Home Acquariologia generale Cibo casalingo per pesci

Cibo casalingo per pesci

L’importanza del variare l’alimentazione dei propri pesci è una consapevolezza sempre più diffusa tra tutti gli acquariofili; per fare ciò oltre al cibo commerciale si possono realizzare anche delle ricette di cibo casalingo, per cui… tutti ai fornelli!


Spesso sul nostro forum, Acquariofilia Facile, arrivano molti utenti che chiedono informazioni sul cibo che somministrano ai propri pesci. E’ importante valutare se sia necessario variare la dieta dei propri esemplari e in caso affermativo capire come farlo.
Da un’idea di Famadeje è nato quindi questo articolo che ha visto la partecipazione dei nostri utenti Matty, Siryo1981 e Christianvari.

L’irrinunciabile mangime in tubetto

Ogni neofita che si rispetti parte sempre con il classico mangime in scatola. Questo viene sempre indicato dal negoziante come pienamente sufficiente a coprire i fabbisogni alimentari dei pesci venduti.

Possiamo dire che in linea molto generale sia anche così, ma come per noi umani, anche agli animali fa bene cambiare ogni tanto dieta, se vogliono avere vita lunga e possibilmente sana.

Facciamo un banale esempio: per un carassio è nettamente differente (e molto più salutare) mangiare vera verdura, piuttosto che sempre e solo mangime in scatola.

Il cibo secco viene venduto in forma di granuli, pastiglie e scaglie (o fiocchi).

L’importanza di scegliere l’uno o l’altro formato varia a seconda della specie che ospitiamo; tendenzialmente si può dire che quello in granuli sia ritenuto generalmente migliore per due motivi:

  • affonda subito, specialmente se bagnato prima della somministrazione, come si dovrebbe fare sempre
  • ha una maggior qualità rispetto alle scaglie, sebbene sia importante sottolineare come la composizione di queste ultime negli ultimi tempi sia migliorata e vari comunque da marca a marca.

Oltre a quanto detto finora, va ricordato che nei mangimi pronti vengono di solito riciclati scarti di cibo proveniente da altre linee produttive.

E’ anche per questo motivo che la voce “% di ceneri” nelle etichette dei mangimi venduti è spesso molto alta, oltre che vedere al primo posto la voce “cereali”, che aumentano facilmente il peso del prodotto senza costare troppo al produttore.

Purtroppo i cereali sono poco digeribili da molte specie di pesci, per cui se il mangime è usato spesso e in quantità talvolta eccessivamente elevate, può causare disturbi alla digestione dei nostri pinnuti.

Alcune cose da valutare, come ci suggerisce il nostro moderatore Matty, al momento dell’acquisto del mangime in tubetto sono quindi le seguenti:

  • gli ingredienti sono riportati in ordine decrescente di quantità, quindi il primo è quello più presente e l’ultimo è quello in minor quantità.
  • meglio preferire le diciture “pesce intero” o “farina integrale di” alle diciture “farina di” o “sottoprodotti”. Questo perchè le farine integrali sono prodotte da pesci interi e contengono quindi carne, viscere, lische, ecc nelle giuste proporzioni. Negli altri casi non è possibile stabilire le varie proporzioni e nei casi peggiori potremmo avere un mangime composto principalmente da sottoprodotti (lische, carne avariata, ecc).
  • preferire sempre un elenco di ingredienti semplice ma dettagliato. Ad esempio “olio di krill” e “farina integrale di sardine” vanno preferiti a “oli e grassi” o “pesci e sottoprodotti dei pesci”: è sempre meglio sapere cosa c’è dentro al cibo.
  • i cereali devono essere in minore quantità possibile, quindi devono essere il più in fondo possibile nella lista degli ingredienti.
  • evitare mangimi che abbiano come conservante “etossichina” (ethoxyquin).
  • va valutato anche il contenuto di sostanze pigmentanti (cantaxantina, astaxantina, ecc) perchè in grandi quantità potrebbero essere dannosi, quindi meglio evitare i prodotti studiati apposta per accentuare la colorazione. L’astaxantina se presente dovrebbe essere di origine naturale (da Haematococcus algae per esempio) e in dosi non superiori ai 100mg/Kg, meglio se 50mg/Kg.
H. algae
H. algae (foto di Wikipedia)

A titolo puramente esemplificativo si possono citare i mangimi della Northfin, che rispettano la maggior parte dei requisiti elencati. Qui sotto potete vedere due esempi.

(clicca le immagini per ingrandire, foto di Matty)

Una cosa comunque decreterà sempre e comunque il successo di questa tipologia di mangimi: la loro sicura praticità. Se non volete rinunciare all’uso esclusivo di questo tipo di cibo, il suggerimento è quello di comprare almeno due o tre tipi di mangime diverso, per evitare eventuali carenze e variare il tipo di principi nutritivi apportati.

Per chi ha voglia però di sperimentare e aprire i propri orizzonti culinari in campo acquariofilo, le alternative ci sono!

Cibo liofilizzato o congelato

Il cibo liofilizzato o congelato è la prima alternativa a basso consumo di forze per l’acquariofilo da divano, che vuole osare ma non troppo!

Si tratta di prodotti in genere rappresentati da Artemia salina, Chironomus e affini che vengono liofilizzati dal produttore e diventano simili al cibo secco.

chironomus liofilizzato (foto di sp19)

La differenza importante è che il processo produttivo (la liofilizzazione appunto) ne lascia inalterato l’aspetto e i principi nutritivi.

Nel caso del cibo congelato il discorso è analogo, con la differenza che questo va conservato in freezer, essendo composto da cubetti di ghiaccio in cui viene incapsulato il cibo, come potete vedere in foto.

chironomus congelato (foto di sp19)

Al momento della somministrazione è sufficiente lasciarlo scongelare, scolare l’acqua e il pranzo è servito!

Cibo vivo

Questo tipo di alimentazione richiede maggiore applicazione da parte dell’acquariofilo, che deve per forza alzarsi dalla poltrona per tenere in vita le proprie colonie di cibo vivo.

Esempi di questo tipo di cibo sono rappresentati da grindal worms, anguillole dell’aceto, tubifex e altri simpatici esserini.

Va da sè che essendo un cibo molto energetico, proteico e grasso (in particolare nel caso dei tubifex), deve essere somministrato in modiche quantità (indicativamente una volta a settimana) ed è indicato per pesci carnivori oppure onnivori.

Cibo casalingo

Con il cibo casalingo il nostro acquariofilo ha raggiunto l’apice della abnegazione personale in favore dei propri protetti. Si reca in cucina, si mette il grembiule e si prepara ad accendere i fornelli!

Il problema però è: cosa mettere in pentola?

Vediamo insieme qualche proposta di ricette casalinghe; ricordate sempre di non mettere alcun condimento nel cibo.

Sostituti di cibo proteico per pesci non vegetariani

Prodotti pronti, a base di carne

La prima proposta avanzata dalla nostra utente Famadeje prevede l’uso di pezzetti di petto di pollo o tacchino oppure del manzo. Tagliate qualche pezzetto di carne, bollitela e tritatela in pezzetti; somministrate il cibo in piccola quantità, verificando che non rimangano residui sul fondo.

Per essere ancora più rapidi potete anche optare per l’uso di wurstel, da tagliare finemente e somministrare crudo.

Simile discorso per quanto riguarda le crocchette per cani e gatti, nel qual caso va preferita una marca in cui sia presente una quantità preponderante di pesce e con basso contenuto di fibre.

Scarti del pesce

Nel caso in cui abbiate qualche scarto di pesce crudo (la nostra moderatrice Phenomena ha provato con lattarini, spigola, trota o cernia, ma anche con i gamberetti) è possibile tagliare finemente questi avanzi, unirli a una piccola percentuale di verdure cotte e a un tuorlo d’uovo sodo tritato.

lattarini e verdure (foto di Phenomena)

Se vedete che il pastone che deriva da questa operazione è eccessivamente farinoso, potete aggiungere una piccola quantità di patata, ma non esagerate.

Stendete il pastone creato su un sacchetto da freezer, cercando di fare uno strato non troppo spesso e conservatelo così per i futuri utilizzi.

Nel caso in cui non vogliate conservare cibo in freezer potete optare per una variante della ricetta citata. Questa prevede di sbollentare per 2 minuti di orologio due pezzi di sgombro fresco con un cucchiaio di verdure da minestrone (per esempio patata, carota, zucchina e piselli da sgusciare prima di unirli al resto).

Nel frattempo bollite anche un uovo; eliminate le lische dal pesce cotto, unitelo alle verdure con l’aggiunta del tuorlo d’uovo sodo e un cucchiaino di amido di mais, frullando il tutto con un frullatore a immersione.

Stendete il composto su un foglio di carta da forno e infornate a 70° per 3 ore; a metà tempo di cottura spezzettate il composto in modo da creare delle scaglie della misura che preferite.

Se ne avete da parte, potete anche bollire qualche vongola o cozza avanzata e somministrarla ai vostri pesci.

(foto di sp19)

Non abbondate mai nè con le quantità nè con la frequenza di somministrazione: il pesce crudo e i bivalvi possono essere somministrati solo un paio di volte al mese, essendo molto ricchi di nutrienti.

Ricordate poi che il cibo che esce dal freezer deve essere scongelato prima di somministrarlo ai pesci.

Pasti per pesci vegetariani

Verdura

La cosa più semplice in questo caso è prendere della verdura (spinaci, piselli, broccoli,…), bollirla fino a che non diventa ben morbida, renderla simile a una poltiglia, anche con l’uso di un batticarne, somministrandola in piccole dosi ai pesci.

(foto di Phenomena)

E’ ancora meglio se invece che bollire la verdura la cuocete a vapore: così facendo preserverete una maggior quantità di vitamine.

Accertatevi che tutto il cibo venga consumato, dato che la verdura che rimane sul fondo può essere una grossa fonte di inquinamento dell’acqua a lungo andare.

Scaglie vegetali

Il cibo vegetariano può essere prodotto anche in scaglie. Per poterle realizzare Famadeje suggerisce di unire le verdure sbollentate a una piccola quantità di banana o mela frullate. Ottenuto il composto, spalmatelo in uno strato sottile su della carta forno; fate seccare poi in forno a 70° per 3-4 ore.

Ovviamente le verdure possono anche essere parzialmente sostituite con dei legumi, senza esagerare nelle quantità.

Tabs surgelate

Il moderatore Siryo1981 propone invece due ricette che consentono, con uguale procedimento, di creare delle tabs, da tenere in freezer, per pesci vegetariani.

Potete unire tra loro una piccola quantità (1-2 pezzetti) di fagiolini, piselli, zucchina e mezzo spicchio d’aglio, oppure scegliere di unire del cibo granulare commerciale con della spirulina.

Frullate gli ingredienti tra loro, ottenendo una dose di prodotto finale pari a circa 100ml; il pastone ottenuto non deve essere liquido, deve avere una consistenza morbida.

Lasciate nel frattempo a mollo in un pentolino di acqua mezzo foglio di colla di pesce per circa 10 minuti; mettetelo poi sul fuoco e scioglietelo. Aggiungete la colla al pastone preparato poco prima, mescolando il tutto.

È fondamentale il rapporto tra quantità d’impasto e colla di pesce: mezzo bicchiere di pastone per mezzo foglio di colla

Versate il preparato nelle formine del ghiaccio e lasciatelo in frigo per 2-3 ore.

Tabs vegetali: impasto in formina ghiaccio (foto di Siryo1981)

Passato il tempo, tagliatelo a piccoli cubetti e conservatelo in freezer in attesa di utilizzarlo al bisogno

La ricetta può essere adattata anche per pesci onnivori e carnivori, unendo per esempio tra loro piccoli pezzi di merluzzo, gamberetti e seppioline.

Qui sotto un breve video del “comportamento” delle tabs in vasca.

Pellet

L’utente Christianvari propone invece una ricetta per creare del cibo in pellet, testato sulle caridina, ma è possibile vedere se anche i pesci vegetariani lo gradiscano.

Gli ingredienti sono:

  • Banana (x1)
  • Zucchina (x1)
  • Carota (x1)
  • Aglio (x1)
  • Pasticca di Spirulina (x1)
  • Gusci d’uovo ben lavati (x2)
  • 2-3 Foglie di ortica secche
  • un pizzico di astaxantina o un mangime che la contiene

Per prima cosa prendete la zucchina, la carota e l’aglio tagliandoli in piccoli cubetti e tritate il tutto col mixer il più possibile; passate poi il pastone con un setaccio a maglia fine.

Tagliate anche la banana a pezzettini e schiacciate i gusci d’uovo con la pasticca di spirulina (la trovate al supermercato nella zona per l’alimentazione vegana).

Unite il tutto nel mixer con le verdure preparate prima, aggiungete le foglie di ortica essiccate e un pizzico di astaxantina (la trovate in erboristeria). Frullate un paio di minuti e poi stendete l’impasto su della carta forno, avendo l’accortezza di fare uno strato sottile.

Fatto ciò seccate in forno a 65 gradi per circa 4-5 ore; il forno va spento solo quando si è sicuri che la “sfoglia” sia secca e non presenti tracce di umidità.

Una volta fatto raffreddare l’impasto, lo si può tagliare in piccoli quadratini da conservare in un barattolino ermetico.

Pellet per caridina (foto di Christianvari)

Consigli finali

E’ vero che abbiamo specificato che tutto il cibo deve essere possibilmente scondito, ma anche il gusto fa la sua parte!

In tutte le ricette è possibile aggiungere pezzetti di aglio fresco, che è un aiuto per le difese immunitarie dei nostri pesci, oltre che spirulina.

Ricordiamo che se il cibo risultasse troppo polveroso è possibile compattarlo con l’aggiunta progressiva di patate (senza esagerare) oppure la colla di pesce, reperibile al supermercato.

Vi aspettiamo con le vostre ricette sul forum Acquariofilia facile, in cui l’iscrizione è facile e gratuita!

Exit mobile version