ma non dobbiamo essere schiavi dei valori perfetti. La differenza di un punto di GH o KH, ad esempio, non fa nessuna differenza: quelli che usiamo sono poco più che giocattoli, non strumenti di precisione.

Per capire meglio questo discorso riportiamo un brano tratto da una discussione sul nostro forum:

Utente: I valori che voglio raggiungere sono 3,5 dKH e 6,5 pH. Faccio cambi con acqua d’osmosi e di rubinetto. Il KH si abbassa al valore da me voluto, ma dopo un un paio di ore si alza a 4 dKH! Come devo fare per stabilizzarlo a 3,5 dKH, almeno per una settimana?

Cuttlebone: Siamo parlando di mezzo punto di KH… misurato con i nostri test…

Utente: Adesso è 1 punto dKH, ho un KH di 4,5…

Cutteblone: Eh, ora si che son problemi… Ma dai, su, pensi davvero che nell’ambiente naurale i valori siano immobili? Tra piogge, siccitá, alluvioni, tsunami, ecc…

For: Cuttlebone ha sottinteso due cose: i test che usiamo non sono abbastanza sensibili e affidabili per concentrarsi su un mezzo grado di KH; e cercare di far «tornare i numeri» a volte fa perdere di vista il loro significato. Se il KH è 3 o 4 l’acqua è comunque tenera. Non vedo nessun pericolo per i pesci, il vero motivo per cui controlliamo i valori…

roby70: … scusa le domande forse stupide Premessa: hai detto che vuoi mantenere il KH fisso a 3 perché con pH 6,5 la tabellina ti dà una quantità di CO2 corretta. Se invece passi a KH 4, sempre la tabellina, ti dà CO2 elevata. Domanda 1: per essere sicuro della CO2 immessa hai fatto la prova del pH shakerato? Domanda 2: perché non lasci com’è il KH ed abbassi l’erogazione di CO2? Il pH dovrebbe salire leggermente e la famosa tabellina ti darebbe un valore corretto. Domanda 3: come fai il test del KH? Con uno strumento di precisione? I test che usiamo sono poco più che giocattoli e basta prendere l’acqua in punti diversi dell’acquario per avere valori leggermente diversi. E stiamo parlando di una goccia di differenza.

Non vi riporto tutto il topic, ma penso abbiate capito il senso…

Le alghe

Nel primissimo periodo di vita di un acquario le alghe sono inevitabili o quasi.

È importantissimo ricordare che nel canonico mese di maturazione, la flora batterica colonizza il filtro. Successivamente gli stessi batteri raggiungono tutto il resto dell’acquario e perché ciò avvenga sono necessari alcuni mesi.

In questo periodo, quando ancora la colonizzazione non è completa, è possibile che arrivino le temutissime alghe. Fondamentale è non farsi prendere dal panico.

Non aspettate però di arrivare a questo punto

Alcune alghe, come le diatomee, andranno via da sole: sono ghiotte di silicati e, quando questi scarseggeranno, spariranno da sole.

Le alghe filamentoseOedogonium capillare, sono anch’esse presenti quasi sempre poco dopo l’allestimento.I loro nemici più importanti sono i batteri del ciclo dell’azoto e quando questi scarseggiano le filamentose se la spassano.

La faccenda si fa più complessa se parliamo di cianobatteri (che non sono alghe).

Immagine tratta dall’articolo «Cianobatteri in acquario»

Per una serie di motivi, un acquario giovane può esserne invaso. La «terapia del buio» li sterminerà e, nel frattempo, la flora batterica sottrarrà loro spazio e nutrimento.

Favorendo la crescita delle piante si ostacolano le alghe, come spiegato in questo articolo: Piante contro alghe – Esempi con la fisica. I batteri ostacolano le alghe ancor di più; ovviamente se in acquario è presente un carico organico adeguato.

Evitando di mettere l’acquario in una zona particolarmente esposta alla luce del sole ridurrà i problemi con le alghe. In linea generale, ricordate che nulla va sprecato. Se c’è del nutrimento in acqua, qualcuno se lo accaparrerà.

In base alle condizioni che creeremo, i fruitori potranno essere le piante, la flora batterica o le alghe. Troverete molte informazioni utili sulle alghe nell’articolo Alghe in acquario: rimedi contro le specie più comuni o chiedendo sul forum nella sezione dedicata ad Alghe e cianobatteri.

L’inserimento dei pesci

Eccoci giunti alla fase più divertente, e più pericolosa, dell’allestimento di un acquario.
Pericolosa perché effettivamente le prime tegole per l’entusiasmo spesso arrivano in questo momento. Anche alcuni degli autori di questo articolo, dopo aver allestito i primissimi acquari, hanno dovuto fare i conti con alcuni decessi nei primissimi giorni. In questo paragrafo cercheremo di capire come ridurre i rischi.

Innanzitutto, avendo già pianificato l’allestimento, andrete dal negoziante già con le idee chiare. È molto importante, perché chi sceglie i pesci solo al momento dell’acquisto va quasi sempre incontro a problemi. Sono migliaia gli acquariofili che cercano informazioni su un pesciolino dopo averlo acquistato, scoprendo che è inadatto al proprio acquario.

Secondariamente, è bene non inserire tutti i pesci in una volta sola ma iniziare dai più piccoli con un numero ristretto di esemplari. In questo modo abitueremo la flora batterica al nuovo carico organico (la cacca dei pesci) senza sovraccaricarla di lavoro. Aumentando improvvisamente il carico organico potremmo avere un aumento dei nitriti, con tutte le conseguenze negative.

Acquario Malawi

A distanza di qualche giorno/una settimana procedere man mano con l’inserimento dei pesci più grandi o aumentando il numero di quelli presenti.

Arrivati a casa coi nuovi inquilini, è giunto il momento dell’acclimatamento.

La cosa migliore sarebbe quella di utilizzare una «vasca di quarantena», ma non tutti ne hanno la possibilità, sia in termini economici che di spazio.

No… un bicchiere non va bene come vasca di quarantena…

Per prima cosa quindi cercheremo di uniformare la temperatura e i parametri chimici dell’acqua.

È sufficiente inserire nell’acquario il sacchetto con i pesci per circa dieci minuti. Passato questo tempo lo apriremo e aggiungeremo ogni 3 o 4 minuti un bicchiere d’acqua dell’acquario. Ad un certo punto, quando l’acqua aggiunta sarà più di quella già presente nel sacchetto, preleveremo i pesci col retino (o con le mani) e li libereremo nella vasca. L’acqua rimasta nel sacchetto la butteremo via.

Evitando di mettere nel nostro acquario l’acqua del negoziante ridurremo il rischio di introdurre malattie. Inoltre, procedendo in questo modo, eviteremo di esporre i pesci a shock osmotici. A volte l’acqua del negoziante ha una conducibilità di circa 3000 µS/cm, ben più alta dei 300-600 che di solito si hanno in acquario!

Vi invito comunque a leggere l’articolo Inserimento e quarantena dei nuovi pesci e chiedere consigli nella sezione di Acquariologia generale.

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