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Terminalia catappa in acquario

I principi attivi

I «principi attivi» sono tutte quelle sostanze che possiedono un’attività biologica e che sono dotate di effetto terapeutico, benefico o tossico. Moltissime sostanze naturali possiedono tutti e tre questi effetti; come abbiamo visto, l’elemento discriminante è quasi sempre il suo dosaggio.
In pratica, molte sostanze che hanno un effetto terapeutico a bassa concentrazione possono diventare tossiche o anche letali a più alte concentrazioni.
Come diceva il nostro amico Paracelso.

Quali sono i principi attivi presenti nelle foglie essiccate di catappa? Fondamentalmente, l’attività biologica della catappa è dovuta a tre gruppi di sostanze: flavonoidi, tannini e saponine.

Flavonoidi

Sono pigmenti vegetali, prodotti secondari delle piante (non sono essenziali per la semplice crescita, sviluppo o riproduzione).
La loro funzione è associata ai vari meccanismi di difesa contro agenti chimico-fisici (temperatura, raggi UV, ecc.) e predatori (animali erbivori, microrganismi patogeni, ecc.), e in moltissimi casi anche alla riproduzione (colorazione di fiori, semi, frutti, ecc.).
I flavonoidi presentano una struttura chimica di base costituita da tre anelli di carbonio; a seconda di cosa è legato a questi anelli, è possibile distinguere circa 6.500 molecole di flavonoidi.
In base alla loro struttura chimica possono avere proprietà antibatteriche, antivirali, antinfiammatorie e antiossidanti.

Schema di una molecola di flavonoide
Schema di una molecola di flavonoide

Le foglie di catappa hanno un contenuto particolarmente elevato di flavonoidi (circa 265 mg/g); in particolare troviamo il kampferolo e la quercetina.
Entrambi sono due potenti antiossidanti; la quercetina, in particolare, è importante nel metabolismo della Vitamina E ed è, inoltre, un forte inibitore enzimatico.

Tannini

Sono sostanze astringenti che rientrano nel grande gruppo dei polifenoli; in passato erano molto utilizzati per conciare le pelli e trasformarle in cuoio.
I tannini, presenti nelle cellule epidermiche dei vegetali, proteggono dalla penetrazione di batteri e funghi; hanno anche una notevole capacità di precipitare i sali dei metalli pesanti.
Le foglie di catappa, insieme al frutto del melograno Punica granatum, posseggono un elevato contenuto di tannini; in particolare di punicalina, punicalagina e tercatina, molecole studiate in farmacologia per le loro proprietà antinfiammatorie.

Saponine

Sono composti per lo più amari, con notevoli proprietà tensioattive (schiumogene – da cui il nome) e antimicrobiche.
Alle saponine sono riconosciute proprietà fortificanti, antinfiammatorie, diuretiche, espettoranti e di stimolazione ormonale; inoltre supportano l’assorbimento intestinale e legano il colesterolo.
Se assunte per via alimentare, anche in elevate quantità, non determinano particolari problemi; se iniettate direttamente nel flusso sanguigno, invece, si dimostrano molto tossiche in quanto provocano emolisi (dissoluzione dei globuli rossi).
Ne sono particolarmente colpiti gli animali ectotermi (a sangue freddo) e, in particolare, i pesci.
Molte piante ne contengono quantità tali da essere utilizzate come base per preparare veleni per frecce.

Pesca con l’arco; immagine tratta da Selecta genera et species piscium (1829)

Non è chiaro cosa determini l’effetto antibatterico da un lato e l’effetto tossico sui pesci dall’altro.
Molto probabilmente dipende dalla presenza, spesso in quantità significative, di molti tipi di flavonoidi e tannini. Queste sostanze, in associazione con l’effetto emolitico delle saponine, provocano oltre certi livelli di concentrazione un effetto tossico sui pesci.
Contemporaneamente, flavonoidi come la quercetina inibiscono enzimi specifici dei batteri bloccandone la moltiplicazione.

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