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Terminalia catappa in acquario

Utilizzo

Nella medicina tradizionale orientale le foglie di catappa sono ampiamente utilizzate per curare malattie della pelle, piaghe della bocca, epatiti, problemi intestinali, indigestione, bronchite e persino tubercolosi. In moltissimi casi, il loro effetto terapeutico è stato valutato attraverso veri e propri in studi scientifici, pubblicati su riviste mediche, che hanno confermato l’ampio spettro d’azione; in particolare, gli effetti antibatterico, antivirale, antimicotico e antinfiammatorio.

L’utilizzo delle foglie di catappa è ampiamente diffuso tra piccoli e grandi allevatori ittici e, anche in questo caso, sono state condotte numerose ricerche specifiche nell’uso della catappa in acquariologia.

Foglie essiccate di terminalia catappa
Foglie essiccate di terminalia catappa

In questo ambito, sono state confermate le seguenti proprietà:

  • antimicotiche: è stata dimostrata l’attività antifungina della catappa contro l’Aspergillus fumigatus, e molti allevatori la utilizzano per prevenire le infestazioni fungine delle uova;
  • antibatteriche: l’effetto della catappa su numerosi ceppi batterici, sia gram-negativi che gram-positivi, è stato ampiamente dimostrato;
  • antiparassitarie: la catappa è efficace sia nei confronti di protozoi, quali Trichodina sp., che di vermi platelminti quali Gyrodactylus sp. e Dactylogyrus sp.;
  • antinfiammatorie: la catappa stimola e rafforza le mucose.

Le proprietà antibatteriche

Concentriamo la nostra attenzione sulle proprietà antibatteriche della catappa.

Diverse ricerche scientifiche hanno verificato l’effetto dell’estratto di foglie di catappa essiccate sulla crescita batterica. I ricercatori hanno preparato un estratto di catappa, lasciando in infusione 1 kg di foglie essiccate in 20 litri di acqua distillata per 3 giorni a temperatura ambiente. Il tutto è stato filtrato, in modo da ottenere un estratto con una concentrazione di 50 mg di foglie essiccate ogni mL di acqua distillata.

La presenza o meno di un effetto sulla crescita batterica è stata valutata determinando la concentrazione minima inibitoria (MIC , Minimal Inhibitory Concentration), che indica la più bassa concentrazione di una sostanza capace di inibire la crescita di un batterio.
La MIC viene determinata in vitro, saggiando una concentrazione standard di batteri con una serie di diluizioni di una data sostanza.

Concentrazione Minima Inibitoria (clicca per ingrandire)

L’estratto di catappa è stato testato su 15 diverse specie batteriche patogene: Aeromonas hydrophilaAeromonas sobriaPhotobacterium damselaPasteurella pneumotropicaBurkholderia cepaciaPseudomonas aeruginosaPseudomonas oryzihabitansProteus valgarisVibrio parahemolyticusVibrio fluvialisVibrio alginolyticaShewanella putrefaciens, Stenotrophomonas maltophiliaKlebsiella pneumonia e Enterococcus fecalis.
Tutte queste specie batteriche (che causano malattie quali idropisia, corrosione della pelle, marcescenza delle pinne…) erano state precedentemente isolate in pesci tra i più diffusi in acquariofilia.

I risultati dei test hanno evidenziato che l’estratto di foglie di catappa essiccate riesce ad inibire significativamente la crescita di tutte e quindici le specie batteriche, con una MIC che varia tra 0,8 e 2 mg/mL di coltura batterica.
In pratica, inserendo 2 mg di estratto in 1 mL di coltura batterica, si osserva un blocco nella crescita batterica.

Il dosaggio

Per gli acquariofili abituati a ragionare in termini di numero di foglie: 1 g di estratto (1 mL) deriva da 50 mg di foglie essiccate; pertanto, 1 mg (1 μL) di estratto corrisponde a 0,05 mg di foglie essiccate.
La concentrazione minima inibitoria, quindi, ammonta a 0,04–0,1 mg di foglie di catappa essiccate per millilitro di coltura batterica; o 10 g di foglie essiccate ogni 100 litri di coltura.

Le foglie di catappa essiccate di grandezza 16 – 20 cm pesano circa 1,3 g ognuna. Al fine di ottenere un effetto battericida nei confronti dei patogeni, sono necessari da 4 a 10 g di foglie di catappa essiccate in 100 L di acqua dell’acquario. Di fatto parliamo dalle 3 alle 8 foglie di grandezza compresa tra 16 e 20 cm in 100 L.

Di solito, sulle confezioni troviamo l’indicazione di 2 foglie (16 – 20 cm) ogni 100 litri; in pratica, un po’ meno della concentrazione minima inibitoria emersa dalle ricerche. Questo ci fa pensare che è sicuramente possibile, e spesso necessario, aumentare il numero di foglie da inserire rispetto alla quantità consigliata.

La tossicità

Come amava ripetere Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim (Paracelso, per gli amici): «Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto».

Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim, detto Paracelsus, o Paracelso (1493 – 1541)

Una volte messe in luce le proprietà terapeutiche e benefiche della catappa, è ora il momento di valutarne l’effetto tossico.

Il metodo standard, in tossicologia, è il famoso test CL50 che vuol dire «Concentrazione Letale 50» (in inglese LC50, da Lethal Concentration 50).
Si riferisce alla concentrazione di una sostanza, somministrata una volta sola, in grado di uccidere il 50% (cioè la metà) di una popolazione in un certo lasso di tempo.

Per quanto attiene l’acquariologia, sono stati effettuati test di tossicità su Guppy (Poecilia reticulata)Betta splendens, Carpe Koi (Cyprinus carpio), Carassi (Carassius auratus) e Tilapia del Nilo (Oreochromis niloticus).
Sulle prime tre specie è stato testato l’estratto di foglie essiccate preparato come illustrato in precedenza; sui Carassi e la Tilapia è stato invece utilizzato un estratto a base di etanolo (sul quale non ci soffermiamo).

I test

Sono state allestite una serie di vasche da 50 litri nelle quali sono stati acclimatati 30 esemplari di Guppy di circa 2 cm, 30 Betta splendens di 4 cm e 30 Carpe Koi di 2,3 cm (quindi individui molto giovani).
La tossicità acuta dell’estratto è stata valutata a 24h, 48h, 72h e 96h.

Tossicità della catappa

I risultati sono molto chiari ed evidenziano che la specie più sensibile è stata il Guppy con una CL50 di 6,2 mg/mL dopo 24h (in pratica, con concentrazioni di estratto pari a 6,2 mg/mL, dopo 24h sono morti 15 Guppy, pari al 50% dei 30 iniziali).
Per tempi di esposizione più lunghi la CL50 diminuisce fino ad arrivare a 5,6 mg/mL a 96h.
La CL50 a 24 h per la Carpa Koi è risultata pari a 7,6 mg/mL, mentre per i Betta è risultata pari a 8,6 mg/ml.
Come era logico aspettarsi, la tossicità varia soprattutto in funzione della dimensione dei pesci.

L’effetto tossico dell’estratto sui pesci si è manifestato attraverso l’aumento della frequenza respiratoria (accelerazione dei movimenti degli opercoli branchiali) e il nuoto in superficie.
Quando i pesci morti sono stati esaminati, è stato osservato che avevano branchie gravemente danneggiate, ricche di muco e con evidenti depositi solidi.
Al termine del test, tutti i pesci sopravvissuti si sono ripresi completamente quando trasferiti in acqua priva di estratto.

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