Home Acquariologia generale L’alcoolatura d’aglio

L’alcoolatura d’aglio

Alcolatura d’aglio? Di cosa si tratta? Di un metodo per ubriacare i pesci? No, per curarli. Qui sotto spieghiamo come fare.


Il nostro portale offre già diversi articoli sull’uso dell’aglio come medicamento per i pesci d’acquario:

Pesci d’acquario: cure alternative

Aglio in acquario: verità o leggenda?

Aglio per i pesci d’acquario

Con il presente articolo vorremmo proporre l’alcoolatura d’aglio come metodo terapeutico.

aglio

Andiamo innanzitutto alla scoperta dell’aglio e delle sue meravigliose proprietà.

L’aglio

L’aglio (Allium sativum) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Liliaceae coltivata da diversi millenni; è composta da un bulbo globoso (la testa) suddiviso in bulbilli compressi (gli spicchi).

Anche se tutti lo usiamo come una spezia alimentare, l’aglio detiene il nobile titolo di eccellente farmaco naturale.

Ecco una tabella che mostra i valori nutrizionali dell’aglio:

Valori nutrizionali dell’aglio (clicca per ingrandire)

Sembra incredibile come questa pianta riesca a produrre autonomamente tutte queste sostanze.

Per produrre l’alcoolatura ci servirà anche il seguente elemento:

L’alcool alimentare

L’alcool alimentare è detto anche etanolo (o alcool etilico); la sua formula di struttura condensata è CH3CH2OH.

A temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore dall’odore caratteristico e pungente e dal gusto vagamente dolce.

Se ingerito puro, può provocare danni alla bocca e allo stomaco; viene assorbito rapidamente ed entra subito in circolo con il sangue.

Particolarmente irritante per gli occhi, è volatile e facilmente infiammabile.

La fiamma che produce durante la combustione si presenta di colore blu/azzurro, poco visibile in presenza di luce intensa.

Alcol buongusto

Sull’uomo ha effetti di natura:

  • energetica;
  • farmacologica;
  • tossicologica;
  • psichica.

Viene anche usato dall’industria farmaceutica per diversi prodotti (ad esempio per lo sciroppo per la tosse).

È l’elemento che utilizzeremo per l’estrazione e la conservazione delle proprietà dell’aglio sottoforma di…

Alcoolatura d’aglio

Questo composto nasce per il consumo umano, con lo scopo di sfruttare le molte proprietà salutari di questa pianta:

  • antipertensivo;
  • antielmintico (“elminti” è un sinonimo di “vermi”);
  • antiossidante, per molti dei composti contenuti, come i vari solfuri, il selenio e le vitamine dei gruppi B e C;
  • rimedio per raffreddore e influenza;
  • antitumorale, grazie ad ajoene e disolfuri;
  • antitrombotico, perché inibisce l’aggregazione piastrinica (riducendo il rischio cardiovascolare).

Io utilizzo l’alcoolatura d’aglio, per uso personale, sin dal 2016: circa 15 gocce in un bicchiere d’acqua al mattino a stomaco vuoto per 3 volte la settimana, con graduale aumento della dose fino a 25 gocce.

Ovviamente, ho colto l’occasione per sperimentarlo (con successo) anche sui pesci.

La ricetta

La ricetta per l’alcoolatura d’aglio è molto semplice:

200 grammi di aglio per un litro di alcool.

Io la faccio così:

• 2 teste d’aglio di media grandezza;
• ½ litro di alcool alimentare a 90° o 95°

(i gradi indicano la percentuale di purezza dell’alcool riferita al volume).

È necessario liberare l’aglio dalle stoppie che lo preservano.
Senza lavarlo, lo triteremo finemente, preferibilmente a mano e senza utilizzare utensili metallici.
Utilizzeremo, ad esempio, un coltello di ceramica.
Meglio ancora sarebbe uno spremiaglio di plastica, che riduce in poltiglia l’aglio facendolo cadere direttamente nel barattolo dell’alcool.
L’aglio, infatti, è sensibile all’ossigenzione, alla temperatura e persino ai metalli.
Non è un caso se, nella ricetta per il pesto alla genovese, si utilizza il pestello in marmo

Pesto alla genovese

Metteremo poi l’aglio tritato in un contenitore (preferibilmente di vetro) con chiusura ermetica, nel quale verseremo l’alcool.

Il composto dovrà riposare almeno 8 giorni prima dell’utilizzo; di tanto in tanto, avremo cura di agitare il contenitore.
Il nono giorno filtreremo il tutto, prima con un setaccio, poi con un panno tessuto finemente (o uno scottex bianco).
Potremo poi versare il liquido ottenuto in un contagocce per dosarlo in modo accurato.

Anche il contagocce dovrà essere chiuso ermeticamente e conservato in frigorifero.
L’alcool, infatti, è tanto più volatile quanto più alta è la temperatura.

Spremi-aglio

L’aglio non subisce alterazioni durante l’infusione.
L’alcoolatura si presenta di colore biancastro torbido prima della filtrazione; dopo questa operazione diverrà trasparente, talvolta con un minimo accenno al giallo ambrato.

Durante la conservazione tenderà ad assumere gradualmente un colore giallo intenso, sempre più scuro, con fenomeni di deposito sotto forma di pulviscolo e di sostanza agglomerata densa, che si adagia sul fondo.
Si tratta, in buona sostanza, di un fenomeno dovuto alla parziale separazione delle sostanze per differenza di peso, quindi… agitare bene prima dell’uso!

L’alcolatura d’aglio ben confezionata non prevede scadenze.

Utilizzo

Verseremo qualche goccia di alcoolatura in un bicchiere (o una tazzina), all’interno del quale metteremo il cibo.
La quantità di cibo dipende dal numero e dalla taglia dei pesci, tenendo presente che la soluzione contenuta nel bicchiere dovrà essere interamente assorbita dal mangime secco.
Per piccolissime dosi utilizzeremo una siringa per eliminare l’eccesso di liquido dal bicchiere.

Dopo la preparazione, attenderemo almeno dieci minuti, sia per consentire al mangime di assorbire il liquido, sia per favorire l’evaporazione dell’alcool.

Il mangime così impregnato non potrà più assorbire liquidi né disperdere in vasca il suo contenuto, purché mangiato in tempi brevi.
La piccola quantità di alcool ancora presente nel mangime farà sì che entri subito in circolo con il sangue, attivando all’istante gli effetti dell’aglio.
L’eventuale dispersione di mangime trattato non produrrà alcun effetto sulla flora batterica, né su altre forme di vita presenti in vasca.

Si possono trattare con l’alcoolatura d’aglio tutti i tipi di mangimi secchi: in scaglie, pellet, mini pellet, a sfera, essiccati, liofilizzati e micronizzati per avannotti.
Per i pesci carnivori consiglio gamberetti e piccoli pesci essiccati che, una volta impregnati di alcoolatura, affondano.

Somministreremo dapprima piccolissime dosi, controllando che il mangime venga subito consumato; in seguito completeremo il pasto con il resto della dose preparata.

All’atto della somministrazione del composto, il mangime rimarrà attaccato alle pareti del bicchiere. Nessun problema: sarà sufficiente sciacquare il bicchiere direttamente in vasca, fino a disperdere ogni traccia del mangime.

Non tutti i pesci potrebbero apprezzare il gusto intenso dell’aglio; in questo caso possiamo diluire il composto con qualche goccia d’acqua.
Lo scopo della diluizione con l’acqua è solo quello di rendere l’aglio meno intenso e più appetibile per i pesci.

Se i pesci hanno difficoltà ad assumerlo, soprattutto all’inizio della cura, possiamo abbinarlo a mangimi più appetibili.

È sempre opportuno partire con dosi basse e controllare che il cibo venga mangiato prima di aumentare la dose (meglio poco che niente).

L’aglio è un alimento appetente e stimolante; in caso di generica inappetenza dei pesci, anche senza alcun sintomo di malattia, somministreremo il mangime trattato con alcoolatura d’aglio a piccole dosi.

Exit mobile version