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Inserimento e quarantena dei nuovi pesci

Inserimento e quarantena dei nuovi pesci

Vi siete mai chiesti quale sia il metodo più corretto per inserire i pesci in acquario? Con questo articolo vi sveliamo tutti i segreti di questa delicata fase e come fargli una corretta quarentena.


Come per qualsiasi altro animale domestico, quando si porta a casa un pesce ci sono particolari procedure da mettere in atto.

Servono a far ambientare il nuovo ospite con le nuove condizioni dell’acqua, evitando il cosiddetto shock osmotico, che può causare situazioni di stress o addirittura epidemie.

Il trasporto

Molti non fanno caso al trasporto del pesce nella propria auto.
Affidano il pesce al passeggero, o peggio lo tengono tra le gambe; poi, come abili piloti, sfoggiano abilità di guida non comuni…

Porsche

…incuranti delle curve, dellle frenate e delle irregolarità dell’asfalto.
Esistono casi anche più estremi: quelli che lasciano il sacchetto in macchina, magari per ore, sotto il Sole cocente o al freddo polare.
Questo causa al pesce uno stress non indifferente, che può portare le difese immunitarie ad abbassarsi.

Oltre ad una guida tranquilla, è buona norma coprire il sacchetto con un giornale ben chiuso.
Il buio permetterà al nostro amico di calmarsi, evitando stress inutili.

La quarantena

Si dovrebbe evitare di introdurre direttamente un pesce in acquario, così da poterlo osservare per almeno una settimana, valutarne le condizioni di salute ed evitare epidemie.
Si può fare direttamente con l’acqua della vasca.

È consigliato sciogliere in acqua, prima di inserire il pesce, un cucchiaino di sale non iodato ogni 10 lt di acqua.
Con specie di acque molto acide, come i ramirezi, è preferibile dimezzare la dose.
Il sale, in queste quantità, funge da blando antibatterico; ha anche una funzione antistress e migliora la funzione branchiale.

Non occorre una vasca grande e non deve essere nemmeno arredata, il filtro va evitato, cambiando l’acqua ogni tanto.

Al massimo, se proprio volete, un piccolo filtro meccanico, a spugna.
Ricordate che deve funzionare solo qualche giorno; non avrete mai il tempo di portarlo a maturazione.

L’inserimento

Introdurre correttamente un pesce in acquario, come detto all’inizio, è molto importante per farlo ambientare.
Neanche a noi piacerebbe, se un alieno ci prendesse al volo e, senza spiegarci nulla, ci trasportasse su un altro pianeta, per quanto abitabile esso sia.

La procedura di inserimento andrebbe fatta due volte: sia quando il pesce viene messo in quarantena, sia quando viene portato in acquario, sopratutto se si è usato il sale nella vaschetta di quarantena.

L’inserimento corretto è formato da una serie di passi successivi.

  • Inserire il sacchetto chiuso in acqua, per 15 minuti.
  • Aprire il sacchetto e attendere altri 10 minuti.
  • Alternando, togliere un bicchiere d’acqua ogni 2 minuti e riversare quella dell’acquario, continuando per altri 20 minuti.

Alcuni pesci, per la delicatezza della cute o per gli occhi sporgenti, non dovrebbero essere presi con il retino.

Sarebbe meglio prenderli con le mani, o comunque evitare il contatto con oggetti che potrebbero ferirli.

Riversare in acquario l’acqua del sacchetto, arrivata dal negozio, secondo alcuni è un ottimo veicolo per patologie più o meno gravi.

Non è sempre così, ovviamente… Ci sono negozi che sembrano ospedali, dove l’acqua è addirittura sterilizzata con lampade UV.
Tuttavia, dato che non possiamo conoscere tutti i negozi d’Italia, diamo questo avvertimento mettendoci nel caso peggiore.

Su questo argomento anche Diana Walstad ha pubblicato un articolo per metterci in guardia e sul nostro portale lo potete trovare in Italiano: Ricerca sui parassiti dei pesci d’acquario.

Per prelevare un pesce dalla busta, bisognerebbe svuotare il sacchetto dentro il retino, e non cercare di penderlo dalla busta.
Una buona alternativa consiste nel lasciare il sacchetto quasi senza acqua, e in pochi secondi rovesciarlo direttamente in vasca.
La situazione è diversa se si tratta di pesci di cattura.
Si può chiedere al negoziante di lasciarli nel sacchetto con cui sono arrivati al negozio, andando a prenderli immediatamente.
In genere, stanno nella stessa acqua degli habitat naturali, in cui sono stati pescati.

Nel caso di pesci estremamente piccoli (vedi nanofish), sembra che questo faciliti l’ambientamento del pesce… vediamo di capire il perché…
Il viaggio dei pesci, dal Brasile o dalla Thailandia fino al nostro negozio, può richiedere anche 2-3 giorni.
Chi spedisce lo sa bene; quindi, per farli arrivare vivi, spesso alloggia i vostri esemplari in un contenitore piuttosto capiente, con 10-15 litri d’acqua.
Dato che questi pesci vengono tenuti, quasi sempre, in acquari da 30-40 litri, la percentuale di acqua originale sarà senz’altro significativa.

Le indicazioni proposte in questo articolo sono molto generiche, mentre le procedure possono cambiare in base alla specie.

Vi ricordo, quindi, che per qualsiasi spiegazione, precisazione, approfondimento, la registrazione su Acquariofilia Facile è gratuita, semplicissima e veloce.

Ringrazio gli autori delle immagini, per averle rilasciate sotto licenza Creative Commons.

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