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Bloat e Ciclidi africani

Cure con metodi naturali

Questa metodologia è applicabile soltanto nella prima fase dell’affezione, e personalmente ritengo che è da preferire, se possibile.
Dobbiamo ricordare infatti che anche che l’uso prolungato di medicine può provocare gravi danni all’apparato epatico dei pesci. Tra l’altro, diminuisce di efficacia in proporzione al numero di utilizzi.

In realtà per curare in maniera naturale il bloat, basta seguire alla lettera i consigli dati nel capitolo “Prevenzione”, con particolare attenzione all’aspetto dell’alimentazione.
I flagellati, che sembrano esserne i maggiori responsabili, si nutrono quasi esclusivamente delle proteine di provenienza animale. “Prenderli per fame” è una buona cura, somministrando cibi con pochissimo apporto proteico, contestualmente ricchi di vitamine e di un antiparassitario naturale.
Si può utilizzare un aereatore ed aumentare leggermente la temperatura dell’acquario, sino ai 28/29 °C (non oltre, e possibilmente una settimana al massimo) per accelerare il loro metabolismo e portarli alla morte per inedia.

Ribadisco ancora che questa metodologia è applicabile soltanto nel primo stadio della malattia.
Se sono già comparsi i sintomi dello stadio finale, non apportano alcun beneficio e bisognerà ricorrere necessariamente alle cure con medicinali.

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